Attacco di panico e d'ansia: differenze
I termini attacco di panico e d’ansia sono usati di solito indistintamente, eppure non indicano la stessa condizione. Hanno caratteristiche diverse, sebbene alcuni sintomi siano comuni. Sono usati in modo intercambiabile non solo dai pazienti, ma spesso dagli stessi studenti di psicologia.
Sarà difficile trovare un buon trattamento o sviluppare adeguate strategie di affrontamento se si parte da un uso scorretto dei termini. Capire la differenza tra attacco di panico e d’ansia è più che una questione semantica.
Saper distinguere i sintomi delle due condizioni è fondamentale per accostarsi in modo efficace al problema del paziente. Il disagio alla base è diverso, così come è diverso il suo decorso.
Differenza tra attacco di panico e d’ansia
Un attacco d’ansia si presenta spesso come reazione a un fattore stressante o una preoccupazione specifica. Per esempio, temo da tempo di essere licenziato e il mio capo mi chiama perché vuole parlarmi. I miei sintomi dell’ansia salgono alle stelle.
Durante un attacco d’ansia si prova paura, apprensione, il cuore accelera o il fiato è corto. È tuttavia di breve durata e quando l’agente stressante scompare, svanisce anche l’attacco.
L’attacco di panico, invece, non poggia su un pericolo reale o una causa evidente. Non è “provocato” ed è in molti casi imprevedibile. In questo caso, chi ne soffre viene invaso da paura, terrore o apprensione.
Si può avere la sensazione di morire, di perdere il controllo o che stia per arrivare un infarto. Prevede una serie di sintomi fisici come dolore al petto, difficoltà respiratorie, nausea o vertigini.
Sono previsti dal DSM?
Ancora oggi, alla fine del 2020, l’attacco d’ansia non rientra in nessuna categoria diagnostica se facciamo riferimento all’ultima edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (DSM5).
Un attacco d’ansia è, in realtà, un termine di uso comune per descrivere un periodo di ansia intensa e prolungata. Gli attacchi di panico sono invece facili da definire perché esiste consenso clinico.
Il DSM descrive l’attacco di panico come episodio caratterizzato dalla comparsa improvvisa di un’intensa paura, che raggiunge il culmine in pochi minuti e che innesca intense reazioni fisiche in assenza di un pericolo reale o causa apparente.
Sintomi dell’attacco d’ansia
Quando parliamo di attacco d’ansia, ci riferiamo a un picco di questo stato d’animo che può prolungarsi nel tempo; o almeno fino a quando lo stimolo non scompare, troviamo una strategia di affrontamento o il processo fisiologico si esaurisce.
È più grave della semplice sensazione di ansia, ma di norma non raggiunge gli stessi livelli di attivazione causati da un attacco di panico. Può durare da minuti a ore, anche giorni o settimane. Presenta, di solito, uno o più tra i seguenti sintomi:
- Irrequietezza, sensazione di estrema stanchezza o nervosismo.
- Forte affaticamento in assenza di sforzo fisico o mentale prolungato o intenso.
- Difficoltà a concentrarsi o a liberare la mente.
- Irascibilità.
- Tensione muscolare.
- Difficoltà a controllare le preoccupazioni.
- Disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi o mantenere il sonno, sonno agitato o non ristoratore).
La terapeuta Ginger Poag ha definito l’attacco d’ansia come un “momento di apprensione per possibili eventi futuri“. A volte è il preludio di un attacco di panico.
A differenza degli attacchi di panico, quelli d’ansia non sono necessariamente segno di un disturbo d’ansia. L’ansia è una risposta naturale a precisi stimoli o situazioni e gli attacchi sono solo forme più intense di questa emozione.
Gli attacchi d’ansia causano spesso modelli di evitamento o eccessiva prudenza. Per esempio, chi ne ha avuto uno di natura sociale tenderà a evitare i luoghi o le situazioni che l’hanno reso ansioso.
Sintomi dell’attacco di panico
Nell’attacco di panico si possono innescare gravi reazioni fisiche. Spesso chi ne soffre pensa che si tratti di un infarto e chiama il 118. Di solito sono presenti alcuni tra i seguenti sintomi, che tipicamente durano 10-15 minuti:
- Sensazione di morire o di un pericolo che incombe.
- Paura di perdere il controllo o di morire.
- Frequenza cardiaca accelerata o palpitazioni.
- Sudorazione.
- Tremore.
- Difficoltà respiratorie o sensazione opprimente alla gola.
- Soffocamento.
- Nausea.
- Crampi addominali.
- Dolore al petto.
- Vertigini, stordimento o svenimento.
- Intorpidimento o formicolio.
- Sensazione di irrealtà o distacco.
Nell’attacco di panico spesso si ha una sensazione di minaccia incombente. Questo porta chi ne soffre a chiedere aiuto o cercare di fuggire. A volte si soffre di attacco di panico una o due volte in tutta la vita.
Di solito si verifica in condizioni di stress estremo o pressione. Sperimentare ripetutamente una serie di attacchi di panico è di solito un sintomo di disturbo di panico, che può derivare da eventi traumatici.
Due condizioni difficili da distinguere
Poiché i sintomi molto simili, può essere difficile distinguere tra un attacco di panico e uno d’ansia. Ecco alcune indicazioni che possono aiutarci:
- Gli attacchi di panico in genere si manifestano senza un agente scatenante. L’ansia, invece, è una risposta a un fattore stressante o una minaccia percepita.
- I sintomi dell’attacco di panico sono intensi e destabilizzanti. Spesso provocano un senso di irrealtà o di dissociazione. I sintomi dell’ansia variano di intensità, da lievi a gravi.
- Gli attacchi di panico compaiono all’improvviso, mentre i sintomi dell’ansia diventano via via più intensi in pochi minuti, ore o giorni.
- Gli attacchi di panico svaniscono in pochi minuti mentre i sintomi dell’ansia possono perdurare per periodi prolungati.
Tenere presente la differenza tra attacco di panico e d’ansia è fondamentale. Molte persone credono di avere un attacco d’ansia quando in realtà si tratta di un attacco di panico. Questa confusione porta spesso il paziente a sospendere la terapia.
D’altra parte, confondere i due fenomeni nella diagnosi differenziale potrebbe significare, nel peggiore dei casi, rendere la persona dipendente da un farmaco di cui non ha bisogno. È quindi fondamentale procedere in modo rigoroso.