Alzheimer e demenza frontotemporale

Quali differenze vi sono tra Alzheimer e demenza frontotemporale? Sono condizioni che sembrano simili, ma solo superficialmente. Un’analisi approfondita mette in luce importanti differenze.
Alzheimer e demenza frontotemporale

Ultimo aggiornamento: 20 ottobre, 2021

Parlare di demenza può creare confusione. Quanti tipi esistono? In che modo si differenziano l’uno dall’altro? In questo articolo ci soffermeremo su due tipi : Alzheimer e demenza frontotemporale. Q

Condividiamo nove differenze tra le due patologie in relazione a diverse variabili: età di insorgenza, funzioni cognitive alterate, cambiamenti nella personalità, localizzazione delle lesioni, ecc. Pertanto, ci concentreremo sui sintomi, ma anche su altri elementi.

Differenze tra Alzheimer e demenza frontotemporale

Che differenze ci sono tra Alzheimer e demenza frontotemporale? Secondo gli studi di Ramos et al. (2008), possiamo riscontrare quanto segue.

Persona che soffre di demenza.

Età di insorgenza

La prima delle differenze tra Alzheimer e demenza frontotemporale ha a che fare con l’età di insorgenza di ciascuna patologia.

Pertanto, mentre l’Alzheimer compare solitamente dopo i 65 anni (e la sua incidenza aumenta con l‘età), la demenza frontotemporale compare tra i 40 e i 70 anni, cioè molto prima. Inoltre, l’incidenza della demenza frontotemporale non aumenta con l’età, come accade nell‘Alzheimer.

Tipi e localizzazione delle lesioni

Ci sono anche differenze nella localizzazione delle lesioni. Pertanto, nella malattia di Alzheimer, queste si trovano all’interno del lobo temporale, specialmente nell’ippocampo, da dove si diffondono a tutto il lobo temporale, parietale e frontale.

Nel caso della demenza frontotemporale, come suggerisce il nome, le lesioni si trovano nei lobi frontali e temporali.

Nell’Alzheimer si osserva una perdita di neuroni e sinapsi, oltre alla presenza di proteine Tau (grovigli neurofibrillari) e proteine amiloidi (placche senili).

Anche nella demenza frontotemporale si osserva una perdita di neuroni e sinapsi, oltre alla comparsa delle proteine Tau.

Tuttavia, sono presenti altri elementi che non identifichiamo nell’Alzheimer: neuroni anomali e occasionalmente corpi di Pick. Infine, nella DFT non compaiono le proteine amiloidi e le placche senili tipiche dell‘Alzheimer.

Sintomi

Un’altra differenza tra Alzheimer e demenza frontotemporale riguarda i sintomi. Cominciamo con l’Alzheimer. Quali sintomi compaiono nella maggior parte dei casi?

  • Si inizia con la perdita della memoria e della capacità di acquisire nuove informazioni.
  • Si osserva una perdita di orientamento rispetto al tempo e allo spazio.
  • I pazienti presentano difficoltà linguistiche.
  • Si riscontrano variazioni nella personalità e disturbi della condotta.
  • Possono manifestarsi allucinazioni (tipicamente uditive) e deliri.

Al contrario, nel caso della demenza frontotemporale, i sintomi possono risultare diversi. Tra loro segnaliamo:

  • La memoria all’inizio non è compromessa, a differenza di quanto accade nell’Alzheimer.
  • Disturbi della personalità (come nell’Alzheimer).
  • Presenza di comportamenti anormali.
  • Il paziente può manifestare apatia o iperattività, nonché azioni ripetitive.
  • Si osserva una perdita di affetto verso gli altri.
  • Si riscontra un impoverimento emotivo, così come indifferenza verso l’ambiente circostante.
  • Compaiono difficoltà di linguaggio, come nell’Alzheimer.

I primi sintomi

Nell’Alzheimer i primi sintomi che si riscontrano (ossia quelli precoci) sono i disturbi della memoria e il disorientamento.

Al contrario, nella demenza frontotemporale, i primi sintomi sono un’alterazione della personalità e un comportamento “frontale” (cioè disinibito).

Insight

L’insight è un fenomeno cognitivo che coinvolge la “consapevolezza”. Questo termine è usato nella terapia clinica per riferirsi alla consapevolezza del paziente rispetto a ciò che gli sta accadendo. In psicoterapia, secondo Seguí (2015), l’insight viene utilizzato in diversi interventi.

Le persone con Alzheimer hanno un insight scarso o inefficiente (sebbene nelle prime fasi della malattia non sia compromesso). Al contrario, le persone con demenza frontotemporale perdono questa consapevolezza completamente.

Differenza tra Alzheimer e demenza frontotemporale: memoria

La memoria costituisce un’altra differenza tra Alzheimer e demenza frontotemporale. Le persone affette da Alzheimer soffrono di un’amnesia diretta che non migliora nemmeno fornendo loro degli indizi. Inoltre, la memoria viene colpita già a partire dalle prime fasi (nei primi sintomi della malattia).

Al contrario, nella demenza frontotemporale, si ha un minore deterioramento della memoria; vi sono lievi disturbi associati a questo dominio cognitivo che possono anche essere migliorati tramite l’uso di suggerimenti (cosa che non accade nell’Alzheimer).

“La memoria è selettiva e tende a tagliare via le parti difficili, costruisce ricordi basati solo sulle esperienze più belle… Ma bisogna cercare di essere onesti”.

-José Saramago-

Funzioni visuo-spaziali

Restando sul tema delle capacità cognitive, nel caso dell’Alzheimer le funzioni visuo-spaziali sono molto compromesse. Tuttavia, nelle demenze frontotemporali questi tipi di funzioni sono preservati.

Ricordiamo che le funzioni (o abilità) visuo-spaziali sono quelle che ci permettono di rappresentare, analizzare e manipolare mentalmente gli oggetti.

Anziano che soffre di demenza.

Differenze tra Alzheimer e demenza frontotemporale: linguaggio e funzioni motorie

Un’altra differenza tra l’Alzheimer e la demenza frontotemporale sta nel linguaggio. Che cosa possiamo riscontrare nel linguaggio di una persona che soffre di Alzheimer? Tre alterazioni evidenti: anomia, circonlocuzione e afasia.

Nel caso della demenza frontotemporale si manifestano un linguaggio stereotipato, ecolalia e mutismo. Come possiamo vedere, si tratta di alterazioni ben differenziate tra loro.

Anche le funzioni motorie sono alterate in entrambe le patologie. Nella malattia di Alzheimer, il paziente soffre di aprassia (incapacità di svolgere i compiti motori previsti e appresi), mentre il paziente con demenza frontotemporale in queste funzioni manifesta perseveranza.

Sintomi neurologici

Infine, ci soffermiamo sui sintomi neurologici di ciascuna malattia: nell’Alzheimer osserviamo mioclonie (spasmi di un gruppo di muscoli) e convulsioni.

Al contrario, nella demenza frontotemporale compaiono incontinenza urinaria e riflessi primitivi (riflessi che vengono manifestati dal neonato e che scompaiono con la crescita ma che ricompaiono a causa della demenza).

Conclusioni

Abbiamo presentato 9 differenze tra Alzheimer e demenza frontotemporale, anche se non sono le uniche. Indubbiamente, queste sono le più significative, che ci permettono di fare una diagnosi differenziale efficace.

Come abbiamo potuto osservare, si tratta di due diverse patologie che condividono tra loro alcuni punti o caratteristiche (ad esempio, alterazioni o cambiamenti della personalità, alterazioni del linguaggio e altre funzioni cognitive, ecc.).


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  • American Psychiatric Association -APA- (2014). DSM-5. Manual diagnóstico y estadístico de los trastornos mentales. Madrid. Panamericana.
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  • Grau, A. Trastornos exógenos u orgánicos. En Vallejo, J. (1991). Introducción a la psicopatología y psiquiatría. 3ª edición. Masson-Salvat, Madrid.
  • Seguí, V. (2015). El insight en Psicología. ISEP Formación: 1-33.

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