Biografia di Albert Einstein, genio rivoluzionario
Albert Einstein, più che uno scienziato, era un visionario, molto ispirato. Trovò la bellezza nell’oscurità, rivoluzionò la fisica e ci ha permesso di capire l’universo in un modo del tutto nuovo. Di sé stesso criticava la “mancanza di talento” e amava definirsi come un semplice uomo appassionato e curioso, certamente due delle sue migliori qualità. Vi presentiamo la biografia di Albert Einstein.
Parlare di Einstein significa riferirsi a una delle figure più carismatiche del XX secolo. Lo stesso Andy Warhol ha trasformato la sua immagine in un’icona. Conosciamo tutti la sua famosa equazione di equivalenza di massa-energia, E = mc². Ma, soprattutto, dobbiamo a lui le basi della cosmologia, della fisica statistica e della meccanica quantistica.
Non manca chi lo definisce spesso come il “padre della bomba atomica”. Con suo grande sgomento, il suo lavoro facilitò lo sviluppo del programma di Manhattan con le conseguenze che conosciamo bene. Ma Albert Einstein si è sempre definito pacifista.
Ha più volte ribadito il suo rammarico per aver convinto il presidente Roosevelt a finanziare le ricerche di cui era direttore. A prescindere da tutto, i suoi studi e i loro risultati hanno spalancato le porte a scoperte in grado di cambiare la storia dell’umanità, in molti modi.
Le opere di Albert Einstein, ad esempio, sono state determinanti per un altro grande scienziato come Stephen Hawking. Così immensa e stimolante è la sua eredità, che molte delle sue previsioni continuano a essere confermate oggi, come è successo con le onde gravitazionali. Vediamo cos’altro ci riserva la biografia di Albert Einstein.
Biografia di Albert Einstein
La vita di un bambino senza talento (apparente) che ha cambiato il mondo
Albert Einstein nacque nel 1879 a Ulm, in Germania, e apparteneva a una famiglia ebrea. Suo padre, Hermann Einstein, era un commerciante di cereali. Sua madre, Pauline Koch, suonava il pianoforte. La passione per la musica del famoso scienziato ha origini ben chiare.
Soprattutto agli inizi, il giovane Albert sembrava tutto meno che un genio. Iniziò a parlare molto tardi e non gli risultò semplice nemmeno imparare a leggere e scrivere. La sua personalità non lo aiutava: era ermetico, silenzioso e molto introverso. I suoi genitori finirono col pensare che soffrisse di qualche ritardo dello sviluppo.
Secondo Einstein, quella fase della sua vita fu un periodo di meditazione. Ben presto, infatti, iniziò a porsi e porre domande ben più profonde di quelle tipiche della sua tenerà età. Ad appena sette anni, aveva già messo in discussione aspetti relativi allo spazio e al tempo. A poco a poco, e grazie all’educazione musicale della madre, della paziente sorella e dello zio Jakob, grande appassionato di algebra e ricerca, il piccolo Albert iniziò ad aprirsi al mondo della conoscenza, mostrando una fervida curiosità.
All’età di 15 anni iniziò a studiare il calcolo infinitesimale da autodidatta e a 17 anni entrò al Politecnico federale di Zurigo, in Svizzera, per studiare fisica e matematica. Poco dopo, incontrò l’amore della sua vita, Mileva Marić, una brillante compagna di classe di origine serba, con la quale in seguito avrebbe avuto due figli.
La sua eredità come scienziato
Fu nel 1905 quando firmò diverse opere fondamentali per quella che sarebbe poi divenuta la sua eredità di scienziato. Nel primo di essi, stava già studiando il moto browniano (movimento casuale delle particelle che si trovano in un mezzo fluido). Gli altri, invece, affrontavano problemi relativi all’effetto fotoelettrico, la relatività ristretta e l’equivalenza massa-energia.
Il lavoro sull’effetto fotoelettrico gli valse il premio Nobel per la fisica circa vent’anni dopo, nel 1921. Albert Einstein fu assistente e poi professore nelle università di Berna, Praga e Berlino. Tuttavia, con l’arrivo di Hitler al potere nel 1933, dovette trasferirsi negli Stati Uniti, dove avrebbe trascorso gli ultimi 25 anni della sua vita, diventando lo scienziato più famoso al mondo.
Il 16 aprile 1955, a seguito di un’emorragia provocata da un’aneurisma dell’aorta addominale, il grande studioso chiuse gli occhi per sempre, a 76 anni.
“Voglio andarmene quando voglio io… È di cattivo gusto prolungare la vita artificialmente. Ho fatto la mia parte, è ora di andare. Lo farò con eleganza.”
A. Einstein
Biografia di Albert Einstein, un genio innovativo
Albert Einstein era un genio innovativo e usava ciò che lui stesso amava definire come “esperimenti mentali”. Trascorreva gran parte del tempo a immaginare vari aspetti delle sue teorie. Aveva l’abitudine di visualizzare un uomo che viaggiava attraverso lo spazio all’interno di un ascensore. Immaginò anche coleotteri ciechi che attraversavano superfici curve.
Questi esperimenti gli permisero di spiegare, senza telescopi, aspetti della forza di gravità o il modo in cui i fotoni di luce (i suoi coleotteri ciechi) percorrevano un sentiero curvo e non una linea retta come si credeva. L’eredità che Einstein ci ha lasciato sopravvive e avanza. Inoltre, oggi si continuano a dimostrare molte delle sue teorie.
L’effetto fotoelettrico, il Nobel di Einstein
Molti pensano che Albert Einstein abbia ricevuto il Nobel per la sua teoria sulla relatività. Al contrario, questo importante premio gli fu concesso per le sue ricerche sull’effetto fotoelettrico. Grazie ai suoi studi, oggi disponiamo di tecnologie essenziali come la televisione, i pannelli solari, i microchip, i rilevatori di movimento, le fotocopiatrici, le fotocamere digitali, le lampade automatiche, ecc.
La teoria della relatività
Fu nel 1915 quando Einstein presentò all’Accademia delle Scienze di Prussia la sua teoria della relatività generale con la quale cercò di sostituire la legge di gravità di Isaac Newton. Questa teoria ha fornito le basi più importanti per stabilire la conoscenza di molti degli aspetti sull’universo.
Altri contributi
La biografia di Albert Einstein ci rivela un’eredità molto ampia che comprende sia le prime pubblicazioni nel 1905, che le ricerche sul moto browniano, l’equivalenza massa-energia, fino ad arrivare alla sua teoria del campo unificato. Quest’ultima lo tenne impegnato durante gran parte dei suoi ultimi anni, quando cercava di unificare i suoi studi di gravitazione con l’elettromagnetismo. Altri contributi meno noti.
Molti dei quesiti posti da Einstein sono ancora privi di risposte. Alcuni si dimostrano, lentamente, veritieri e lo confermano come un grande pioniere nel rivelare i segreti dell’universo e i misteri dell’atomo.
La sua creatività, come la sua curiosità, non aveva limiti ed era anche legata al suo spirito ribelle e critico, capace di sfidare tutto quello che altri davano per scontato. In fin dei conti, è proprio questo l’atteggiamento che deve avere un grande scienziato quando è deciso a esplorare la conoscenza: mettere in discussione quanto stabilito.
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- Einstein, A. (2011). The Theory of Relativity: And Other Essays. Open Road Media.
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