Abbandono paterno: quali effetti?

Se è vero che un essere umano può crescere ed evolversi senza un padre al suo fianco, è anche vero che l'abbandono paterno può essere difficile da superare.
Abbandono paterno: quali effetti?
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 03 febbraio, 2023

Molti bambini crescono nel mondo senza la presenza di un genitore. I tassi di abbandono paterno rimangono molto elevati, soprattutto nei paesi dell’America Latina.

Per alcuni, ciò dipende a problemi sociali come la disoccupazione e la povertà. Per altri, il fattore più importante è la cultura: in alcuni contesti l’abbandono del padre viene visto come relativamente normale.

Sembra esserci una forte relazione tra le gravidanze indesiderate, soprattutto in età adolescenziale, e l’abbandono paterno. Questo, aggiunto ai modelli di comportamento maschilista, significa che molti uomini non ritengono che abbandonare i propri figli sia negativo.

” Campo abbandonato, fuoco proclamato “.

-Anonimo detto-

Se è vero che un essere umano può crescere ed evolversi senza un padre al suo fianco, è anche vero che chi ce l’ha gode di più opportunità. In alcuni casi, inoltre, l’assenza paterna diventa un peso che deteriora notevolmente l’esistenza.

Perché abbiamo bisogno di un padre e di una madre?

La psicoanalisi definisce l’amore materno come vorace e totalizzante. La madre ha un’influenza globale sulla vita del suo bambino. Lei è tutto.

Da lei dipendono gli aspetti più e meno importanti, quelli banali e quelli rilevanti. Lei è l’ambiente circostante, l’universo in cui si svolge la vita di un bambino. La dipendenza è assoluta all’inizio della vita.

Madre con figlia.

Il forte legame tra una madre e il suo bambino tende a durare nel tempo. Il bambino sa che dipende da lei per tutto e si inchina a tale logica. Si tratta di un amore incondizionato che dà sicurezza al piccolo.

C’è un mondo oltre la madre. Il padre è un universo sul quale la madre non ha il pieno controllo. È l’altra sponda della realtà. Un terzo che modula quel rapporto di assoluta dipendenza.

Rappresenta il limite della simbiosi tra madre e figlio. Simbolicamente è la legge. Ed è anche la figura da cui impariamo che il mondo non si adatterà a noi, tutt’altro.

Le diverse forme di abbandono paterno

Così come ci sono molti modi per accompagnare un bambino, esistono anche diversi modi per lasciarlo. Il padre assente, in linea di principio, è colui che lascia sola, fisicamente e psicologicamente, la madre nell’educazione del figlio. Disattende al contributo economico, le faccende domestiche e le cure da dedicare al bambino.

C’è anche chi se ne va emotivamente. In questo caso il padre sente che i bambini sono di competenza della madre. Sono fisicamente presenti, ma credono di non avere alcuna responsabilità nella crescita dei figli.

Non parlano con loro, non trascorrono del tempo con loro, non hanno idea di come si sentono. Si limitano a pagare le bollette e a dare qualche ordine a loro piacimento. Non interagiscono con i più piccoli.

Bambina triste per abbandono paterno.

C’è anche chi non si assenta emotivamente, bensì fisicamente. Ci riferiamo a quegli uomini che hanno un’altra famiglia o sono lontani. Tuttavia, si informano dei loro figli.

Non possono sempre trascorrere con loro tutto il tempo che vorrebbero, ma li portano dentro di sé, nella mente e nel cuore.

Le diverse conseguenze dell’abbandono paterno

Ogni tipo di abbandono ha precise conseguenze. Nel caso del padre completamente assente, le conseguenze vanno da gravi a molto gravi.

Se la figura paterna viene sostituita, sempre in parte da qualcuno, l’effetto sarà minore. Se rimane solo un vuoto, gli echi di quell’assenza saranno probabilmente a dir poco devastanti.

Non avendo una terza parte nella diade madre-figlio, sarà molto difficile per il bambino acquisire indipendenza. Probabilmente avrà difficoltà a esplorare, ampliare i propri orizzonti e fidarsi delle sue capacità.

Avrà la sensazione di essere stato escluso, di una privazione affettiva. Non serve che la madre sia “entrambi i genitori”. Anche volendo, la sua presenza non sostituirà mai quella della figura paterna.

Figlia e padre sfocati abbandono paterno.

I bambini abbandonati dal padre hanno difficoltà ad adattarsi al mondo e alla realtà. È anche probabile che sviluppino la paura di un legame profondo. E possono diventare essi stessi “abbandonati”.

Nel caso delle ragazze, diffideranno degli uomini o si fideranno troppo, per ripetere lo schema di abbandono che nel profondo vogliono superare.

Quando l’abbandono è parziale, le conseguenze sono meno evidenti. Appaiono le stesse, ma sfumate e in una certa misura diluite.

In ogni caso, l’assenza del padre crea una profonda ferita emotiva, soprattutto nei primi anni di vita. Il suo vuoto non sarà mai colmato, invece, la traccia della sua mancanza sarà molto difficile da cancellare.

Cosa ci dice la ricerca scientifica?

Secondo una ricerca condotta da Arvelo (2002), l’abbandono paterno è associato a un maggior numero di disturbi emotivi, cognitivi e linguistici nei figli maschi.

Apparentemente, questi problemi sono legati ai processi di identificazione, in cui l’assenza di un modello maschile in casa colpirebbe maggiormente i maschi per ragioni di genere.

L’autore sottolinea inoltre che si osservano “scarso rendimento scolastico, comportamenti trasgressivi, depressione, problemi scolastici, bugie frequenti, ribellione e difficoltà di comunicazione”.

Secondo il gruppo di ricerca di Laura Evelia Torres (2011) dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, il ruolo del padre è importante perché la sua figura impone della sfide.

Secondo Torres e il suo team, i genitori presentano diverse sfide ai loro figli, il che li porta a impegnarsi di più e quindi ad aprire la possibilità di percorrere nuove strade e prospettive.

I risultati della loro ricerca affermano che le madri sostengono e acconsentono, ma i padri stimolano i figli a sviluppare il loro potenziale, presentino loro delle sfide e promuovono un sentimento di realizzazione che viene trasferito ad altre attività.


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