Le carenze interiori: ciò che critichiamo degli altri dice molto su di noi

Le carenze interiori: ciò che critichiamo degli altri dice molto su di noi

Ultimo aggiornamento: 30 ottobre, 2016

Quando le carenze dentro di noi ci impediscono di giudicare gli altri in modo sano, appare la cosiddetta “proiezione negativa”, ovvero una serie di meccanismi di difesa che attribuiscono ad altri i nostri difetti e le nostre carenze. Nelle situazioni di conflitto emotivo, attribuiamo ad altre persone i nostri pensieri o sentimenti che ci risultano inaccettabili.

La proiezione negativa ha luogo nelle situazioni di conflitto emotivo interiore. Vengono proiettati tutti i sentimenti o i pensieri che non riusciamo ad accettare come nostri, poiché ci provocano angoscia o ansia; pertanto li dirigiamo verso qualcun altro e glieli attribuiamo interamente, come se non ci appartenessero più.

Buona parte dello sviluppo personale di una persona risiede in queste proiezioni: si stabilisce una limite ben definita tra la descrizione che diamo dei fatti e quanto succede davvero. In questo modo, evitiamo la distorsione degli avvenimenti, superando il conflitto che, in realtà, esiste solo dentro di noi.

“Non vediamo gli altri per quello che sono, ma per come siamo noi”.

(Emmanuel Kant)

La difesa dell’Io nelle carenze personali

La proiezione esterna delle nostre carenze personali, che ci producono ansia o angoscia, si verifica con lo scopo di mantenere una buona idea di noi stessi. L’autostima e i meccanismi di difesa giocano un ruolo fondamentale nella protezione dell’Io. I cosiddetti meccanismi di difesa dell’Io sono strategie che mettiamo in atto in modo inconsapevoli per preservare l’immagine e l’idea che abbiamo di noi stessi.

Il nostro cervello sembra aver sviluppato modi diversi per proteggere il nostro organismo da ciò che ci pare troppo doloroso o inaccettabile. I meccanismi di difesa servono per frenare il malessere derivato da certe esperienze e per bloccare i conseguenti sentimenti. Tali strategie ci salvaguardano quando non vogliamo riconoscere qualche aspetto di noi stessi che ci infastidisce o che va contro l’idea di noi che ci eravamo creati.

ragazza con mani sulle tempie

Il problema nasce quando, a forza di utilizzarli, tali meccanismi diventano automatici. A questo punto diventa difficile abbandonare quest’abitudine, anche se il suo effetto collaterale principale è uno squilibrio in certi ambiti della maturazione. È normale ricorrere qualche volta a queste strategie, ma bisogna saperle individuare e anche combattere per non distorcere la realtà solo per accontentare il nostro ego.

Se non agiremo in questo modo, tali meccanismi ci si ritorceranno contro, deformando pesantemente la nostra percezione. Ci sarà anche più difficile individuarli, perché si nasconderanno astutamente tra le nostre percezioni più realiste.

Il nostro meccanismo di difesa consiste nell’apparire forti quando siamo deboli e deboli quando siamo forti.

Ciò che vediamo negli altri dice molto su di noi

Le altre persone agiscono per la nostra mente come se stessero in uno specchio; in questo specchio vediamo riflesse varie qualità e aspetti della nostra personalità. Quando notiamo qualcosa che non ci piace in qualcuno, quando avvertiamo fastidio o rifiuto, probabilmente quello stesso aspetto è quanto non ci piace di noi. La proiezione psicologica ci fa pensare che il nostro difetto esiste solo al di fuori di noi, in un’altra persona.

Si tratta di un meccanismo di difesa mentale mediante cui una persona attribuisce a qualcun altro sentimenti, pensieri o impulsi propri, che intende negare o che non vuole accettare. Quando la nostra mente identifica una minaccia per la sua salute, attribuisce le proprie qualità intollerabili a un soggetto terzo.

donna e lupo che si guardano

In questo modo, la nostra mente riesce, apparentemente, ad auto-ingannarsi, a porre questi contenuti minacciosi al di fuori di essa. Tali proiezioni possono essere effettuate sia per caratteristiche negative (odio, rancore, invidia, ecc.) sia per caratteristiche positive (ammirazione, idealizzazione, affetto). Quando critichiamo troppo gli altri, pertanto, è perché, in realtà, stiamo criticando noi stessi.

“Tutto ciò che ti infastidisce degli altri non è altro che una proiezione di quello che non hai risolto dentro di te”.

(Buddha)


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