Le 30 affermazioni più sbagliate della storia

Le 30 affermazioni più sbagliate della storia

Ultimo aggiornamento: 08 dicembre, 2016

È curioso che ci siano così tante persone al mondo che hanno paura di cadere in errore. E lo è perché, in verità, la storia dell’umanità è la storia di una serie di errori che si susseguono. Non vi sfuggono i grandi esperti, né i geni, né i più svegli, che hanno fatto osservazioni molto sbagliate nel corso della storia.

Per dimostrarvelo, vi proponiamo trenta citazioni, predizioni e affermazioni che all’epoca sembravano inconfutabili e che con il corso della storia si sono rivelate essere grandi “verità” sbagliate.

Eccole qui:

“Le macchine volanti più pesanti dell’aria sono impossibili”. Lord Kelvin, matematico britannico e fisico, 1895.

“Un razzo non sarà mai in grado di uscire dall’atmosfera terrestre”. New York Times, 1936.

“Tutto ciò che si poteva inventare è già stato inventato” Charles Duell, impiegato dell’ufficio brevetti negli Stati Uniti, 1899.

“Il cavallo è qui per restare; l’automobile è solo una novità, nient’altro che una moda”. Affermazione del presidente della cassa di risparmio del Michigan, che suggeriva all’avvocato di Henry Ford di non investire sulla Ford Motor.

La televisione non durerà. È solo un po’ di luce in faccia”. Mary Somerville, pioniera delle trasmissioni radiofoniche educative negli Stati Uniti, 1948.

La televisione non potrà reggere il mercato per più di sei mesi. La gente si stancherà subito di passare le serate a guardare dentro a una scatola di legno. 

-Darryl Zanuck, produttore della 20th Century Fox, 1946.

“La scatola musicale senza fili non ha alcun valore commerciale. Chi pagherebbe per un messaggio inviato senza un destinatario specifico?”. Associati di David Darnoff, in risposta alla proposta di questi di investire sulla radio, nel 1921.

Il movimento della terra e i viaggi ad alta velocità impossibili

“I viaggi in treno ad alta velocità sono impossibili: i passeggeri non potrebbero respirare e morirebbero di asfissia”. Dr. Dionysys Larder, professore di filosofia naturale e di astronomia dell’Università di Londra, 1793-1859.

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“Non accetto la teoria della relatività, così come non accetto assolutamente l’esistenza degli atomi o di altri dogmi analoghi”. Ernst Mach, professore di fisica dell’Università di Vienna.

“L’energia prodotta dall’atomo è una cosa davvero da poco. Chi si aspetta una fonte di energia dalla trasformazione di questi atomi sta parlando a vanvera”. Ernest Rutheford, scopritore del nucleo dell’atomo e Premio Nobel per la Chimica.

“Il cielo e la terra furono creati contemporaneamente, nel medesimo istante il 23 ottobre del 4004 a.C. alle nove del mattino”. John Lightfoot, vicerettore dell’Università di Cambridge, poco prima della pubblicazione di “L’origine della specie”.

“Gli animali che si muovono hanno muscoli e giunture. La terra non ha né muscoli né giunture, dunque non si muove”. Scipione Chiaramonti, padre del Papa Pio VII.

“Non ci piace la loro musica e il suono della chitarra sta diventando fuori moda”. Decca Recording Company, quando si rifiutarono di firmare un contratto con I Beatles, 1962.

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“Questo ‘telefono’ presenta troppi difetti per essere seriamente considerato un mezzo di comunicazione. L’apparecchio non mostra alcun valore intrinseco”. Nota interna della Western Union, 1876.

“Reagan non ha la faccia da Presidente”. Presidente della United Artists, dopo aver scartato Reagan come protagonista del film The Best Man, nel 1964.

“Penso che ci sia un mercato mondiale per, forse, cinque computer”. Thomas Watson, presidente dell’IBM, 1943.

“I raggi-X saranno svelati come un inganno”. Lord Kelvin, presidente della Royal Society, 1883.

“Chiunque ne sia a conoscenza la riconoscerà come un fallimento”. Henry Morton, presidente dell’Istituto Stevens di Tecnologia, riguardo la lampadina di Edison, 1880.

“Nessuno pagherebbe per andare da Berlino a Postdam in un’ora quando può andarci in un giorno montando gratuitamente sul proprio cavallo”. Re Guglielmo I di Prussia, riguardo ai treni, 1864.

“Non c’è alcun motivo per il quale una persona dovrebbe avere un computer in casa”. Ken Olson, presidente e fondatore della Digital Equipment Corporation (DEC), in una conversazione presso la World Future Society, Boston, 1977.

“Se l’eccessivo consumo di tabacco ha un ruolo nello sviluppo di tumori ai polmoni, questo ruolo sembra essere minore”. WC Heuper, Istituto Nazionale di Oncologia, 1954.

“No, renderebbe la guerra impossibile”. Hiram Maxim, inventore della mitragliatrice, in risposta alla domanda: “Quest’arma non renderà più terribile la guerra?” di Havelock Ellies, uno scienziato inglese, 1893.

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I computer e il Rock&Roll avrebbero avuto una storia molto breve

“Non verrà mai costruito un aereo più grande”. Un ingegnere della Boeing, dopo il primo volo del 247, un aereo bimotore in grado di trasportare dieci passeggeri.

“Come ha intenzione di produrre una barca che navighi contro il vento e le correnti accendendo un fuoco? Mi scusi, ma non ho tempo di ascoltare queste sciocchezze”. Napoleone Bonaparte, quando gli fu detto della barca a vapore di Robert Fulton, 1800.

“Il fatto che la cavalleria venga rimpiazzata da questi mezzi d’acciaio è assurdo. Si tratta quasi di tradimento”. Commento di un assistente del maresciallo di campo Haig durante una dimostrazione di carrarmati nel 1916.

“Devo confessare che la mia immaginazione si rifiuta di vedere qualsiasi sottomarino fare altro se non annegare il suo equipaggio e affondare in mare”. HG Wells, romanziere britannico, 1901.

“Il numero di stampanti per il mercato mondiale è di massimo 5000 unità”. IBM, ai fondatori di Xerox, parlando del fatto che le fotocopiatrici non avessero un mercato sufficientemente grande da giustificarne la produzione, 1959.

“Gli americani hanno bisogno del telefono, mentre noi no. Siamo pieni di messaggeri”.  Sir William Preece, Ingegnere Capo dell’Ufficio delle Poste britannico, 1878.

“Scomparirà entro giugno”. La Rivista Variety parlando del Rock n ‘Roll, 1955.

“Quando l’Esposizione di Parigi chiuderà i battenti, si spegneranno tutte le sue luci, e della luce elettrica non si sentirà più parlare”. Erasmus Wilson, professore di Oxford.

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Immagini per gentile concessione di Alice & Martin Provensen


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