7 consigli per smettere di rimuginare e darsi da fare

7 consigli per smettere di rimuginare e darsi da fare

Ultimo aggiornamento: 10 ottobre, 2016

A volte l’intensità della nostra attività mentale è inversamente proporzionale allo sforzo che dedichiamo alle cose importanti della nostra vita, a livello sia personale sia professionale. Vale a dire, ad una maggiore l’attività mentale corrisponde un numero minore di preoccupazioni importanti.

Crediamo che prima o poi smetteremo di rimuginare, ovvero pensare continuamente a qualcosa, grazie al pensiero stesso o alla risoluzione di quel pensiero. Non è proprio così, perché molte soluzioni diventano tali quando si trasformano in azioni.

Perseguire obiettivi a breve e lungo termine esige una grande capacità di autocontrollo, il che implica grande concentrazione nel momento in cui è richiesta, ma anche essere in grado di scollegarsi da un’attività incompatibile alla confusione mentale che abbiamo in testa.

Per questo motivo, vi proponiamo un programma di attivazione comportamentale che comprenda misure personali di qualsiasi tipo per smettere di rimuginare e darsi da fare. L’obiettivo è evitare di pensare tutto il giorno a cose che sfuggono dal vostro campo di azione.

Consigli per smettere di rimuginare

1. Individuate i valori nella vostra vita

Se non sapete dove siete diretti, in un certo momento del vostro percorso rischiate di perdervi e addirittura di gettare la spugna. Non ha importanza che lasciate perdere certi valori a favore di altri, l’importante è che li rivediate in modo critico per dare un senso alla direzione che avete imboccato.

Scoprite quali sono i vostri valori e date un senso alla vostra vita; in questo modo i vostri traguardi rifletteranno una parte personale significativa di voi stessi.

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2. Stabilite obiettivi a breve, medio e lungo termine

Se il vostro obiettivo è essere bravi medici in futuro, allora una buona idea è stabilire dei traguardi per riuscirci, tenendo conto della vostra disponibilità in termini di tempo per raggiungere questa meta. Non serve a nulla sognare e immaginarvi con la divisa bianca a curare pazienti se ancora siete al liceo e non avete nemmeno cominciato l’università.

3. Non fidatevi delle “ricette magiche” e delle eccezioni

Prima di darvi da fare, è importante che le vostre speranze e i vostri desideri non si basino su messaggi ingannevoli. L’atteggiamento è importante, ma in realtà tutti possiamo adottare un comportamento positivo ogni giorno ed essere convinti che ce la faremo, ma se non dedichiamo le ore necessarie al lavoro che abbiamo intrapreso per raggiungere la nostra meta, finiremo per allontanarci dall’obiettivo.

4. Determinate i problemi che sono risolvibili nell’immediato, quelli che non hanno soluzione e quelli che vanno posticipati

Quando avete intrapreso una certa attività e la vostra motivazione è al massimo, magari iniziate ad avere altre idee di diverso genere che in qualche modo volete realizzare. Vale a dire, vi distraete per qualcosa che non ha nulla a che vedere con il compito che state svolgendo e, quindi, siete incapaci di portarlo a termine in modo soddisfacente: avete perso la connessione necessaria e allo stesso tempo vi sentite in colpa per aver perso del tempo.

La prossima volta, ricordate che potete trovare una soluzione in una penna e un pezzo di carta: annotate le idee che potete risolvere al momento perché sono urgenti (senza dover interrompere nulla, considerandole un momento di pausa, di riposo), le idee che hanno una soluzione, ma non nell’immediato, e le idee che non richiedono una soluzione, ma una riflessione profonda che raramente si risolverà in un momento di stress.

Annotare e classificare le vostre idee vi darà una sensazione di controllo immediato, come se una parte dei vostri problemi quotidiani potesse risolversi in base ad una prospettiva “pratica”. Non è una strategia mistica, ma è efficace e risolutiva. Molto meglio che rimuginare e rimuginare senza sosta…

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5. Se volete staccare, fatelo con attività incompatibili

Se arriva il momento del riposo, della pausa, e non fate altro che pensare a come gestire meglio gli affari, a come organizzare le ore di studio, a come risolvere un litigio con il partner continuando a rimuginare sul problema, non state “staccando la spina”, semplicemente vi state intossicando ancora di più.

Se lavorate nella contabilità, potete fare una pausa e osservare la natura o leggere un libro sul premio Nobel per l’economia che tanto vi interessa. Staccate la spina, ma non perdete il filo.

6. Trovate la motivazione con immagini

Qualche anno fa, una professoressa suggerì ai suoi studenti di realizzare dei cartelloni con dei messaggi per non abbassare la guardia nello studio o nel lavoro: “Oggi studio, domani no” o “Ti immagini smettere di sognare e superare l’esame? Allora abbassa la testa e non smettere di darti da fare!”. I risultati diedero grandi speranze a chi mise in pratica questo consiglio.

Per temi più personali, immaginate di attraversare un brutto momento con il partner o un amico e di andare insieme ad un concerto. Forse vi sembra una buona idea parlare di tutto ciò che avete in sospeso, ma fatelo il giorno dopo, intanto godetevi il concerto. Pensate: “Oggi mi godo questo momento, domani si vedrà”.

Forse godersi il momento può appianare le asperità e di sicuro i rimproveri o i dubbi possono essere rimandati ad un altro momento, anche il giorno dopo.

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Sappiamo che la costanza è dura, soprattutto quando determinate circostanze sociali e personali ci influenzano. Pensate, però, che per il semplice fatto di aver cominciato il percorso, siete già a metà strada.


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