I trattamenti più efficaci contro la depressione

Esistono molte alternative nel campo del trattamento della depressione. Le proposte sono tante, ma quante si sono dimostrate davvero efficaci?
I trattamenti più efficaci contro la depressione
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

La depressione, un grave disturbo dell’umore, è caratterizzata da uno o più episodi di tristezza profonda, angoscia, infelicità, apatia, e altri sintomi. Si tratta di una realtà che interessa una vasta fetta della popolazione e dalle serie conseguenze; risulta pertanto fondamentale conoscere i trattamenti più efficaci contro la depressione. 

Una volta diagnosticata, bisogna cominciare un trattamento adeguato. Sono diversi gli approcci disponibili, ma solo di alcuni è stata provata l’efficacia in modo scientifico. Questo significa che sono stati sottoposti a ricerche controllate (randomizzate e con gruppi di controllo), nonché comparative con altre terapie.

Come vedremo nei seguenti paragrafi, i trattamenti più efficaci contro la depressione sono suddivisi in farmacologici, cognitivi e comportamentali.

I trattamenti più efficaci contro la depressione

Prima di trattare la depressione, occorre ricevere una precisa diagnosi da uno specialista (psicologo clinico). Solo in questo modo si potrà decidere il metodo più adatto, e con ciò disporre di una prognosi affidabile.

Trattandosi di un grave disturbo, è altresì necessario prestare attenzione a tutte le esigenze del paziente. La scelta di un metodo inefficace potrebbe peggiorare alcuni sintomi e ostacolare la guarigione.

Come anticipato, i trattamenti che hanno mostrato maggiore efficacia sono classificati in farmacologici e psicologici. Questi ultimi, a loro volta, comprendono quelli cognitivi e comportamentali, anche se spesso vengono adottati in maniera combinata.

Lo scopo è in tutti i casi agire sui diversi aspetti che scatenano la depressione. Da una parte, i fattori di tipo endogeno o fisiologico; dall’altra, i pensieri e i comportamenti depressivi.

Donna depressa a piedi nudi.

Trattamenti farmacologici

Esiste una certa controversia circa l’efficacia di questi trattamenti a causa della possibile dipendenza e gli effetti collaterali. Si tratta, tuttavia, della terapia più studiata in modo sistematico, oltre a essere la più impiegata. Il suo ruolo nel trattamento della depressione è dunque fondamentale; di solito viene completata con la terapia psicologica.

Esistono molti modi per classificare i trattamenti farmacologici per la depressione. Tenendo conto che esistono diverse forme depressive, alcuni farmaci sono più indicati di altri a seconda del caso. Una delle classificazioni più usate distingue gli antidepressivi classici, o di prima generazione, da quelli nuovi, o di seconda generazione.

Nel primo gruppo troviamo i triciclici (imipramina) e gli inibitori delle monoammino ossidasi o IMAO (fenelzina, deprenil, tranilcipromina). Agiscono in modo indiretto impedendo l’eliminazione della serotonina e della noradrenalina, rendendole così più disponibili al cervello.

Nella categoria dei farmaci di seconda generazione rientrano gli inibitori delle MAO (venlafaxina o moclobemide, tra gli altri) e gli SSRI (fluoxetina, paroxetina, sertralina o citalopram). Sembrano avere una minore casistica di effetti collaterali. Gli SSRI agiscono prevenendo il riassorbimento della serotonina e sono gli antidepressivi più prescritti.

È importante ricordare che, sebbene i trattamenti farmacologici abbiano dimostrato effetti positivi, i dati indicano che sono efficaci per il 30-50% dei pazienti. Mostrano la massima efficacia quando sono abbinati a una terapia piscologica cognitivo-comportamentale.

Trattamenti cognitivo-comportamentali

Tra i trattamenti più efficaci per la depressione troviamo le terapie cognitive e comportamentali, soprattutto in combinazione. Questo tipo di intervento si è dimostrato capace di contrastare i sintomi depressivi.

A ciò si aggiunge che talvolta è risultato persino più efficace del semplice trattamento farmacologico. Le tecniche cognitive aiutano il paziente a riorganizzare il pensiero mediante l’identificazione delle idee irrazionali.

La terapia comportamentale si concentra invece sulla sua condotta e mira a verificare la validità dei suoi pensieri. Dopo averli confutati, vengono proposti esercizi e nuove attività di rinforzo nel suo ambiente quotidiano. Tra le tecniche più utilizzate per trattare la depressione troviamo:

  • Ristrutturazione cognitiva. Nella depressione sono presenti modelli di pensiero caratterizzati da un visione negativa di se stessi e del futuro. Attraverso la ristrutturazione cognitiva, si vuole identificare e modificare tali idee distorte, fino a formularne altre in grado di produrre emozioni e comportamenti più positivi.
  • Attivazione comportamentale. Parte dall’idea che il paziente ha smesso di ricevere rinforzi dal proprio ambiente. Questa tecnica consiste nel motivare e promuovere comportamenti che permettano di ottenere un rinforzo ambientale; in questo modo si possono recuperare pensieri più adattivi, un migliore stato d’animo e, soprattutto, una migliore qualità della vita.
  • Terapia dell’autocontrollo di Rehm. Collegata alla precedente, mira a migliorare la capacità di autocontrollo del paziente. In questo modo la persona acquista risorse per reagire di fronte all’insuccesso, riorientare i pensieri e il comportamento verso un obiettivo positivo.
  • Terapia della risoluzione dei problemi. Questa tecnica punta a cambiare il modo in cui si affrontano i problemi, vedendoli come sfida e occasione di miglioramento. Inoltre, fornisce le strategie per risolverli al meglio e mette il paziente in una posizione attiva e utile per raggiungere i propri obiettivi.
I trattamenti più efficaci contro la depressione durante la terapia.

I trattamenti più efficaci contro la depressione e quelli non efficaci

È essenziale scegliere un trattamento ottimale in caso di depressione. A tale scopo è utile sapere quali terapie hanno dato maggiore prova di guarigione ed efficacia. Oltre a fare una buona scelta, è importante che il paziente si impegni e aderisca al trattamento; quest’ultimo, se abbandonato, potrebbe essere seguito da un’importante ricaduta.

Occorre rivolgersi a uno specialista in psichiatria o psicologia, evitando di cercare informazioni presso fonti poco scientifiche o non attestate. I trattamenti efficaci rappresentano un valido aiuto, gli altri, invece, possono peggiorare la situazione e far perdere tempo prezioso in assenza di un piano di intervento realmente utile.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • Bemporad, J. R. (1995). Long-term analytic trea tment of depression. En E. E. Beckham & W. R. Leber, eds., Handbook of depression (pp. 391- 403). Nueva York: Guilford

  • Dougher, M. J. & Hacbert, L. (1994). A behavior-analytic account of depression and a case report using acceptance-based procedures. The Be – havior Analyst, 17: 321-334.

  • Guimón, J. & Padro, D. (1988). Diagnóstico y clasificación de los trastornos afectivos. En J. Guimón, J. C. Mezzich y G. Berrios, eds., Diag – nóstico en psiquiatría (pp.103-110). Barcelona: Salvat

  • McCullogh, J. P. (2000). Treatment for chronic depression. Cognitive be – havioral analysis system of psychotherapy (CBASP). Nueva York: Guilford


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.