Come difendersi dagli attacchi velati

Come difendersi dagli attacchi velati

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2015

È possibile essere passivi e aggressivi in contemporanea? Sebbene sia contraddittorio, le persone passivo-aggressive non mostrano la loro ostilità apertamente, bensì indirettamente, usando strategie che demoralizzano e irritano l’altra persona, ma che, alla fine dei conti, la controllano.

Questa particolare forma di ostilità senza confronto fa sì che il comportamento passivo aggressivo sia confuso e pertanto difficile da contrastare. Sono molte le ragioni per cui il passivo aggressivo opta per tattiche indirette, ma non per questo meno nocive e sfinenti.

Come si porta a termine l’attacco senza il confronto

Il comportamento passivo aggressivo è un modo indiretto di esprimere le emozioni negative attraverso le strategie a seguire.

  • Antagonismo: questo atteggiamento fastidioso consiste nell’essere permanentemente contrari ai desideri e alle richieste degli altri.
  • Atteggiamento distante, assente e scontroso: sebbene la persona sia fisicamente presente, mentalmente ed emotivamente è altrove o in un evidente stato di protesta, dimostrato attraverso il suo linguaggio non verbale, come il poco contatto visivo, un atteggiamento svogliato o rispondendo a monosillabi e altri comportamenti simili.
  • Vittimismo: il passivo aggressivo si lamenta di continuo e riveste il ruolo della vittima così che gli altri provino compassione e lo compatiscano.
  • Procrastinazione: consiste nel lasciare all’ultimo i doveri o gli impegni deliberatamente, provocando inconvenienti e stress per gli altri.
  • Errori volontari: il passivo aggressivo fa le cose senza cura e commette errori deliberatamente come modo per esprimere il suo disappunto.

Perché si agisce così?

Le ragioni che possono scatenare un comportamento passivo aggressivo sono diverse e ve le presentiamo a seguire.

  • Partner dominante: quando uno dei membri della coppia impone i suoi criteri sull’altro, è probabile che quest’ultimo, se non è assertivo, mostri la propria insoddisfazione attraverso la mancanza di interesse sessuale o essendo poco cooperativo nei lavori condivisi.
  • Genitori autoritari: se i genitori sono dei “militari”, forse i bambini obbediranno, però malvolentieri ed eseguendo gli ordini a metà.
  • Capo tiranno: sebbene sia più probabile che gli impiegati non osino affrontare un capo sfruttatore e sconsiderato, questi gliela faranno pagare tramite ritardi ed errori nei lavori da svolgere.
  • Famiglia polemica: situazioni tipiche, come la suocera che non apprezza la nuora o viceversa, producono tensioni che molto spesso vengono espresse indirettamente mediante commenti dal doppio senso, sdegno o impertinenza, per evitare il conflitto.

Che cosa fare di fronte a una persona passivo aggressiva?

Innanzitutto è importante sapere che questo comportamento è una chiara forma di manipolazione e controllo e che sta a voi non cadere nella sua trappola. Ecco alcune strategie per evitarlo:

  • non lasciatevi impressionare. Le ostentazioni di svogliatezza o mancanza di cooperazione sono segnali che non devono essere trascurati. Al contrario, questi devono essere affrontati in modo positivo il prima possibile.
  • date l’esempio. Se esprimete le vostre emozioni negative in modo opportuno e assertivo, contribuite a creare una comunicazione aperta che eviti comportamenti tossici come quello passivo aggressivo.
  • evitate comportamenti dominanti e oppressivi. Una delle principali scintille che innescano il comportamento passivo aggressivo è l’autoritarismo. Pertanto è preferibile offrire un’opportunità di dialogo e di comunicazione aperta sebbene si tratti di emozioni negative.

Anche se non sempre si possono esprimere le proprie emozioni in modo diretto e tutti hanno avuto atteggiamenti passivo aggressivi in alcune situazioni, il problema sorge quando questo diventa uno schema di comunicazione ripetuto. Per questo è importante essere assertivi ed esprimere quello che si sente, così come lasciare che anche gli altri si sentano liberi di esprimere le proprie emozioni.


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