Gli uomini che non amavano le principesse

Gli uomini che non amavano le principesse

Ultimo aggiornamento: 24 ottobre, 2016

Ultimamente il femminismo va molto di moda, il che è un progresso sociale non da poco in una società all’avanguardia come la nostra. Tuttavia, molti continuano a non capire né accettare il fatto che femminismo significhi uguaglianza. Così come le donne non vogliono essere principesse, nemmeno gli uomini femministi amano le principesse.

Neanche io voglio che la mia lei sia una principessa, perché se sguazzo nel fango per divertirmi, voglio che lei si sporchi con me e non rifiuti il divertimento a favore dell’apparenza. Non voglio che sia una principessa perché, dato che io non mi rado le gambe, né il petto, né la barba, non ho nemmeno il diritto di chiedere che lo faccia lei o sentirmi in dovere di farlo io.

Non voglio che sia una principessa, perché lo specchio la mattina mi rivela quanto ho dormito bene in base ai miei capelli scompigliati e, quindi, voglio che i suoi capelli si risveglino scompigliati come i miei.

Non voglio che sia una principessa, perché i lavori di casa mi piacciono quanto o più di lei, anche se non sono un modello da seguire in quest’ambito e non vedo perché lei debba essere il mio.

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Non voglio che sia una principessa, perché non mi sono mai piaciute le favole. Sono sempre stato più attratto dalle streghe, non per la loro malvagità, ma per la loro libertà nel prendere decisioni.

Essere il rospo di una “ranocchia”

Non voglio che sia una principessa, perché nemmeno io voglio essere il suo principe azzurro.

Non voglio che sia una principessa, perché io non devo offrire da bere al bar né invitarla a cena perché è una tradizione, né aprire la porta, né patire il freddo per dimostrarmi uomo, né essere una macchina del sesso che sbava di fronte ad un vestito attillato.

Non voglio che sia una principessa, perché non devo mantenerla o riempirla di gioielli e fiori ogni volta che è arrabbiata. Gioielli e fiori che, sicuramente, non vuole.

Non voglio che sia una principessa, perché voglio che lei mi cerchi o forse preferisca che ci troviamo senza cercarci.

Non voglio che sia una principessa, desidero che il suo corpo non sia oggetto di benefici, ma dell’approvazione di se stessa.

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Principesse dal sangue rosso

Non voglio che sia una principessa, non voglio che abbia il sangue blu né che porti una corona di superficialità parlando con gli altri guardandoli dall’alto in basso.

Non voglio che sia una principessa né che faccia parte del mondo di re e regine. Non voglio essere il principe che si prende cura di lei e le restituisca la scarpetta di cristallo o che la passi a prendere in limousine per andare al ballo quando insieme possiamo volare fino all’eternità.

Non voglio che sia una principessa, perché magari non sarà una modella da passerella, ma è un modello del femminismo. Il modello che voglio seguire.

Non voglio che sia una principessa, voglio che lo sia se lo desidera, ma soprattutto voglio che sia se stessa e non ciò che la società la obbliga ad essere.

Voglio che nell’amarti ami me e che nell’amarmi io ti ami come tu ti ami senza smettere di amare me.


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