Stato confusionale acuto o delirium

Cos'è lo stato confusionale acuto, noto anche come delirium? Da cosa deriva questa dicitura? Quali sintomi provoca e quali sono le cause di questo quadro clinico? Se state cercando delle risposte al riguardo, continuate a leggere.
Stato confusionale acuto o delirium

Ultimo aggiornamento: 22 ottobre, 2020

Avete mai sentito parlare di stato confusionale acuto o delirium? Si tratta di un disturbo neurocognitivo che colpisce tra l’1 e il 2% della popolazione generale (il 14% ha oltre 85 anni di età).

Si verifica un’alterazione della coscienza, seguita da un calo della capacità di attenzione e ulteriori disturbi cognitivi che interessano la memoria, il linguaggio e la percezione. Un quadro acuto che in genere dura da qualche ora a qualche giorno e dal quale, di solito, ci si riprende del tutto.

Lo stato confusionale acuto può essere dovuto a diversi fattori eziologici, sebbene tutti di natura organica (specifici farmaci, malattie, intossicazione e crisi di astinenza da sostanze stupefacenti).

Ci riferiamo a un disturbo patogenetico, ovvero il quadro (l’insieme dei sintomi) è simile a prescindere dalle cause. Ma non è tutto… Continuate a leggere per saperne di più!

Anziana confusa che tiene la testa tra le mani.

Stato confusionale acuto o delirium: le origini del concetto

Già in epoca antica era stata individuata una manifestazione clinica che richiamava quello che oggi conosciamo come stato confusionale acuto (o delirium). Nello specifico, questo stato venne descritto per la prima volta da Ippocrate, e il termine “delirium” è comparso per la prima volta in alcuni documenti redatti dal filosofo Celso nel I secolo d.C.

Nel 1813 Thomas Sutton descrisse un disturbo ben preciso: il delirium tremens, associato al consumo regolare di alcolici. In seguito, lo psichiatra Emil Kraepelin ipotizzò l’esistenza di specifiche sindromi psicologiche per ogni disturbo somatico.

In seguito, nel 1910, Bonhoeffer descrisse cinque gruppi di quadri clinici che si manifestavano in forma acuta durante il decorso di diverse malattie. Tali gruppi presero il nome di delirium, crisi epilettica, stato crepuscolare, allucinosi o fragilità mentale.

In cosa consiste lo stato confusionale acuto?

Ha un’incidenza pari all’1-2% della popolazione mondiale, secondo quanto riportato dal DSM-5 (2013). Tale incidenza aumenta con l’aumentare dell’età, coinvolgendo il 14% degli individui al di sopra degli 85 anni. Colpisce circa il 10-30% dei pazienti ricoverati, e sappiamo che il sesso maschile è un fattore di rischio ulteriore negli individui anziani.

Nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali-5 lo stato confusionale acuto rientra nella categoria dei disturbi neurocognitivi (DNC). Può insorgere a seguito di svariate cause, e a tal proposito il DSM-5 distingue i seguenti tipi di delirium:

Il DSM-5 prevede per ogni tipo di delirium il seguente chiarimento: il decorso può essere acuto (della durata di ore o giorni) o persistente (dura settimane o mesi); per quanto riguarda i livelli di attività, il delirium può essere iperattivo, ipoattivo o misto. Questi chiarimenti vanno ad aggiungersi alla diagnosi di delirium pertinente.

Il delirium è associato a quattro stati confusionali, il cui sintomo preponderante è un’alterazione della coscienza. Ma anche all’onirismo, perché il soggetto con delirium spesso verbalizza contenuti immaginari simili a quelli del sonno, alternandoli a momenti di lucidità. Altre caratteristiche principali sono la manifestazione improvvisa e un decorso acuto.

Tipi di delirium a seconda delle cause

Vediamo a seguire in cosa consiste ciascun sottogruppo di delirium, secondo quando riportato dal DSM-5, e su base eziologica:

  • 1) Delirium indotto da intossicazione di sostanze. Diverse sostanze possono provocare un delirium (per intossicazione). Alcol, allucinogeni, anfetamine e sostanze affini, quali cannabis, cocaina, fenciclidina e altre dall’azione simile; farmaci per inalazione, oppiacei, sedativi, ipnotici o ansiolitici, e altre sostanze.
  • 2) Indotto da astinenza da sostanze stupefacenti: in questo caso specifico, la causa non è l’intossicazione, bensì l’astinenza da determinate sostanze. Tra queste: alcol (in questo caso di parla di delirium tremens) sedativi, sostanze ipnotiche, ansiolitiche e altre.
  • 3) Delirium indotto da farmaci: molti medicinali possono provocare lo stato confusionale acuto. Tra questi ci sono: anestetici, analgesici, agenti antiasmatici, anticonvulsivi, antistaminici, farmaci cardiovascolari e antipertensivi, antimicrobici; ma anche farmaci antiparkinsoniani, corticosteroidi, gastrointestinali, miorilassanti e psicotropici con effetti collaterali anticolinergici.

D’altra parte, anche le sostanze tossiche (o farmaci tossici) causano il delirium. In questo gruppo rientrano le sostanze volatili (come la benzina o la vernice), insetticidi, diossido di carbonio, ecc.

  • 4) Delirium dovuto da un’altra condizione medica: praticamente tutte le malattie che rientrano nell’ambito della medicina interna possono provocare un delirium.
  • 5) Da eziologia mista: infine, quando esiste più di una causa scatenante (o eziologia) a cui attribuire questo quadro, si parla di eziologia mista.

Criteri diagnostici e sintomi

Sia il DSM-5 sia la sua edizione precedente (DSM-IV-TR) o la ICD-10 (Classifica internazionale delle malattie e dei problemi correlati, OMS), elencano una serie di criteri diagnostici per lo stato confusionale acuto. Questi sono simili nei vari manuali, ma ci affideremo a quelli descritti più di recente (DSM-5).

Il primo criterio fa riferimento a un’alterazione della coscienza, con riduzione della capacità di concentrazione, così come di mantenere o rivolgere l’attenzione verso qualcosa (sembrerebbe il sintomo principale). Tale alterazione si manifesta per un breve periodo di tempo e tende a fluttuare nel corso della giornata.

D’altra parte, si verifica un cambiamento nelle facoltà cognitive (memoria, senso dell’orientamento, linguaggio, abilità visuo-spaziali e percezione).

Un altro criterio diagnostico è che il delirium si deve sempre a una causa di natura organica e che la sintomatologia non può essere spiegata da un altro disturbo neurocognitivo né da una seria riduzione dell’arousal, ovvero coma).

Le caratteristiche secondo la ICD-10 (OMS)

Sulla base di quanto detto, e secondo la ICD-10, lo stato confusionale acuto presenterebbe le seguenti caratteristiche:

  • Deterioramento della coscienza e dell’attenzione.
  • Disturbi psicomotori (con ipoattività o iperattività, improvvisi sbalzi di umore, etc).
  • Disturbo cognitivo globale.
  • Disturbi del ritmo circadiano del sonno (insonnia, sonnolenza diurna, etc).
  • Disturbi emotivi.

Caratteristiche generali dello stato confusionale acuto

Le caratteristiche comuni  a tutti i quadri di stato confusionale acuto sono le seguenti:

  • Identità patogenetica: il quadro è molto simile a prescindere dall’eziologia soggiacente.
  • Inizio improvviso e rapido, nel giro di qualche ora o giorno.
  • Impatto più o meno intenso sulle condizioni generali: si tratta di un disturbo diffuso.
  • Durata relativamente breve (disturbo acuto).
  • Possibilità di completa guarigione.
  • Cambiamenti nella sintomatologia durante il corso della giornata (fluttuazioni).
Anziano con stato confusionale acuto.

Cosa prevede il trattamento?

Il trattamento in caso di stato confusionale acuto consiste nella risoluzione della causa all’origine del quadro. L’intervento in questo caso consente di far regredire rapidamente il disturbo, evitando un aggravamento.

D’altra parte, le potenziali complicazioni da delirium possono essere prevenute con una serie di misure preventive. A queste si aggiungono misure generiche per migliorare le condizioni del paziente e includono: prevenzione del delirium in soggetti a rischio (per esempio, evitare che gli anziani cambino ambiente) e prevenzione di complicazioni (ictus, infezioni, ecc).


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  • American Psychiatric Association -APA- (2014). DSM-5. Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Madrid. Panamericana.
  • American Psychiatric Association -APA- (2000). DSM-IV-TR. Diagnostic and statistical manual of mental disorders (4thEdition Reviewed). Washington, DC: Author.
  • OMS: CIE-10. (1992). Trastornos Mentales y del Comportamiento. Décima Revisión de la Clasificación Internacional de las Enfermedades. Descripciones Clínicas y pautas para el diagnóstico. Organización Mundial de la Salud, Ginebra.

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