Capacità di adattamento, cos'è?

L'adattamento è movimento, cambiamento e soprattutto flessibilità. L'arte di adattarsi ai cambiamenti non deve tradursi obbligatoriamente in un trauma, possono ottenersi straordinari vantaggi.
Capacità di adattamento, cos'è?
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

“Adattarsi o morire”. Molti di noi sono cresciuti con questo mantra, con l’idea che di fronte alle sfide dell’ambiente circostante si debba reagire con forza e che quella reazione, quel movimento, siano quasi sempre doloroso. Diversamente rimarremmo indietro, relegati, condannati quasi all’involuzione. Ma… è davvero così? Cos’è esattamente la capacità di adattamento?

Ammettiamolo, in questo periodo storico niente è tanto decisivo quanto adattarsi ai cambiamenti che stiamo vivendo, all’incertezza, alla variabilità. Siamo praticamente costretti ad affrontare queste realtà, e la mancanza di certezze ci fa sentire irrequieti. Questa sensazione non è casuale: il cervello non ama i cambiamenti, poiché qualsiasi variazione nell’ambiente circostante viene percepita come una minaccia.

Pur così, la vita è un continuo cambiamento. Come disse una volta Eraclito, “nessun uomo entra mai due volte nello stesso fiume, perché il fiume non è mai lo stesso, ed egli non è lo stesso uomo”. Sapere come adattarsi a quel flusso costante è il segreto della salute e del benessere.

Ciò spiega perché negli ultimi anni nel campo della psicologia si è posto particolare interesse sulla capacità di adattamento dell’essere umano. Lo analizziamo nel dettaglio.

Fiori sul muro

Che cos’è la capacità di adattamento?

Charles Darwin affermava che solo coloro che sono più adatti al cambiamento sopravvivono. In qualche modo, abbiamo interiorizzato per lungo tempo questa idea classica. In realtà, al giorno d’oggi quello della sopravvivenza è un problema di poco conto.

Molte persone “restano in vita” nonostante siano inflessibili; in tanti riescono ad andare avanti sebbene adottino una prospettiva psicologica rigida e inflessibile. Oggi nessuno muore per non essersi adattato alle esigenze del mondo circostante, ma non farlo provoca sofferenza e un maggior rischio di soffrire di disturbi depressivi e d’ansia.

Questo perché il disadattamento fa soffrire, in quanto chi si rifiuta di cambiare avverte frustrazione e rabbia perché la realtà non corrisponde ai suoi desideri.

Ma questo concetto non si applica soltanto all’essere umano. Le aziende e la società in cui viviamo sanno che per crescere bisogna investire in tre dimensioni: capacità di apprendimento (learnability), capacità di adattamento (liquidity) e mobilità (mobility). L’adattamento è l’unico meccanismo che ci permette di progredire in tutti i sensi.

Allineare emozioni, pensieri e comportamenti

L’American Psychological Association (APA) definisce questo concetto in modo molto semplice: è la capacità di dare risposte appropriate al mutare delle situazioni. Ciò richiede, soprattutto, essere capaci di modificare comportamenti, pensieri ed emozioni.

È importante prima di tutto considerare un aspetto. Se chiediamo a qualcuno che cos’è l’adattabilità, probabilmente ci risponderà che è l’abilità di modificare il nostro comportamento ai fini della sopravvivenza. Questa definizione non è completa: sappiamo che l’adattamento richiede un cambiamento, ma esso non riguarda solo la condotta, richiede la creazione di nuovi schemi di pensiero e la riattivazione di determinate emozioni.

Perché senza il giusto stato d’animo non si avranno nuove idee, e senza pensieri innovativi, sicuri e audaci non si adotteranno i giusti comportamenti.

Adattarsi non significa rinunciare alla nostra personalità e a quello che amiamo

Spesso ci capita di pensare che la cosa migliore da fare sia voltare pagina. C’è persino chi pensa che il concetto di “adattarsi o morire” voglia dire ignorare la propria personalità per plasmare una nuove versione di sé. È bene combattere molte convinzioni che, a lungo andare, risultano poco logiche o psicologiche.

Non bisogna ricominciare da zero, bensì partire dalla propria esperienza. Non possiamo spogliarci della nostra pelle per indossarne un’altra, andrebbe contro la nostra essenza, quanto imparato, i nostri valori e la nostra identità. La capacità di adattamento consiste nel rilevare quelle abilità che ci hanno permesso di avanzare fino al momento presente, accantonare quelle che non funzionano e apprenderne di nuove.

Ciò richiede un corretto esercizio di introspezione. Se uno dei nostri punti di forza è la fiducia in noi stessi, è bene mantenerla. Potremmo tuttavia essere incapaci di pensare in modo più creativo e riconoscere le opportunità nel mezzo alla tempesta. Vale la pena di migliorare questi aspetti senza perdere la propria essenza.

Donna con gli occhi chiusi vicina al mare

La capacità di adattamento e la tolleranza all’incertezza

Andrew J. Martin, professore di psicologia dell’educazione all’Università di Sydney in Australia, studia da molti anni l’adattamento umano. In una delle sue ricerche sottolinea che se educassimo i nostri studenti alla tolleranza all’incertezza e all’adattamento ai cambiamenti vedremmo dei miglioramenti nei loro risultati accademici.

Saper accettare l’incerto, elaborarlo senza ansia, senza paura o resistenza non solo facilita un migliore adattamento. È il segreto per riconoscere le opportunità tra le difficoltà.

Avere flessibilità mentale non fa male, bensì arricchisce

Avere capacità di adattamento non fa male, perché chi si adatta non perde né si arrende. Allena la flessibilità emotiva e cognitiva che gli consente di adattarsi alle nuove realtà con migliori risorse, equilibrio e intuizione. Ciò che fa male è l’inflessibilità, la mente rigida che si oppone ai cambiamenti e li combatte inutilmente.

Per concludere, ora più che mai è necessario affinare queste competenze che tutti portiamo dentro di noi. È giunto il momento di ampliarle e renderle nostre alleate.


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