Supervisione in psicoterapia: in cosa consiste?

Oltre a fornire una valutazione esterna sulla terapia in corso, la supervisione riguarda anche l'analisi del terapista. Approfondiamo.
Supervisione in psicoterapia: in cosa consiste?
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 03 gennaio, 2023

La supervisione in psicoterapia è fondamentale per i tirocinanti di psicologia, così come per qualsiasi specialista alle prime armi nella professione. La supervisione è volta a individuare i potenziali errori del medico senza esperienza e correggerli prima che abbiano spiacevoli conseguenze. Presuppone un importante valore aggiunto là dove la responsabilità dello psicoterapeuta è altissima e le conseguenze di un suo errore possono avere gravi ripercussioni sul paziente.

Si tratta di una parte indispensabile del processo di formazione dello psicoterapeuta. Nonostante sia consigliata per i principianti, anche gli esperti possono trarne vantaggio. Sebbene l’esperienza contribuisca in buona parte alla competenza dello specialista, ciò non lo esime dal richiedere una supervisione per alcuni casi specifici.

Oggi parliamo di supervisione in psicoterapia. Scopriremo cosa significa e qual è la sua importanza per gli alunni e i professionisti. Parleremo anche dei benefici della supervisione in ambito psicologico per diversi disturbi.

Come funziona la supervisione in psicoterapia?

La supervisione in psicoterapia prevede l’intervento di un esaminatore esperto per valutare il percorso psicoterapeutico e il metodo di lavoro dello psicoterapista. Il supervisore sottopone a costante analisi le metodologie di intervento del terapista, esplorando anche aspetti del suo mondo interiore. Analizza a fondo la sua cognizione, la sua condotta e la sua sfera affettiva.

Seduta di psicoterapia con supervisore.

Da una prospettiva psicoanalitica (branca della psicologia dove la supervisione ha particolare rilevanza), durante l’intervento di terapia, il supervisore si occupa di:

  • Analizzare il contenuto della sessione.
  • Valutare transfert e controtransfert.
  • Esplorare le strategie utilizzate dal terapista.
  • Orientare il terapista nel contenuto pratico e teorico.
  • Fungere da sostegno.
  • Ascoltare e osservare in modo attivo.
  • Incoraggiare l’esaminato.
  • Esplorare le ipotesi dell’esaminato e metterle in discussione.
  • Favorire l’apprendimento.

Ebbene, questo iter può essere messo in atto sia per gli studenti sia per i professionisti. Approfondiamo nelle righe che seguono.

Per gli studenti

La supervisione è parte integrante della formazione ed è volta a insegnare al futuro terapeuta come si realizza un percorso di psicoterapia. È il supervisore a decidere quando lo studente è pronto per svolgere una sessione in autonomia. Se necessario, interviene durante la seduta.

Per prevenire le conseguenze di eventuali errori, in questa fase lo studente riceve casi con rischio minore per  sé stesso e per il paziente. In questo modo il supervisore può concedere maggiore libertà all’esaminato senza intervenire. La supervisione può essere svolta in diversi modi:

  • Online. Le nuove tecnologie possono essere ampiamente sfruttate anche in ambito professionale. Uno strumento utile in questo senso è Skype, attraverso cui spesso si realizza la supervisione in psicoterapia. Meraviglioso, vero?
  • Cupola fotografica di Gesell. Si tratta di una strategia utilizzata in psicologia per permettere a una persona di osservare un intervento senza condizionare nessuno dei presenti. Nella cupola di Gesell c’è un falso specchio che permette al supervisore di assistere alla seduta senza essere visto.
  • Presenziale dopo l’intervento. L’esaminato racconta quanto successo e il supervisore analizza il contenuto.

Per i professionisti

Gli psicoterapisti possono ricorrere all’intervento di un supervisore in ottica di crescita professionale. Possono richiederlo quando vogliono capire meglio una terapia, quando non sono a loro agio, quando non sanno come comportarsi, etc. Questo escamotage permette loro di vedere il caso da una prospettiva diversa e capire come muoversi.

In alcuni ambiti, come quello della psicoanalisi, la supervisione è fondamentale: è infatti auspicabile che anche il futuro psicoanalista si sottoponga a psicoanalisi.

Benefici della supervisione in psicoterapia

La supervisione in psicoterapia offre grandi benefici, tra cui:

  • Incentiva l’analisi.
  • Facilita il percorso intrapreso dal paziente.
  • Integrazione delle conoscenze.
  • Contribuisce al lavoro del professionista.
  • Funge da punto di riferimento.
  • Arricchisce la pratica psicoterapeutica.
  • Offre un punto di vista diverso.
  • Autoconoscenza.
  • Incentiva la cura di sé.
  • Aiuta a liberare le tensioni.
  • Incrementa l’empatia.
  • Tutela il paziente e il terapista.
  • Consente la revisione dei concetti.
  • Favorisce l’apprendimento esperienziale.
Consulta di psicoterapia.

Riguardo alla supervisione, tuttavia, ruotano opinioni contrastanti, come suggerito in un articolo del Dottor Hector Fernandez Alvarez. L’autore commenta quanto segue: “al momento i risultati presentati non sono sufficienti per provare empiricamente che la supervisione, come è stata impiegata fino a oggi, aumenti i benefici della psicoterapia”.

Ciò nonostante, non tutte le aree in cui opera la psicoterapia sono state coinvolte negli studi sulla supervisione. Inoltre, resta sempre e comunque il beneficio soggettivo che una persona può trarre da questo intervento.

D’altra parte, sottolineiamo che la supervisione è un percorso attivo mirato a costruire conoscenza. Favorisce l’esaminato, che impara il mestiere, il supervisore in un allenamento costante.

Come si fa per sottoporsi a una supervisione? Se siete studenti, probabilmente nel vostro dipartimento esiste un responsabile per questo compito. Se siete professionisti, potete mettervi in contatto con un collega dalla vasta esperienza, anche online: esistono diversi specialisti che offrono il loro aiuto anche a distanza.


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