Tratti di chi maltratta psicologicamente
Non sempre è facile riconoscere la persona che maltratta a livello psicologico. È comune credere, di fatto, che la violenza sia solo fisica. Eppure, c’è chi è esperto nel ferire pur senza dare colpi, spintoni o usare oggetti. Pur così causa le stesse ferite, o più, di chi aggredisce fisicamente. In questo articolo presentiamo i tratti di chi maltratta psicologicamente.
Maschilismo, bullismo o discriminazione… Ci sono innumerevoli ragioni per cui una persona si può sentire in diritto di maltrattare chi reputa più debole.
Si tratta di una delle più evidenti espressioni di disuguaglianza e, ovviamente, si deve all’ideale del successo e alla competizione perenne in cui viviamo.
“La violenza psicologica ti rende, nella tua mente, inutile.”
-Ana Isabel Gutierrez Salegui-
Sono presenti in ogni spazio e luogo. In famiglia, nella coppia, tra gli amici, a scuola, all’università, al lavoro… Non c’è via di fuga. Sono lì e la loro presenza non può essere evitata.
Ma è possibile riconoscere la persona che violenta psicologicamente grazie ad alcuni tratti caratteristici. Risulta importante, dunque, essere vigili e saper interpretare quelle che potrebbero essere le vere intenzioni di una persona.
Sebbene non vi sia accordo in merito ai criteri tra psicologi e studiosi in materia, chi maltratta psicologicamente tende a ottenere alti punteggi nei disturbi di personalità, così come nei disturbi depressivi e occasionalmente nell’uso di alcol e droghe.
Tratti di chi maltratta psicologicamente
1. Intolleranza
La persona che maltratta a livello psicologico non accetta differenze. Il suo è l’unico mondo possibile e lui/lei non apprezza quello degli altri. Nelle sue relazioni, considera sempre gli altri inferiori.
Tratta gli altri secondo le caratteristiche che la società attribuisce loro, ma si avvicinerà solo a coloro che si avvicinano al suo modo di vedere le cose.
In caso contrario, prenderà le distanze e adotterà atteggiamenti di rifiuto. Un individuo simile è dominato dai pregiudizi, dunque con frequenza discrimina e non rispetta chi ritiene diverso.
2. Rigidità
La persona pensa e agisce come se possedesse la verità. Le ragioni altrui non hanno valore. Tende a imporre le sue idee indipendentemente dal contesto in cui si trova. Quando bisogna raggiungere accordi, crede che i suoi punti di vista debbano essere accettati.
Un violentatore psicologico crede di dominare tutte le situazioni e di avere sempre ragione. Gli altri vivono male e le loro idee sono sbagliate solo perché divergenti dalle sue. È un leader negativo che intende sempre distinguersi, manipolare ed essere al centro dell’attenzione.
3. Pensiero dicotomico tra i tratti di chi maltratta psicologicamente
Per la persona, esistono solo il bianco e il nero. Non ammette sfumature di alcun tipo. Alla luce di ciò, è incapace di perdonare, tener conto delle circostanze per cui qualcuno ha potuto sbagliare né di riconoscere i propri errori.
A queste persone piace la frase “tra l’amore e l’odio c’è solo un passo”. Così concepisce la vita: come due estremi che, se si toccano, producono scosse terribili.
Per lui le cose sono buone o cattive; c’è la verità o la menzogna; vinci o perdi. Reagisce secondo i principi con cui comprende la vita.
4. Ipersensibilità tra i tratti di chi maltratta psicologicamente
Un simile profilo difficilmente riesce a gestire le sue emozioni. In caso contrario, crede di aver raggiunto il cielo con le mani. Gli estremi sono sempre negativi, dice la saggezza popolare. Ma l’aggressore psicologico vede l’estremismo positivamente e lo applica anche a sé.
Sono incapaci di portare a termine una vera autocritica e al tempo stesso si giudicano severamente, seppur superficialmente. Sono inclini a deprimersi facilmente. E spesso cadono in abissi profondi dai quali quasi nessuno riesce a salvarli.
Questo è il prodotto della loro bassa autostima che li fa rimanere in uno stato perenne di ansia, dunque tendono a fare le vittime.
5. Il fascino
Per guadagnarsi la fiducia delle loro vittime, si comportano come le migliori persone del mondo. È difficile, dunque, scoprirne le vere intenzioni. L’aggressore psicologico è un attore degno di Nobel.
Anche quando la maschera viene rimossa e il suo vero volto viene esposto, altre persone (soprattutto la vittima) si rifiutano di credere di avere a che fare con un manipolatore. E tale è la disillusione che alcuni non arriveranno mai ad accettare questa verità terribile e sconcertante.
Conclusioni
Il profilo descritto in questo articolo di solito conduce una vita piena di sofferenza. La sua peggiore punizione è non riuscire ad amare davvero nessuno. Ecco perché la sua vita è segnata da solitudine e vuoto. È una vittima di se stesso.
Immagini per gentile concessione di Chris Missety, Tree Sisters
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