Tiroide e gravidanza

La ghiandola tiroidea si sviluppa nel feto tra la decima e la dodicesima settimana di gravidanza. Fino ad allora, il feto dipenderà esclusivamente dalla tiroide della madre.
Tiroide e gravidanza
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Tiroide e gravidanza hanno una relazione diretta che non tutti conoscono. Durante la gravidanza, la tiroide della madre è “costretta” ad aumentare la produzione di tiroxina del 30-50%. Il suo equilibrio e buon funzionamento favoriranno il corretto sviluppo cerebrale del feto durante tutto il primo trimestre.

È affascinante e altrettanto inquietante, a volte, scoprire l’influenza di ghiandole e ormoni sul nostro benessere. Spesso un piccolo squilibrio è sufficiente per farci percepire che qualcosa non va.

Ingrassiamo o dimagriamo, ci sentiamo più stanchi o, nel caso di una gravidanza, rischiamo di andare incontro a delle difficoltà.

La tiroide del feto non si forma fino alla decima o dodicesima settimana. Fino a quel momento dipende esclusivamente da quella della madre.

Le irregolarità mestruali, la fertilità e anche il corretto decorso di una gravidanza dipendono da questo piccolo organo simile a una farfalla, situato sotto il pomo d’Adamo.

In appena 30 grammi si concentra tutta la produzione degli ormoni triiodotironina (T3) e tiroxina (T4), che hanno un impatto enorme sulla nostra salute e specialmente sul corretto sviluppo del feto durante i primi mesi nel grembo della madre.

Feto

Tiroide e gravidanza, uno scambio fondamentale tra madre e figlio

La ghiandola tiroidea si sviluppa nel feto tra la decima e la dodicesima settimana di gravidanza. Fino ad allora, egli dipenderà esclusivamente dalla tiroide della madre. Ciò non può che essere rilevante.

Ad esempio, una donna con un disturbo della tiroide, come l’ipotiroidismo, potrebbe andare incontro a diverse situazioni problematiche.

Sebbene possano presentarsi delle difficoltà nel concepimento, ciò non significa che sia impossibile rimanere incinta. Tuttavia, il rischio di aborto è altamente probabile, così come la nascita prematura o altri problemi medici come la preeclampsia (ipertensione gestazionale).

Tiroide e gravidanza sono due concetti che ogni donna dovrebbe tenere a mente qualora desiderasse avere un figlio. Quindi, è sempre consigliabile sottoporsi agli esami della tiroide in modo da diagnosticare in tempo qualsiasi problema o disfunzione che possa causare problemi di lunga o breve durata.

Cambiamenti ormonali durante la gravidanza

Una gravidanza normale comporta già di per sé un’alterazione della funzione tiroidea. Ciò è dovuto all’influenza di due ormoni specifici: l’ormone gonadotropina corionica umana (hCG), quello che viene rilevato nei test di gravidanza, e l’estrogeno, il principale ormone femminile.

Il primo, la gonadotropina corionica agisce come stimolante per la tiroide. Il cambiamento nell’organismo della donna avviene dopo 2 o 3 giorni dopo il concepimento e durerà circa tre mesi.

Alcune madri  percepiscono questo cambiamento in modo pronunciato (noto anche come falso ipertiroidismo), al punto da sperimentare più episodi di vomito del normale, palpitazioni e persino dimagrimento.

Donna incinta

Quando entra il secondo trimestre, sorgono altri effetti che modificano anch’essi la funzione della tiroide. In questo caso, i responsabili sono gli stessi ormoni femminili (gli estrogeni).

Tra la sedicesima e la ventesima settimana, i livelli della proteina responsabile del fissaggio della tiroxina nel sangue raddoppiano (la TBG).

Questo disturbo è noto anche come falso ipotiroidismo, ma se i test clinici indicano che il T4 libero (tiroxina) non ha subito modificazioni, non c’è di che preoccuparsi.

Sintomi da ipotiroidismo in gravidanza

Dato che la relazione tra tiroide e gravidanza è così rilevante, è normarle monitorare periodicamente il profilo tiroideo della madre durante la gestazione. Nel caso in cui venga rilevata una produzione insufficiente di tiroxina, ci troveremo di fronte a una diagnosi di ipotiroidismo.

Va detto, comunque, che è facilmente curabile. I sintomi sono i seguenti:

  • Unghie e capelli deboli e fragili.
  • Stanchezza.
  • Anomalo aumento di peso
  • Continua sensazione di freddo.
  • Dolori muscolari e articolari.
  • Pelle secca
  • Problemi digestivi

Inoltre, come abbiamo detto all’inizio, la comparsa di un problema alla tiroide durante la gravidanza aumenta il rischio di aborto e di parto prematuro.

Sintomi da ipertiroidismo in gravidanza

Il rischio di comparsa dell’ipertiroidismo durante la gravidanza è relativamente basso. Come mostrano gli studi sulla popolazione, l’incidenza è di 2 donne su 1000. La sintomatologia è la seguente:

  • Dimagrimento
  • Disturbi intestinali
  • Poca tolleranza al calore
  • Sconforto e cattivo umore.
  • Tremori.
  • Insonnia
  • Gozzo (collo gonfio).
  • Preclampsia: ipertensione e ritenzione idrica.

D’altro canto, se una donna soffre di ipertiroidismo durante la gravidanza e non riceve le cure adeguate, c’è il rischio di morte del feto.

Gravidanza

Tiroide e gravidanza: l’importanza della prevenzione

La relazione tra tiroide e gravidanza non deve diventare fonte di preoccupazione, purché ci si sottoponga alla supervisione e al controllo di un medico. I disturbi della ghiandola tiroidea sono curabili con successo sia nella madre che nel bambino.

Nel caso in cui la storia familiare includesse eventi legati a questa malattia e si pianifica di avere un bambino, è consigliabile consultare uno specialista e seguire tutte le indicazione del caso.

Una corretta supervisione basata su controlli regolari, unita a una dieta equilibrata e ad abitudini di vita sane, permetterà indubbiamente di vivere una gravidanza più sicura.


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