Come difendersi secondo le filosofie orientali

Nelle arti marziali si impara a lottare in modo magistrale, ma non per attaccare, quanto per difendersi. In queste discipline, il miglior combattimento è quello che non avviene, e non quello che provoca distruzione, sia contro gli altri, che con se stessi.
Come difendersi secondo le filosofie orientali
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 12 marzo, 2023

La vita esige a ogni persona che impari come difendersi. Anche la persona più pacifica del mondo, prima o poi, sin troverà in una situazione conflittuale nella quale qualcuno vorrà imporsi o limitare le sue azioni in qualche modo. Oppure, arriverà il momento in cui ci si sentirà offesi e si vorrà reagire.

Di fronte a un’aggressione o a un insulto, la reazione più comune è il contrattacco. Qualcuno vi grida contro e voi rispondete nello stesso modo. Cercano di aggredirvi fisicamente e rispondete allo stesso modo. È la reazione più ovvia perché, in realtà, in Occidente non viene insegnato come difendersi in altro modo.

“I maestri e i santi possono sembrare stupidi. Le persone pretenziose dimostrano solo di essere principianti.”

-Gichin Funakoshi-

Al contrario, le filosofie orientali hanno riflettuto a lungo sul tema della guerra, del combattimento e del conflitto. Il frutto di queste riflessioni sono le arti marziali che, a loro volta, mettono al centro della disciplina la difesa.

Se volete imparare a difendervi a partire da questi postulati delle arti marziali, prendete appunti.

Uomo con kimono e cintura nera

Come difendersi con le arti marziali: la filosofia

Gli esperti di arti marziali evitano il confronto fino a quando ne sono costretti. Questa è la principale strategia, sia nell’attacco che nella difesa. Tutte le tattiche sono orientate verso un unico obiettivo: neutralizzare l’avversario o convincerlo a desistere dal combattimento.

Qualsiasi cosa si dica o si faccia per difendersi deve rispettare i seguenti principi: non distruggere, danneggiare né umiliare l’avversario. Farlo significherebbe alimentare l’ansia di violenza. E si desidera l’esatto contrario: preservare la concordia.

Gli orientali sanno perfettamente che il costo del conflitto è sempre molto alto. Quando l’armonia si rompe, l’ideale è cercare il percorso per ripristinarla e non le vie per acuire e aggravare le contraddizioni. Questo è il primo principio che bisogna avere ben chiaro per sapere come difendersi secondo la filosofia orientale.

L’atteggiamento, un aspetto fondamentale

Di fronte a un tentativo di aggressione fisica, gli orientali consigliano innanzitutto di mantenere un atteggiamento rilassato. Questo deve riflettersi nel corpo, che deve essere disteso e non contratto.

Questa reazione viene raggiunta con la pratica e a partire dal controllo della respirazione. Se respirate ritmicamente, i muscoli si rilassano e sarete meno rigidi.

L’arte di sapersi difendere da un’aggressione fisica comprende anche i seguenti gesti:

  • Mantenere la maggiore distanza possibile dall’aggressore.
  • Non realizzare movimenti meccanici o automatici, ma riflettere prima di muoversi.
  • Essere empatici e cercare di capire l’atteggiamento dell’avversario.
  • Imparare a cadere e rialzarsi.
  • Cercare di vedere le cose dall’esterno.
  • Mantenere una postura eretta, con i piedi ben fermi per terra, ma i muscoli rilassati.

Questi consigli sono una sintesi molto semplificata delle basi delle arti marziali. Ogni punto contiene una filosofia fondante e richiede anni di esperienza prima di poter essere messo in pratica nel modo corretto. Tuttavia, ci è utile per illustrare i fondamenti di questa disciplina e come base pratica per imparare a difendersi.

In sintesi, le aggressioni fisiche sono molto simili a quelle verbali. Usano meccanismi simili, anche se si avvalgono di strumenti diversi. Gli stessi principi usati per difendersi da un attacco fisico valgono anche per reagire a un’aggressione verbale.

Come difendersi da un’aggressione verbale

Gli orientali insistono molto sul fatto che nessuno deve permettere l’insulto o l’umiliazione verbale. Tuttavia, se si verificano, non bisogna reagire a questi attacchi rispondendo per le rime, ma usando altre strategie.

Alcune di esse hanno a che vedere con il linguaggio corporeo. Bisogna comunicare fermezza e, allo stesso tempo, armonia. Si consigliano i seguenti atteggiamenti:

  • Guardare l’aggressore negli occhi per un momento e poi distogliere lo sguardo senza abbassarlo.
  • Guardare l’altro facendo un gesto di incomprensione e allontanarsi da lui.
  • Mantenere una postura eretta ed elegante e non chiudersi.
  • Non evitare il contatto visivo, anche se la situazione può risultare imbarazzante.
  • Non parlare se l’altro non sta ascoltando.
Donna che riflette

Se riuscirete a confrontarvi con l’avversario sul campo della comprensione e della compassione, allora saprete come difendervi. E, ovviamente, è importante conoscersi bene per poter trasmettere le proprie emozioni.

Quando dovrete affrontare un’aggressione verbale, gli orientali consigliano una di queste tre strategie:

  • La ritirata. È la migliore strategia quando, a causa dell’atteggiamento dell’avversario o delle circostanze, ritenete che ci siano alte probabilità di perdere il confronto. In questi casi è meglio rimanere zitti, allontanarsi o cambiare discorso.
  • Fare un tregua. Si usa quando si intuisce nell’altro un certo grado di ragionamento oppure se l’aggressore è molto dispiaciuto per l’accaduto. Si cerca di giungere un accordo, partendo dal riconoscimento del valore dell’altro.
  • Non reagire. Si usa quando l’offesa è totalmente gratuita, o quando non si è certi che sia un’offesa valida. In questi casi, per difendersi, è meglio restare tranquilli e in silenzio, ancora meglio se a occhi chiusi.

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  • Avelar-Rosa, B., Gomes, M., Figueiredo, A., & López-Ros, V. (2015). Caracterización y desarrollo del “saber luchar”: contenidos de un modelo integrado para la enseñanza de las artes marciales y de los deportes de combate. Revista de Artes Marciales Asiáticas, 10, 16-33.

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