Fare autocritica in modo sano

Siamo portati a fare autocritica, perché siamo i primi a giudicarci negativamente quando non otteniamo i risultati desiderati.
Fare autocritica in modo sano
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Scritto María Hoyos

Ultimo aggiornamento: 29 dicembre, 2022

Quando facciamo qualcosa che ci appassiona e ci sentiamo sotto pressione, spesso l’ansia ci assale perché vogliamo raggiungere un obiettivo. Tuttavia, spesso non abbiamo pieno potere sul raggiungimento delle nostre aspirazioni. E così siamo portati a fare autocritica, perché siamo i primi a giudicarci negativamente quando non otteniamo i risultati desiderati.

Quando vogliamo cambiare il nostro modo di agire o altre questioni relative al nostro aspetto, alle attività che svolgiamo o alle relazioni interpersonali, possiamo essere vittime dell’autocritica. Succede soprattutto quando vogliamo raggiungere un obiettivo ed evitare un possibile fallimento. Questo sentimento, inoltre, ci fa essere molto esigenti con noi stessi e questo può portare a una autocritica distruttiva. In questi casi ci sforziamo duramente per mostrarci attraenti davanti a tutti, chiedendo a noi stessi molto di più di quello che possiamo offrire.

L’autocritica portata all’estremo può avere conseguenze negative per la nostra salute mentale. Può anche condizionare negativamente il nostro modo di rapportarci con gli altri, perché vogliamo soddisfare troppe aspettative. Spesso queste aspettative sono persino inesistenti. Se è così dannosa, come dovremmo fare autocritica senza per questo amarci di meno?

Consigli per fare autocritica in modo sano

1. Siamo i nostri peggiori giudici

Comprendere che la pressione che sentiamo incombere su di noi viene solo da noi stessi è inizialmente complesso e faticoso. Probabilmente, le persone che abbiamo intorno non hanno tutte queste aspettative esagerate nei nostri confronti, eppure continuiamo a pensare sempre a cosa penseranno di noi.

Dobbiamo capire che questo genere di pensieri che coinvolgono la maggior parte di noi è dovuta soprattutto alla nostra insicurezza, e quindi alla sensazione di essere imperfetti. Criticarci sempre per i nostri successi personali, l’aspetto o la qualità dei nostri rapporti non fa altro che intossicarci emotivamente e mentalmente.

Donna con pensieri negativi fare autocritica

2. Perdonarsi per essere così duri con se stessi

Questo meccanismo diviene così un circolo vizioso: possiamo giudicarci negativamente per poi criticarci. A quel punto dobbiamo imparare a distinguere tra le critiche costruttive e quelle che non lo sono; mentre criticare noi stessi per questioni prive di importanza porta a un approccio tossico, criticare questa dinamica è un modo costruttivo che ci permette di accorgerci che non stiamo facendo le cose nella giusta maniera.

3. Allenarsi per superare la paura del rifiuto

Gli esseri umani sono esseri sociali, perché la maggior parte delle azioni che svolgono coinvolgono gli altri. Per far funzionare l’apparato sociale, c’è bisogno di cooperazione e accettazione. Per questo, una delle più grandi paure è proprio quella di non essere accettati dagli altri.

Smettere di voler far parte di questo apparato, che in molti casi richiede altre persone, provoca una enorme ansia nelle persone più esigenti con loro stesse. Dobbiamo allenarci per capire che non tutte le persone ci accetteranno e che questo non è affatto un problema.

4. Imparare a capire i propri cicli

Nessuno è sempre felice né soddisfatto pienamente dei suoi successi. Tutti noi seguiamo dei cicli, dovuti anche a questioni interne, come gli ormoni, o esterne, come le relazioni interpersonali. Tutti abbiamo degli alti e bassi ogni giorno e, proprio per questo, non dobbiamo giudicarci così duramente se ci troviamo in un brutto momento.

Quando questo succede, però, e ci accingiamo a fare autocritica, dobbiamo pensare a cosa stiamo  provando quel giorno, quella settimana o quel mese. L’esperienza negativa si riflette sui nostri successi e il nostro stile di vita per cui dobbiamo tenerla presente come causa del nostro malessere. Anche indagare sul perché all’origine di questa autocritica ci fornirà degli indizi sull’esistenza di questa necessità insita nel nostro comportamento.

5. Pensare ai propri successi

Una volta identificata la causa, se ancora ci sentiamo tristi o arrabbiati con noi stessi, possiamo fare un esercizio. Torniamo indietro nel tempo e pensiamo a tutto quello che abbiamo fatto bene, alle ricompense o a quanto eravamo orgogliosi di essere così amati in un momento felice. Il nostro stato d’animo migliorerà, perché vedremo noi stessi in situazioni simili.

6. Fare quello che rende felice

È fondamentale dedicare il nostro tempo a tutto quello che ci rende felici; queste attività richiedono meno fatica e la loro realizzazione è assicurata.

Donna felice

Portare a termine i compiti che dobbiamo svolgere è un ottimo modo per fare autocritica, perché ci offre motivi per amarci e apprezzarci. Scegliere un lavoro che ci riempie di felicità, mantenerci attivi o relazionarci con persone positive ci aiuterà a raggiungere il traguardo.

Nessuno ci amerà come possiamo amare noi stessi. Bisogna trovare la felicità dentro di noi, accettarci per come siamo, con i nostri pregi e i nostri difetti. Solo noi sappiamo come renderci felici e questo bisogna saperlo apprezzare e valorizzare.


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