Bruce Springsteen: sopravvivere alla depressione

Bruce Springsteen ha spiegato nel suo libro "Born to Run" che la depressione si è riversata sulla sua vita come olio. Il passato con il padre, a cui è stata diagnosticata la schizofrenia, ha avuto un ruolo determinante nella sofferenza latente dalla quale non si è mai ripreso del tutto.
Bruce Springsteen: sopravvivere alla depressione
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

Bruce Springsteen lo ammette: “Lo so che non ho del tutto ragione”. È consapevole che la battaglia contro la depressione richiede di sopravvivere ogni giorno con le risorse di una mente che preferisce la speranza al buio. Quello in cui è rimasto intrappolato in più di un’occasione, uscendone a malapena con l’aiuto dei farmaci, della terapia e della famiglia.

Born to run (2016) è stato il libro autobiografico in cui ha svelato molti dei vicoli più intimi che corrono paralleli alla sua carriera musicale. Perché l’arte, in ogni sua espressione, si nutre della propria esistenza e di quei frammenti meno amichevoli per cui la musica funge da catarsi. Un rifugio per anime sensibili, menti tormentate.

Nelle pagine delle sue memorie trasudano sincerità e crudezza. Spiega di aver imparato le abilità per affrontarla (la depressione, di cui non fa il nome), ma ammette che ne ha ancora paura. È una cosa potente, spiega, una presenza che emerge da luoghi inspiegabili.

E quegli spazi, per Springsteen, hanno a che fare con la genetica. Suo padre soffriva di schizofrenia e anche la sua famiglia aveva numerosi problemi di salute mentale.

Bruce Springsteen ricorda con dispiacere che suo padre non sia stato in grado di dirgli “ti voglio bene” prima di morire.

Bruce Springsteen.
Bruce Springsteen ha sofferto l’ultima crisi emotiva all 60 anni. Credito editoriale: Ron Adar / Shutterstock.com

Bruce Springsteen e i suoi territori oscuri

Bruce Springsteen ha 72 anni, ha vinto 20 Grammy Awards e venduto oltre 120 milioni di dischi. Canta, compone ed è conosciuto come The Boss, anche se al di là dei palchi, delle sale di registrazione e della compagnia della sua chitarra, c’è altro.

Qualcosa che trascende la consacrata star del rock and roll e che ci rivela un aspetto in più della sua vita che non tutti conoscevano. Negli ultimi tempi molti personaggi pubblici hanno deciso di parlare della loro salute mentale.

Qualcuno dirà che è una moda passeggera, ma essere onesti e raccontare le battaglie che ognuno conduce è un modo per collettivizzare le esperienze. Solo allora diventiamo consapevoli che siamo tutti accomunati dalle stesse esperienze.

Oltre alla sua biografia, poco più di un anno fa ha avviato un podcast con l’ex presidente Barack Obama. Proprio nel primo episodio di Renegades: Born in the USA ha parlato della sua infanzia e del suo rapporto con il padre.

“La mia depressione si riversa come olio attraverso il bellissimo abisso verde turchese della mia esistenza attentamente pianificata e controllata. La sua melma nera minaccia di soffocare ogni mia ultima parte vivente.”

-Bruce Springsteen-

Rock and roll e demoni familiari

Il padre di Bruce Springsteen soffriva di schizofrenia e una lunga storia familiare di problemi mentali. Molti di quei parenti non hanno nemmeno ricevuto una diagnosi.

Alcuni temevano gli spazi chiusi, altri si strappavano i capelli… Crescere in un ambiente dominato da un genitore che naviga tra sofferenza, caos emotivo e squilibrio lascia il segno e altera tutto.

L’infanzia di Springsteen è stata dominata da una figura paterna violenta e non affettuosa. Tuttavia, quando ha fatto della musica la sua vita, non ha esitato ad appropriarsi dei demoni del padre per creare le sue canzoni e la sua immagine.

Ha scelto gli abiti del suo lavoro e ha impregnato la sua musica di oscurità. Ha reso omaggio alla sua identità e la sua produzione musicale è servita come narrazione della storia del suo paese.

I suoi due attacchi di depressione

Si è trovato faccia a faccia con la depressione per la prima volta quando aveva 30 anni. In seguito, quell’ombra tornò quando aveva 60 anni, e fu solo a 64 anni che fu in grado di lasciarla andare di nuovo.

Come spiega lo stesso Bruce Springsteen, per molto tempo ha costruito difese elevate per resistere allo stress della sua infanzia.

Ma a un certo punto, tutte quelle costruzioni interne hanno cessato di essere utili. Tutto è andato in frantumi. Aveva sperato che contenere le sue emozioni a un livello estremo sarebbe stata la soluzione, ma alla fine è arrivato il crollo.

Sembrava un treno carico di nitroglicerina. Come spiega nelle sue memorie, non è stato ricoverato in ospedale. Dopo quella prima crisi, ha iniziato a prendere farmaci.

Presume che l’origine delle sue depressioni e stati maniacali abbia una radice ed è quella che lo lega alla figura del padre. Un’oscurità che lo avvicina, secondo lui, a luoghi alquanto brutti.

Tutto quello che so è che quando invecchiamo, il peso dei nostri bagagli non smistati diventa più pesante. Ogni anno che passa, il prezzo per non essere intervenuti diventa sempre più in alto.

Cervello illuminato di blu.
La depressione può essere dovuta a molteplici fattori, uno dei quali è genetico.

Come ha fatto Bruce Springsteen a uscire dalla sua oscurità?

Il Boss sa che, in qualche modo, non è uscito del tutto da quel territorio depressivo. Assume ancora i farmaci, ma ha imparato, grazie alla terapia, strumenti preziosi per affrontare pensieri e sentimenti più avversi. Come descritto nel suo libro, la cosa più importante è parlare e nominare ciò che ci fa male.

“Mi sento male perché…”, “quello che provo adesso è”, “è successo questo e mi preoccupa”… Dobbiamo definire in dettaglio le esperienze, riconoscere la presenza di precisi stati d’animo e poi lavoraci. Solo dando un nome a quello che ci corrode senza alzare barriere ci libera.

Nonostante questo, Bruce Springsteen non può fare a meno di porsi una domanda: potrò mai ammalarmi così tanto da essere molto più simile a mio padre di quanto pensassi? Al momento questo non è successo e la musica, come il supporto della sua famiglia, continua a essere il suo miglior supporto.

Forse tutta l’oscurità che risiedeva in lui è stata già esternata in molti dei testi delle sue canzoni. Ci auguriamo che sia così.

Credito editoriale dell’immagine principale: Antonio Scorza/Shutterstock.com

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  • Springsteen, Bruce (2018) Burn to Run. DeBolsillo

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