Tecniche di controllo mentale: cosa sono?
Le tecniche di controllo mentale esistono e, a seconda di come vengono usate, possono essere molto favorevoli o totalmente controproducenti. Il controllo mentale ha diverse accezioni, per questo è un argomento che genera tanta confusione. Si può declinare nei termini di una persuasione coercitiva, un lavaggio del cervello, una riforma del pensiero, o una manipolazione, solo per fare qualche esempio.
Tutti questi nomi hanno un filo conduttore, ovvero condividono gli elementi che li definiscono come tecniche di controllo mentale. Tutti fanno riferimento alla persuasione e all’influenza diretta, o indiretta, della mente di un individuo per compiere un incarico.
Nell’articolo di oggi definiremo con precisione il controllo mentale, specificando alcune delle sue tecniche. Parleremo anche delle figure che usano questo approccio e qual è la loro funzione, positiva o negativa.
Cos’è il controllo mentale?
Nella definizione di “controllo mentale” rientrano una serie di tecniche orientate a dominare e modificare i meccanismi cognitivi di un individuo. Queste tecniche non sono una legenda urbana; nella maggior parte di casi sono molto efficaci e, a volte, irreversibili. Tuttavia, non tutte sono negative, infatti esistono anche alcuni usi positivi dell’applicazione delle stesse.
Le tecniche di controllo mentale possono avere effetti molto potenti. Posso influenzare in modo sostanziale un individuo, modificarne le azioni, i comportamenti, i pensieri, le credenze, i gusti, le relazioni e persino l’identità.
Il ricercatore Steve Hassan distingue fra controllo mentale e lavaggio del cervello. La differenza consiste nella consapevolezza da parte del soggetto di essere manipolato o influenzato. In un lavaggio del cervello, la vittima è cosciente di essere manipolata affinché il suo pensiero cambi a favore del manipolatore. Nel controllo mentale, invece, la vittima non è cosciente della manipolazione che sta subendo.
In questo senso, le tecniche di controllo mentale possono essere molto sofisticate, motivo per cui possono essere molto pericolose, anche quando vengono esercitate con le migliori intenzioni. Il pericolo risiede proprio nel fatto che qualcuno, attraverso il controllo mentale, può modificare il modo di essere di un’altra persona, senza che questa se ne accorga. Il manipolatore può essere chiunque, anche una persona molto vicina.
Alcune tecniche di controllo mentale
Le tecniche di controllo mentale sono subdole e lente. Il controllo mentale è un processo lungo, che cambia gradualmente la mente della persona manipolata. Tuttavia, ciò dipende in buona parte dalle tecniche utilizzate, dalla durata dell’applicazione e dai fattori personali e sociali del manipolato.
Per applicare le tecniche di controllo mentale non è necessaria la forza fisica, ma viene esercitata una forte pressione psicologica e sociale. Qualsiasi persona è suscettibile al controllo mentale ed è proprio questo aspetto che può indurre a un uso sbagliato di queste manipolazioni mentali. Tra le tecniche di controllo mentale più conosciute ed efficaci troviamo:
- Isolamento totale o parziale dal nucleo familiare o sociale. Tagliare i vincoli affettivi dei possibili manipolati ne facilita il controllo mentale, dal momento che si instaura una dipendenza totale o parziale con il manipolatore.
- Graduale esaurimento fisico. Si usano diverse attività per diminuire le capacità fisiche e cognitive della vittima. Per esempio, sottoporla a lavori forzati o giornate di attività troppo lunghe e intense.
- Cambiamenti alimentari. Modificare all’improvviso l’alimentazione, diminuendo soprattutto l’apporto proteico, contribuisce a debilitare il corpo e la mente del manipolato.
- Ripetizione costante di idee semplici o complesse. Si tratta di una delle tecniche di controllo mentale più importanti, perché sarà efficace solo attraverso la continua ripetizione delle idee che vogliono essere inculcate. Ciò può avvenire oralmente, attraverso canti o mantra, o per iscritto, con cartelli o letture obbligatorie.
- Dimostrazioni di affetto e ricompense. Il manipolatore dà attenzione e premi al manipolato quando quest’ultimo si comporta in modo da facilitare la manipolazione mentale. Tutto questo ha lo scopo di generare una dipendenza fra il manipolato e il manipolatore.
- Uso subdolo o diretto di droghe. L’uso di narcotici non è obbligatorio, ma facilita il controllo mentale.
- Ipnosi. Per rendere vulnerabile la mente del manipolato, le tecniche di controllo spesso usano l’ipnosi, così da facilitare la manipolazione.
Chi ne fa uso?
Il controllo mentale può essere usato da qualsiasi persona che voglia manipolare o influenzare un altro individuo. Chi ricorre a queste tecniche ha specifici obiettivi che possono essere politici, sociali, o personali. Il manipolatore vuole provocare la perdita di libertà del pensiero e di identità del manipolato.
In seguito a ciò, ricorrono a queste tecniche soprattutto le sette o gruppi di fanatici religiosi per ottenere nuovi adepti e mantenere i membri fedeli. Le tecniche di controllo mentale possono essere usate anche da persone con uno scarso grado di empatia, al fine di manipolare e sfruttare un’altra persona.
Allo stesso modo, si può esercitare un certo controllo mentale anche nelle relazioni intime, in cui una parte abusa del suo potere. È il caso di relazioni come quelle fra professore/studente, genitore/figlio, capo/subordinato, medico/paziente, eccetera.
Utilità delle tecniche di controllo mentale
Non tutte queste tecniche hanno una connotazione negativa. Anzi, in alcune circostanze, possono essere benefiche, a patto che non siano invasive o imposte.
Quando i medici o gli psicologi applicano coscientemente queste tecniche, possono ottenere risultati molto positivi per alcuni pazienti. Possono essere usate, ad esempio, per sopprimere una dipendenza, superare un’esperienza traumatica, migliorare l’autostima e addirittura eliminare pensieri suicidi o autodistruttivi. In sintesi, le tecniche di controllo mentale non sono di per sé pericolose, ma lo possono essere quando vengono utilizzate con finalità perverse.