Attivare la modalità relax

Un ambiente costantemente esigente trasmette tensione. Ne abbiamo bisogno proprio per rispondere alle esigenze, ma non sappiamo separarcene facilmente. Come attivare la modalità relax?
Attivare la modalità relax

Ultimo aggiornamento: 14 settembre, 2022

Pressioni, stress, ansia… Li abbiamo provati tutti sulla nostra pelle e forse ci siamo chiesti perché è così difficile rilassarsi. “Ho provato di tutto, cerco di rilassarmi, ma niente.” Forse l’errore è proprio pensarci troppo, investire troppi sforzi. Son ben altre le strategie per attivare la modalità relax.

23.400.000 di risultati appaiono su Google quando si cerca la parola “relax”. È la prova dell’enorme numero di persone che hanno difficoltà a rilassarsi (e che hanno bisogno di andare su Google per trovare una soluzione). Ciò succede perché lo stress colpisce sempre più persone ogni giorno.

Questa realtà è in parte anche conseguenza della pandemia. Secondo l’OMS, la pandemia da Covid-19 ha causato un aumento del 25% della prevalenza di ansia (e depressione). I disturbi d’ansia hanno già colpito 264 milioni di persone in tutto il mondo e, secondo le statistiche, l’ansia è la sesta causa principale di riduzione degli anni di vita in buona salute.

Le cifre sono molto allarmanti. E non abbiamo elencato i casi di stress, sindrome da burnout, etc. Bisogna pensare, inoltre, che non è necessario soffrire di un disturbo d’ansia per aver bisogno di rilassarsi.

Donna con ansia.
Ansia, stress e preoccupazioni sono grandi nemici del riposo.

Perché è difficile entrare in uno stato di rilassamento?

Sappiamo tutti che prendersi cura del proprio corpo favorisce la mente e viceversa. Cerchiamo di prenderci cura di noi stessi, di essere ben riposati, di mangiare bene, perché fa bene alla salute. Ed è fantastico!

Ma attenzione, perché le attuali prove scientifiche suggeriscono che quando “ci stressiamo nel tentativo di rilassarci” o quando ci alleniamo troppo, non riusciamo a ritrovare la pace mentale. Si crea così l’effetto paradossale per cui più si tenta di attivare la modalità relax, più difficoltà si hanno a rilassarsi.

Stress, ansia e depressione innescano risposte fisiologiche nel sistema nervoso simpatico (incaricato di fuggire dalla situazione o combatterla). Quello che ci serve è l’esatto contrario: smettere di cercare il relax per potersi rilassare, il che non significa non adottare precise strategie.

La pretesa di stare bene

L’attuale stile di vita richiede a tutti di stare bene, dare il massimo, ottenere il successo. Bambini e adolescenti iscritti a mille attività extrascolastica a cui viene “chiesto” di non fermarsi.

Come intendiamo incoraggiare il rilassamento se il messaggio che trasmettiamo è “lavora sodo!? Impegnarsi è senz’altro utile e produttivo, ma lo è anche trovare uno spazio per vivere, fermarsi e gioire.

Un mondo in cui non è facile rilassarsi

Il mondo in cui viviamo non è un ambiente ideale per rilassarsi. Impegni quotidiani, lavoro, studio… Un contesto in cui viene costantemente rafforzato colui che lavora di più, colui che ottiene il maggior successo.

D’altra parte, la ricerca scientifica ha anche dimostrato che stress, ansia e depressione, che accompagnano la pressione per ottenere risultati e avere successo, contrastano i meccanismi fisiologici del rilassamento.

Ne consegue che si tratta di un ulteriore modo per esigere di più da sé stessi. Cosa fare allora? Impariamo a rilassarci in modo diverso.

Cosa attivare la modalità relax

Diane Barth, psicoterapeuta psicoterapeuta newyorchese, propone di partire dal desiderio di rilassamento per imparare a padroneggiarlo. Cerchiamo in esso la motivazione, ma senza pretendere troppo.

Si tratta di porsi obiettivi di rilassamento effettivamente raggiungibili. Quali sono i suggerimenti di Diane Barth?

1. Intendere il rilassamento come una sfida, come un compito da risolvere

Troviamo in ciò la nostra motivazione. Non è facile imparare a dominare il corpo e a disattivarlo, rallentando il battito cardiaco, calmando lo spirito e riposando la mente.

Dobbiamo imparare a farlo. Un buon momento per riuscirci? Le vacanze o il poco tempo libero giorno dopo giorno.

2. Scegliere una o due strategie

Perché è così difficile attivare la modalità relax? Dipende dalla determinazione. Per questo motivo, conviene sostituire il “vado a rilassarmi” con “vado a meditare”. Aiuterà a includere alcune strategie in modo strutturato nella propria routine. Qualche idea:

Naturalmente, prima di mettere in pratica queste strategie, informatevi su di esse, leggete libri correlati, tutorial… O anche, dalla mano di un professionista.

3. Dedicarsi ad attività che non servano solo a favorire il relax

Imparare a lavorare a maglia, dipingere, disegnare, cucinare, etc. In modo consapevole, leggendo e interiorizzando bene. Si tratta di cercare motivazione anche in queste attività che ci rilasseranno indirettamente.

4. Cercare contenuti piacevoli per attivare la modalità relax

La psicoterapia suggerisce di stilare una lista di libri, programmi televisivi o passatempi divertenti per il tempo libero. Per esempio, un giro in bicicletta. Il piacere è antagonista dell’ansia, quindi se ci divertiamo, difficilmente saremo sopraffatti.

Donna che legge un libro.
Se siete in cerca di un’attività che vi piace, difficilmente causerà ulteriore stress.

Trovare nuovi obiettivi per attivare la modalità relax

Secondo Diane Barth, il segreto è fissare i facili obiettivi elencati e trovare la motivazione necessaria per raggiungerli. Non si tratta di vedere il relax come un punto di arrivo, ma di essere consapevoli di ciò che ci avvicina a esso.

Non è facile, perché più pensiamo a qualcosa (“ho bisogno di riposare “), più sentiamo di averne bisogno e meno lo otteniamo. Raggiungere uno stato di relax è come camminare: non abbiamo bisogno di pensare a muovere prima una gamba e poi l’altra, si tratta di un’azione automatica.

Sebbene il rilassamento preveda anche una parte di consapevolezza, è utile rivolgere l’attenzione su altro e, così, finalmente disconnetterci.

“La pace viene da dentro. Non cercarla fuori.”

-Siddharta Gautama-


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  • Belloch, A., Sandín, B. y Ramos, F. (2010). Manual de Psicopatología. Volumen I y II. Madrid: McGraw-Hill.
  • World Health Organization. (2017). Depression and Other Common Mental Disorders. Global Health Estimates.

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