5 affascinanti citazioni di Jorge Luis Borges

5 affascinanti citazioni di Jorge Luis Borges

Ultimo aggiornamento: 14 novembre, 2017

Potremmo riempire numerose pagine con le stupende citazioni di Jorge Luis Borges. Il suo acume e il suo incanto ci hanno lasciato meravigliose riflessioni che ci sorprendono ogni volta che cediamo alla tentazione di leggere i suoi scritti.

Questo argentino era un uomo particolare a cominciare dal suo nome: Jorge Francisco Isidoro Luis Borges Acevedo. Nacque, quasi in concomitanza con il XX secolo, a Buenos Aires. L’aspetto più interessante della sua profusa bibliografia è che si oppone a qualsiasi classificazione. Borges è Borges, punto. Non ci sono scuole né dottrine che lo contengano nella sua totalità.

“Ci sono sconfitte più dignitose di una vittoria.”

-Jorge Luis Borges-

Uno dei grandi enigmi della letteratura è la mancata vittoria del premio Nobel di questo scrittore letto e amato in tutto il mondo, sebbene il suo nome si trovasse tra i favoriti. Si è sempre detto che ciò sia dipeso dalle sue posizioni politiche, da molti definite conservatrici.

In stretto senso letterario, pochi hanno raggiunto l’universalità delle sue idee, la perfezione del suo linguaggio e l’originalità dei temi trattati. Per non parlare della sua poetica, sempre presente tra le più eccelse.

Per omaggiare questo scrittore e presentare un piccolo banchetto letterario ai nostri lettori, oggi riportiamo cinque affascinanti citazioni di Jorge Luis Borges.

Citazioni di Jorge Luis Borges

Borges e il suo gatto

1. Il tempo: un tema ricorrente nelle opere di Borges

Jorge Luis Borges ha reso il tempo una delle materie prime della sua opera. Il passato, il presente e il futuro sfilavano davanti a lui ispirandolo per scrivere questa meravigliosa frase: “L’avvenire è altrettanto irreparabile. Quanto il rigido ieri. Non esiste cosa che non sia una lettera muta dell’eterna scrittura indecifrabile il cui libro è il tempo”.

Borges definisce il tempo come un libro nel quale ogni pagina è il proseguimento della precedente e determina quella successiva. Il presente non si trova qui, come sostenuto da molti. Siamo il passato che avanza verso un avvenire che a sua volta è già delineato dallo ieri.

2. L’anonimato che saremo

La poetica di Borges è senz’altro caratterizzata da un umore raffinato e intelligente. Fece dell’ironia un’arte. Questo si vede riflesso nella sua bella e decisa affermazione: “Ci muoviamo tutti verso l’anonimato, ma i mediocri vi giungono un po’ dopo”.

In realtà ci muoviamo tutti verso l’oblio. Per quante imprese si possano compiere, il tempo cancella il nome dei loro autori. Chi non realizza azioni o opere di notevole importanza è vittima precoce di tale oblio. Agli altri, tuttavia, spetta lo stesso destino; per quanto sia stata grande un’impresa, ci sarà sempre qualcuno che la supererà.

3. La democrazia e la statistica

Questa è una delle più famosi citazioni di Jorge Luis Borges sulla politica: “Diffido della democrazia, questo curioso abuso della statistica. Inoltre, non ritengo che abbia valore alcuno. Lei crede forse che per risolvere un problema matematico o estetico sia necessario consultare la maggioranza della gente?”

Con il suo solito senso dell’umorismo, Borges ci parla del fragile sostento della democrazia: la volontà della maggioranza. Riflette una verità scomoda, ovvero che non è detto che la maggioranza abbia più ragione della minoranza. Semplicemente si impone la statistica.

Pezzi degli scacchi

4. La memoria liquida

Borges ci ricorda che la memoria è una realtà dinamica, mutevole e imprecisa. Come ha dimostrato anche la scienza, ricordiamo quello che vogliamo e come lo vogliamo. La memoria è infedele ai fatti.

Tale concetto resta plasmato in una delle più lapidarie citazioni di Jorge Luis Borges: “Noi siamo la nostra memoria, noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti, questo mucchio di specchi rotti”. Ci mostra, dunque, la memoria come un puzzle al quale mancano sempre molti pezzi, ma non per questo smette di essere magico.  

5. Fino a dove si arriva viaggiando soli

Viaggiare soli, non in senso letterale, bensì figurato, fa sì che il tragitto perda di significato. È quanto sottolinea Borges con: “Se intraprendessi un viaggio da solo, passerei tutta la vita andando a zonzo…e arriverei in una dogana, in un aeroporto, possibilmente arriverei a Ezeiza senza passare da Ezeiza”.

È come se ci volesse dire che un viaggio in solitaria non porta da nessuna parte. È solo transizione, un punto intermedio, non la meta. Percorrere un tragitto da soli equivale a spostarsi senza una meta e senza mai smettere di muoversi.

Uovo con il sole al centro

Jorge Luis Borges è stata una delle menti privilegiate del mondo contemporaneo. Le sue riflessioni e la sua chiara vocazione per la verità ci hanno tramandato un lascito che, nonostante sia passato molto tempo, non abbiamo ancora valorizzato nella giusta misura. Borges è uno di quegli scrittori che vale sempre la pena di tenere vicino, molto vicino: sul comodino.


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