Abulia: se mancano voglia e motivazione

L'abulia va ben oltre l'apatia e la mancanza di motivazione. In molti casi può celare una depressione latente; in altri un'anomalia cerebrale che determina mancanza di energia e stallo emotivo.
Abulia: se mancano voglia e motivazione
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Alcune volte la pigrizia può farci male. Il peso del mondo è eccessivo e non mancano solo entusiasmo e motivazione, bensì la capacità di prendere decisioni e di agire. Si tratta di una stanchezza ben diversa da quella che potremmo avvertire dopo una giornata di lavoro. L’abulia si manifesta senza sforzo previo e, di fatto, è una condizione a causa della quale si fa fatica persino a pensare.

Quando una persona affronta una simile condizione, di solito chi le sta accanto tende a risollevarla e a darle semplici consigli, come “prenditi qualche giorno di riposo”, “esci e prova a staccare la spina, fatti un po’ di forza”. Eppure, nulla di tutto questo serve, sono inutili cerotti su una realtà psicologica che non capisce cos’è l’allegria e che non trova sollievo nemmeno in una dormita di 10 ore.

Talvolta l’abulia può essere confusa con altri concetti simili, come anedonia o astenia. Di certo le tre condizioni sono molto vicine alla depressione e, in alcuni casi, possono manifestarsi contemporaneamente, formando un trittico davvero logorante. Ad ogni modo, ognuna presenta caratteristiche uniche.

Giovane che soffre di abulia.

Abulia, la mancanza di motivazione diventa patologica

Abulia significa letteralmente “senza volontà”. Di per sé non rappresenta un disturbo mentale, si tratta di un sintomo, di una dimensione che può celarsi dietro diverse condizioni cliniche, tutte caratterizzate da alti livelli di sofferenza. Da un punto di vista medico, è concepita come un’alterazione della motivazione, che il più delle volte ha origine da un’anomalia neurologica.

Di certo tutti noi possiamo attraversare dei periodi in cui non ci sentiamo motivati e perdiamo la voglia, le energie e la motivazione. Ci riferiamo tuttavia a casi isolati e passeggeri. Alcune situazioni vanno ben oltre. Alcune persone smettono persino di comunicare, manifestano un mutismo che si somma a un chiaro bisogno di isolamento da tutto e tutti.

Sono casi estremi, perché l’abulia rientra anche nel quadro di uno spettro, ovvero c’è chi manifesta una sintomatologia lieve e chi invece cade in stati molto dolorosi e patologici per la persona e chi la circonda.

Quali sono i sintomi dell’abulia?

L’abulia non si manifesta esclusivamente con apatia e scarsa voglia di svolgere i propri doveri. Si tratta di uno stato ben più profondo, duraturo e persino interessante:

  • Mancanza di energie per le attività quotidiane.
  • Stanchezza, assenza di motivazione e di spirito di iniziativa.
  • Movimenti lenti.
  • Assenza di capacità di reazione agli stimoli.
  • Incapacità decisionale, di reazione alle richieste del contesto di appartenenza.
  • Indecisione.
  • Linguaggio rallentato. Il soggetto fatica persino ad ascoltare quello che gli viene detto.
  • Stallo emotivo: non si provano molte emozioni, ma se percepite ciò avviene all’unisono provocando affaticamento.
  • Alcune persone finiscono per adottare una forma di mutismo.

Bisogna segnalare che è necessario prestare particolare attenzione ai bambini e agli anziani. Spesso potremmo pensare che questa apatia e assenza di motivazione siano associati all’età (troppo giovani o troppo anziani). In realtà, l’abulia colpisce anche questa fascia di popolazione ed è importante sapere cosa la scatena.

Cause dietro la mancanza di motivazione

Alcuni decenni fa si pensava che l’abulia fosse una forma di ritardo mentale. Si dava per scontato che una persona potesse presentare un improvviso ritardo cognitivo, emotivo e motorio che manifestava con una sorta di involuzione psichica. Per fortuna, oggi conosciamo meglio questo stato emotivo.

  • In genere l’abulia è il sintomo di una forma di depressione maggiore.
  • Può essere il sintomo di un disturbo neurologico. Una ischemia, un ictus o qualunque altra condizione colpisca il cervello può sfociare in una forma di abulia.
  • Uno studio condotto presso l’Università di Washington dimostra che una lesione a carico dello striato o del nucleo talamico possono determinare abulia.
  • Lo stesso vale in presenza di un’alterazione dei centri della motivazione e del movimento, come il lobo frontale del cervello, i gangli della base o il cingolato anteriore.
  • D’altra parte, è bene sapere anche che la scopolamina (o burundanga) induce stati di abulia, durante i quali la persona perde completamente la propria volontà.
Uomo demotivato e stanco.

Come si guarisce dall’abulia?

La terapia per l’abulia dipenderà dalla causa, ovvero dal disturbo o dalla condizione clinica da cui ha origine questo stato. Un paziente che ha subito una lesione cerebrale a seguito di un incidente non verrà trattato come qualcuno con una forma di depressione maggiore.

Nella maggior parte dei casi si parte da un trattamento farmacologico. Lo studio condotto dai dottori Daniel A. Drubach, M.D., Gabriel Zeilig, ci parla degli effetti della carbidopa e della levodopa nel trattamento dei sintomi del paziente abulico. Questi farmaci sono efficaci perché ottimizzano la produzione di dopamina e fanno bene al sistema nervoso centrale.

Al tempo stesso, è vivamente consigliato sottoporsi a psicoterapia. In questo caso l’obiettivo sarà quello di dotare i pazienti degli strumenti necessari per aumentare la motivazione, prendersi cura dei propri pensieri, regolare le emozioni e mettere in atto alcuni comportamenti utili al recupero del controllo della realtà.

Sono stati osservati interessanti benefici delle terapie fisiche e sportive, così come della fisioterapia. Muoversi anche con semplici attività motivanti aumenterà la produzione di endorfine e favorirà un nuovo contatto dal punto di vista fisico.

In conclusione, l’abulia è un sintomo che non va trascurato. Se entusiasmo e volontà abbandonano una persona a noi cara al punto da abbassarne la qualità della vita, bisognerà consultare un professionista.


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  • Drubach, D. A., Zeilig, G., Perez, J., Peralta, L., & Makley, M. (1995). Treatment of Abulia with Carbidopa/Levodopa. Neurorehabilitation and Neural Repair9(3), 151–155. https://doi.org/10.1177/154596839500900303
  • Siegel, J. S., Snyder, A. Z., Metcalf, N. V., Fucetola, R. P., Hacker, C. D., Shimony, J. S., … Corbetta, M. (2014). The circuitry of abulia: Insights from functional connectivity MRI. NeuroImage: Clinical6, 320–326. https://doi.org/10.1016/j.nicl.2014.09.012

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