Vincere il senso di vuoto in modo efficace

"Va tutto bene nella mia vita, eppure mi sento vuoto." Una sensazione che in molte occasioni evitiamo di affrontare, mettendo toppe temporanee che ci impediscono di individuare una soluzione alla radice del problema.
Vincere il senso di vuoto in modo efficace
Angela C. Tobias

Scritto e verificato la psicologa Angela C. Tobias.

Ultimo aggiornamento: 14 febbraio, 2023

“Ho tutto quello che voglio nella vita; eppure, mi sento vuoto.” Questa frase viene ripetuta spesso durante le sedute dallo psicologo. Tutto quello che dovrebbe essere fonte di desiderio non rende felici e la persona tende a tenersi occupata per non pensarci troppo su. Arriva un giorno, però, in cui non ce la fa più e in quel momento fermarsi significa vincere il senso di vuoto.

Affrontare questa sensazione vuol dire, al tempo stesso, individuare le cause del malessere provato e smettere di applicare toppe o argini che sono solo temporanei.

Sentirsi tristi nelle giornate grigie donna che piange davanti alla finestra bagnata.

Cos’è il senso di vuoto

È difficile descrivere il senso di vuoto. Se vi è capitato di provarla, sapete bene di cosa stiamo parlando. A volte al termine “vuoto” viene associato “esistenziale”, poiché sconvolge ogni nostra percezione sul senso della vita.

Il senso di vuoto è fonte di intenso disagio, al quale spesso nessuno sforzo riesce a porre rimedio. Controllare questa sensazione talvolta è come mettere le mani a coppa nel tentativo di trattenere la pioggia. Questo malessere, accompagnato dall’incertezza riguardo alla meta verso cui indirizzare gli sforzi, può generare disperazione.

Molte persone si sentono insoddisfatte perché, sebbene tutto vada per il meglio, avvertono la  mancanza di qualcosa, che non riescono a definire. È una sensazione comune quando si raggiunge un obiettivo dopo molti sforzi e, contrariamente a quanto si pensava, non si raggiunge la soddisfazione sperata.

Cercando inutilmente di riempire il vuoto

Il senso di vuoto è così inquietante che l’impulso iniziale è quello di riempirlo il più rapidamente possibile. La persona tenta in vari modi di calmare questa sensazione tramite strategie che di solito agiscono solo come toppe momentanee.

Nella maggior parte dei casi ci si tiene occupati con attività di ogni tipo così da non avere tempo per pensare alla crisi esistenziale. Nei momenti di inattività o nel tempo libero in genere si prova una forte ansia.

Un’altra risorsa impiegata per vincere il senso di vuoto consiste nell’acquistare beni materiali. È comune nascondere i sentimenti di irrequietezza con il ben noto shopping compulsivo, ovvero l’acquisto di prodotti di cui non si ha realmente bisogno. Allo stesso modo, si può ricorrere a dipendenze come l’alcol, il gioco d’azzardo, il cibo, tra le tante.

Si tratta di momentanei palliativi della sensazione di vuoto, che tuttavia non sortiscono gli effetti desiderati, ma che anzi generare altri problemi, siano essi di salute, economici o sentimentali, che di solito costringono la persona a chiedere aiuto.

Perché si verifica questa sensazione?

Il senso di vuoto è associato alla cosiddetta abulia, ovvero la mancanza di motivazione e l’incapacità di gioire di attività o situazioni prima piacevoli. Questa condizione dipende da diverse aree cognitive.

Le persone che si sentono vuote, di fatto, presentano una minore attività celebrale nel corpo striato, una componente del cervello strettamente correlata alla sensazione di piacere. Oltre a ciò, è legata a varie patologie psicologiche o momenti della vita. Tra i più significativi troviamo:

  • Disturbi emotivi come la depressione. Quando il senso di vuoto diventa cronico, può svilupparsi un disturbo depressivo, i cui sintomi principali sono la disperazione e l’anedonia.
  • Rotture dolorose o lutti. Quando si perde una persona cara o finisce una relazione, è normale dover fare i conti con il senso di vuoto. Ciò avviene perché la vita è cambiata improvvisamente.
  • Nutrire aspettative molto alte. È comune quando una persona concentra tutti i suoi sforzi su un unico obiettivo, che si tratti di ottenere un lavoro stabile, mettere su famiglia o altro. Il raggiungimento di tale obiettivo produrrebbe totale felicità, motivo per cui la delusione può essere evidente quando non si ottiene quanto desiderato. Si verifica, per esempio, durante la cosiddetta crisi di mezza età.
  • Desiderio di avere controllo totale sugli eventi della vita. I disturbi nevrotici inducono la persona a voler controllare tutto quello che accade e disporre di molto tempo per pianificare ogni minimo dettaglio. Quando si scopre che alcuni aspetti della vita sfuggono al proprio controllo, emerge il senso di vuoto e disperazione.
Uomo preoccupato perché non sa vincere il senso di vuoto.

Fermarsi significa vincere il senso di vuoto

Il senso di vuoto è manifestazione di un malessere profondo e non specifico. Si prova un disagio tremendo, ma la direzione per uscirne è ignota.

Le emozioni prodotte da questo vuoto possono essere così intense che molte persone cercano di mitigarle attraverso strategie rapide, come tenersi molto occupati, avere delle dipendenze o acquistare beni materiali. Si tratta, tuttavia, di toppe provvisorie che, inoltre, possono creare difficoltà maggiori rispetto al problema iniziale.

Le cause del senso di vuoto possono essere diverse, alcune normali in determinate fasi della vita al fine di rivalutare gli obiettivi davvero importanti. Quando diventa cronica, però, può scaturire un disturbo dell’umore, come la depressione.

Sebbene sia doloroso ammetterlo, i momenti di vuoto e le crisi esistenziale sono necessari in alcune fasi della vita, in motore finalizzato al cambiamento. Quando si tocca con mano il vuoto, non c’è altra opzione che scavare in profondità fino a trovare la causa del disagio.

Questa ricerca permetterà di ricostruire un’identità che rendeva felici, ma che non ha più lo stesso effetto. Questi momenti indicano che è giunto il momento di reinventarsi.


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