Amitriptilina (o Tryptizol): come agisce?

L'amitriptilina è un antidepressivo e analgesico molto utilizzato nel trattamento e nella prevenzione di diversi disturbi. vediamo a quale scopo si assume e quali sono i suoi effetti.
Amitriptilina (o Tryptizol): come agisce?

Ultimo aggiornamento: 18 aprile, 2020

L’amitriptilina è un antidepressivo triciclico e un analgesico. Fu scoperta nel 1960 ed è in commercio anche con il nome di Tryptizol o Deprelio. Si trova nella lista dei farmaci essenziali dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per la sua efficacia e perché è sicura.

Al contrario di altri antidepressivi triciclici, l’amitriptilina ha un’efficacia simile a quella degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI). Per questo motivo, è uno degli antidepressivi più utilizzati tra quelli del gruppo a cui appartiene.

Quale funzione ha l’amitriptilina?

L’amitriptilina è approvata e indicata nel trattamento e nella prevenzione di disturbi di diversa natura:

  • Trattamento del disturbo depressivo maggiore negli adulti
  • Trattamento del dolore neuropatico negli adulti. Ad esempio, nei casi di fibromialgia o nevralgia posterpetica
  • Profilassi della cefalea cronica tensiva negli adulti
  • Profilassi dell’emicrania negli adulti
  • Trattamento dell’enuresi notturna nei bambini dai 6 anni in su. Solo qualora non funzionasse nessun altro trattamento e non esistesse nessuna causa patologica.

In alcuni casi, viene prescritta per il trattamento di alcuni disturbi dell’alimentazione. E altre volte, nei casi di singhiozzo persistente.

Ragazza con la depressione

Come per la maggior parte degli psicofarmaci, anche con questi si raccomanda di iniziare il trattamento a basso dosaggio. In seguito, si può incrementare la dose gradualmente, in base alla tolleranza e alla risposta clinica del paziente. Per sospendere il farmaco, si deve procedere allo stesso modo: abbassando le dosi gradualmente.

Di solito va somministrato per via orale, in quattro dosi al giorno. Si raccomanda di assumerlo sempre alla stessa ora, oltre al fatto che vanno seguite sempre le indicazioni che lo specialista ritiene opportune in base al caso in oggetto.

Meccanismo d’azione

In quanto antidepressivo triciclico, il suo meccanismo d’azione è l’inibizione della ricaptazione della noradrenalina e della serotonina nelle terminazioni nervose. Questo potenzia l’azione di tali neurotrasmettitori del cervello e migliora gli stati depressivi.

Allo stesso tempo, l’amitriptilina blocca anche i canali ionici del sodio, il potassio e l’NMDA (N-metil-D-aspartato). Questo spiega il suo effetto sul dolore neuropatico, nella prevenzione della cefalea cronica tensiva e dell’emicrania. Ha una grande affinità per i recettori alfa- adrenergici, muscarinici M1 e istaminici H1. Ha un effetto maggiormente sedativo e ha più proprietà anticolinergiche rispetto ad altri antidepressivi triciclici. 

La sua azione terapeutica antidepressiva e analgesica richiede dalle due alle quattro settimane per stabilizzarsi. Tuttavia, la sua azione sedativa è molto veloce e intensa. Gli effetti avversi possono iniziare a manifestarsi sin dalla prima dose.

L’amitriptilina viene assorbita molto bene attraverso il tratto digestivo. Dopo la somministrazione, viene metabolizzata sotto forma di nortriptilina. Si tratta di un metabolita attivo che ha anche funzione antidepressiva, ed è un inibitore più potente della ricaptazione di noradrenalina rispetto a quello della serotonina.

Effetti collaterali

L’amitriptilina può causare effetti indesiderati, simili a quelli di altri antidepressivi triciclici. Tuttavia, sono più interessanti i sintomi anticolinergici. Alcuni effetti collaterali sono:

  • Sonnolenza.
  • Tremolio.
  • Nausea.
  • Cefalea.
  • Letargia.
  • Disturbi del linguaggio.
  • Aggressività.
  • Palpitazioni.
  • Tachicardia.
  • Ipotensione ortostatica.
  • Iperidrosi (eccessiva produzione di sudore).
  • Aumento del peso.
  • Alterazione della vista.
Donna con mal di testa

Con dosi elevate, è probabile che si verifichino aritmie cardiache e ipotensione grave. Tuttavia, possono anche verificarsi con dosi normali, in pazienti affetti da una qualche forma di cardiopatia. Per questo, l’uso di amitriptilina è controindicata nei pazienti con un qualunque tipo di disturbo cardiaco. Ad esempio: in caso di blocco cardiaco, di alterazioni del ritmo cardiaco o di insufficienza arteriosa coronaria.

L’assunzione è assolutamente controindicata in concomitanza ad antidepressivi di tipo IMAOs, inibilitori della monoamina ossidasi. Si potrebbe manifestare, infatti, una sindrome serotoninergica. Tuttavia, anche molti altri farmaci interferiscono nel metabolismo e nell’azione della amitriptilina.

Come per i trattamenti a base di qualunque farmaco, è necessario prendere le dovute precauzioni e seguire sempre le indicazioni dello specialista. La tolleranza e la risposta clinica variano di paziente in paziente ed è necessario regolare le dosi sulla base di queste ultime.


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