Bipensiero, manipolazione e creatività

I discorsi che emergono dal potere vanno sempre messi in discussione e dibattuti, perché quasi mai innocenti. Ciò è stato magistralmente riflesso dal concetto di bipensiero nel lavoro di George Orwell.
Bipensiero, manipolazione e creatività
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

Bipensiero è un concetto introdotto da George Orwell nel suo romanzo 1984, una delle opere più visionarie e originali della fantascienza.

Nel suo significato essenziale riguarda un meccanismo di manipolazione attraverso il quale le persone arrivano a formulare contemporaneamente due pensieri contraddittori senza rendersene conto.

Molti artisti hanno ripreso il concetto di bipensiero, non come un dispositivo volto alla manipolazione, bensì come risorsa creativa. In termini politici, il bipensiero può indurre a pensare in termini assurdi, mentre con la poesia si può ottenere anche lo stesso effetto.

Il concetto di bipensiero è un’arma per controllare o per far sognare, rompendo con i limiti imposti dalla logica. Si potrebbe anche dire che è uno strumento del totalitarismo o un percorso liberatorio.

Ma Eraclito avrà eternamente ragione di affermare che l’essere è una vuota finzione. Il mondo «apparente» è l’unico mondo; il «mondo vero» è solo un’aggiunta menzognera.

-Federico Nietzsche-

Uomo che manipola un altro uomo.

In cosa consiste?

Nel romanzo 1984 viene magistralmente esposto il legame tra linguaggio e potere. Il bipensiero in quanto tale fa parte di una forma di indottrinamento sociale sul lavoro. In questo caso, lo scopo è indurre le persone a dichiarare come vero ciò che è falso o viceversa.

Allo stesso modo, che le persone accettino contemporaneamente due idee contraddittorie, come se tale contraddizione non esistesse. Molte volte si verifica la contraddizione tra il ricordo e l’evento reale; o tra il significato evidente di un fatto e un altro completamente opposto che è stato dettato dal potere.

Sebbene sia un’opera di finzione, si applica perfettamente alla realtà e rimane in vigore oggi. Un esempio di bipensiero è il caso comune di “ripulire” la biografia di personaggi considerati “eroi” da un certo regime.

In questa narrazione, i loro successi sono esaltati e i loro errori o crimini minimizzati o tenuti in silenzio allo stesso tempo.

L’essenza del bipensiero

Nell’opera di George Orwell, il concetto di bipensiero appare attraverso uno pseudo-personaggio di nome Emmanuel Goldstein, la cui opera, Teoria e pratica del collettivismo oligarchico, viene letta dai personaggi.

La suddetta pratica è letteralmente definita come segue: “Il bipensiero  implica la capacità di accogliere  simultaneamente nella propria mente due opinioni tra loro contrastanti, accettandole entrambe.

A questa idea essenziale se ne aggiungono altre come quella secondo cui l’atto essenziale del potere consiste nell’«uso consapevole dell’inganno, pur conservando la fermezza di propositi che caratterizza l’autentica onestà».

Nel testo di Orwell si legge che a tale scopo le bugie devono essere raccontate e “sinceramente” credute. Bisogna, inoltre, dimenticare ciò che non è conveniente ricordare e portalo dal tronco della memoria solo quando è conveniente. Inoltre, «negare l’esistenza della realtà oggettiva senza lasciar sapere per un attimo che esiste quella realtà che si nega».

Tutte azioni associate alla parola e, in alcuni casi, alla memoria. Pertanto, la parola in quanto tale è un terreno fertile per il potere e le narrazioni che ne derivano possono diventare strumenti di manipolazione.

Uomo con un bottone sulla schiena.

Bipensiero creativo

È anche possibile sostenere con grazia una contraddizione. Non solo è possibile, ma in molti casi aiuta a svelare qualche verità che non è così scontata o che ha una grande importanza.

Intorno a questo concetto prendono forma opere come Don Chisciotte della Mancia. Il suo bipensiero rivelava il desiderio di vedere oltre il mondo dell’ordinario.

I dipinti di Magritte o Escher svolgono un ruolo simile. Anche la fisica quantistica ha scoperto che la realtà non funziona in modo meccanico e che a volte i paradossi sono perfettamente possibili.

È ciò che accade, ad esempio, con il famoso paradosso di Schrödinger, in cui è plausibile che un gatto sia vivo e morto allo stesso tempo in determinate circostanze.

L’arte emana una magia che non ha lo scopo di essere controversa, bensì di essere percepita e sentita. Il potere dovrebbe essere sempre discusso, poiché ha il potenziale per generare inganni e manipolazioni. Questa è la lezione del doppio pensiero.


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