Tripofobia: sintomi, cause e trattamento

Tripofobia: sintomi, cause e trattamento
Francisco Pérez

Scritto e verificato lo psicologo Francisco Pérez.

Ultimo aggiornamento: 21 dicembre, 2022

La tripofobia è un timore eccessivo o una repulsione per qualsiasi schema composto da figure geometriche molto ravvicinate fra loro. Queste figure possono essere buchi e piccoli rettangoli oppure cerchi convessi. La parola tripofobia significa letteralmente ‘paura dei buchi’.

Questa paura irrazionale è piuttosto diffusa fra gli esseri umani, anche se al giorno d’oggi non si sa molto al riguardo. Milioni di persone hanno affermato di provare repulsione e un senso d’ansia quando osservano forme costituite da piccoli buchi agglomerati.

Bollicine di una bibita

Cos’è una fobia?

Le fobie vengono definite come un timore  intenso e irrazionale verso una persona, un oggetto o una situazione che comporta in realtà poco o nessun pericolo. La parola deriva dal termine greco phóbos che significa ‘panico, paura’.

Nella mitologia greca, Fobos era il figlio di Ares, dio della guerra, e di Afrodite, dea della bellezza. Incarnava la paura. Alessandro Magno pregava Fobos prima di qualsiasi battaglia per allontanare il timore.

Quando parliamo di tripofobia, facciamo riferimento a una fobia specifica, che è caratterizzata da paura o ansia nei confronti di oggetti o situazioni chiaramente delimitati, che possono essere chiamati stimoli fobici. In questo caso sarebbero tutte quelle forme geometriche molto ravvicinate.

Le fobie specifiche, come la tripofobia, hanno le seguenti caratteristiche :

  • Paura o ansia intensa nei confronti di un oggetto o una situazione specifica (per esempio: volare, altezza, animali, iniezioni, sangue…)
  • L’oggetto o la situazione fobica provocano quasi sempre paura o ansia immediata.
  • La situazione fobica si evita o le si oppone resistenza con paura o ansia intensa.
  • La paura o l’ansia sono sproporzionate rispetto al pericolo reale che presuppone l’oggetto o la situazione specifica e il contesto socioculturale.
  • La paura, l’ansia o l’evitamento sono persistenti e durano tipicamente sei o più mesi.
  • L’ansia, la paura o l’evitamento causano un malessere clinicamente significativo o un deterioramento da un punto di vista sociale, professionale o altre aree importanti della vita di una persona.

È frequente che le persone abbiano molteplici fobie. Circa il 75% delle persone con una fobia specifica teme più di una situazione o un oggetto.

La tripofobia non è considerata una malattia, ma potrebbe esserlo

Le persone affette da tripofobia di solito avvertono ansia quando vedono coralli, alveari, bolle di sapone, vestiti a pois, cioccolato aerato o una manciata di tronchi accatastati.

Provare repulsione verso queste figure geometriche o buchi non è una malattia. È stato constatato che costituisce una paura normale e frequente negli esseri umani, dato che previene da certi pericoli, come contrarre malattie o ferirsi.

Tuttavia, nel caso in cui questa paura irrazionale arrivi a interferire sulla nostra vita quotidiana o sul nostro benessere, impedendoci di condurre un’esistenza normale, allora parliamo di un disturbo sul quale è necessario intervenire.

Edificio con fori

Quali sono le cause della tripofobia?

Le cause della tripofobia sono state recentemente studiate presso l’Università di Essex e pubblicate sulla rivista Psychological ScienceI modelli visivi che scatenano la sensazione d’ansia nelle persone affette da  tripofobia sono simili a quelli che si attivano in presenza di diversi animali velenosi.

La tripofobia potrebbe dunque avere una spiegazione evolutiva. Coloro che provano repulsione quando osservano questi schemi geometrici, si allontanano dagli animali pericolosi. Questo li aiuterebbe a sopravvivere, perché non verrebbero “avvelenati o attaccati”.

Questa spiegazione differisce dalle cause di altre fobie, dato che la maggior parte delle nostre paure irrazionali vengono apprese. Apprendiamo a provare paura nei confronti di determinati stimoli a partire da esperienze personali o altrui alle quali abbiamo assistito o che ci sono state raccontate. La tripofobia non ha origine in un trauma e non ha neanche un’origine culturale, come nel caso della paura del numero 13 o triscaidecafobia.

L’avversione, la paura o la repulsione nei confronti dei buchi presenti su un materiale organico possono essere spiegate facilmente. Ed è così perché  si tratta di immagini associate spesso alle malattie .

Mano con fori

Sintomi della tripofobia

I sintomi della tripofobia sono gli stessi di qualsiasi altra fobia specifica:

  • Timore eccessivo, irrazionale e persistente, scatenato dalla presenza o anticipazione dello stimolo ansiogeno. In questo caso lo stimolo ansiogeno sarebbe l’osservazione di un preciso modello geometrico.
  • Ansia dovuta all’esposizione o anticipazione dello stimolo ansiogeno. Nei casi più estremi potrebbero verificarsi delle crisi d’ansia o degli attacchi di panico.
  • Evitamento di detti stimoli o delle situazioni in cui possono comparire.
  • Interferenza sulla vita quotidiana. Questi comportamenti di evitamento e i sintomi di ansia associati interferiscono seriamente su diverse aree della vita della persona.

Se riconoscete i sintomi descritti, forse avete sviluppato la tripofobia. Tuttavia, dobbiamo ricordare che la diagnosi può essere realizzata soltanto da uno specialista. Se l’avete già fatto, chiedete aiuto a uno psicologo.

Legna tagliata

Trattamento della tripofobia

Il trattamento per la tripofobia è l’ esposizione in vivo allo stimolo temuto, in questo caso a determinate figure o immagini geometriche. In alcuni casi risulta utile anche integrare l’esposizione in vivo con tecniche di rilassamento.

Il rilassamento può essere usato come complemento dell’esposizione, dato che ha scarsi effetti terapeutici nei disturbi fobici. Esporsi in vivo a queste figure geometriche o gruppi di buchi significa trovarsi nella situazione temuta, per esempio di fronte a una determinata pianta o a un alveare.

Uno dei problemi abituali nel trattamento delle fobie riguarda la comparsa degli  attacchi di panico. Sembra che esporsi abitualmente allo stimolo li riduca. Tuttavia, la probabilità di insorgenza aumenta se il paziente interpreta in modo catastrofico la situazione. In questi casi, occorre tentare di contrastare questi pensieri allenandosi a produrre adeguati schemi di pensiero.

In caso di attacco di panico, bisogna resistere finché non diminuisce. Diventa necessario allontanarsi il meno possibile dalla situazione che scatena l’attacco e tornarvi il prima possibile.

La tripofobia è la paura irrazionale di diverse figure geometriche o gruppi di buchi. Come qualsiasi altra fobia, è un disturbo che ha una soluzione, purché venga trattato da uno specialista della salute mentale.


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