Controllare gli impulsi: tecniche psicologiche

In quanto esseri emotivi, gran parte del nostro presente e futuro è e sarà condizionato dalla capacità di gestire le nostre emozioni e controllare i nostri impulsi.
Controllare gli impulsi: tecniche psicologiche
Alicia Escaño Hidalgo

Scritto e verificato lo psicologa Alicia Escaño Hidalgo.

Ultimo aggiornamento: 26 settembre, 2022

Potremmo definire un impulso come l’intensa forza che dirige i nostri comportamenti, conquista la nostra capacità di raziocinio e, talvolta, ci costringe ad agire come non avremmo mai pensato. Controllare gli impulsi è un compito arduo che richiede un incredibile autocontrollo e un allenamento costante.

Soltanto così si acquisisce la capacità di incanalare la loro energia e sfruttarla a proprio piacimento. Scopriamo in quest’articolo come controllare gli impulsi e le emozioni.

Ricordiamo che siamo esseri emotivi e che gran parte del nostro presente e futuro è e sarà condizionato dalla capacità di gestire le nostre emozioni e controllare i nostri impulsi. Ogni emozione, con la sua propria funzione positiva o negativa, serve a smuoverci, a farci prendere una decisione.

La tristezza ci protegge e ci aiuta a processare una perdita, la paura ci spinge a scappare ed eludere un pericolo che mette a rischio la nostra vita o la nostra integrità, l’ira ci porta ad autodifenderci, etc..

Anche se sono nostre alleate nella maggior parte dei casi, le emozioni possono divenire problematiche nel momento in cui perdono la loro funzionalità, nell’istante in cui diventano d’intralcio per noi o per chi ci sta intorno. È in questi casi che una buona gestione emotiva può fare la differenza.

Molte persone lottano con emozioni straripanti. È come se avessero impostato al massimo il volume delle loro emozioni e non riuscissero a staccare la presa.

Uomo con il volto coperto.

Perché non riesco a controllare i miei impulsi?

Le persone con scarsa capacità di gestione emotiva vedono la possibilità di controllare i propri impulsi come una strada in salita. È in particolare nel disturbo borderline della personalità che si fa fatica a ignorare l’impeto dei propri impulsi. Non esistono mezzi termini: un giorno si ama e quello dopo si odia, un giorno si è entusiasti per un lavoro e quello dopo si è stufi.

Anche le persone altamente sensibili tendono ad avere uno scarso controllo degli impulsi e a non tollerare il minimo malessere in quanto troppo doloroso. Ripetono continuamente a se stesse che non dovrebbero stare male, che non devono provare emozioni negative rinnegando totalmente ciò che provano. Alla lunga, tale condotta alimenta le emozioni che la persona tenta di combattere.

La genetica, pur giocando un ruolo di rilievo, non è l’unica responsabile di questo modo di essere e comportarsi. Sebbene in parte la nostra personalità sia definita nel momento stesso in cui nasciamo, influiscono molto anche le esperienze e il contesto in cui si vive, specialmente nell’infanzia.

Un trauma, un abbandono, la negligenza di un genitore, un’umiliazione o un ambiente opprimente dove non si poteva dar libero sfogo alle emozioni o agli affetti, sono tutti fattori responsabili della ridotta tolleranza al malessere, di una regolazione emotiva povera e dell’inettitudine interpersonale.

Come imparare a regolare gli impulsi?

La psicologia attuale ha sviluppato una moltitudine di tecniche e strategie per rinforzare la nostra capacità di controllare gli impulsi. Usando le parole di Marsha Linehan, di avere una vita che valga la pena di essere vissuta.

La prima cosa da sapere al rispetto è che queste tecniche hanno senso solo e soltanto nel momento in cui si riconosce di avere un problema di controllo dei sentimenti. Finché non si decide, consapevolmente, di intraprendere un percorso risolutivo, sarà inutile qualsiasi misura psicologica presa. Il primo passo sta nel riconoscere chi siamo, come ci comportiamo e qual è il nostro obiettivo.

Superato questo punto fondamentale, si è pronti per trarre beneficio dalle tecniche psicologiche che vi stiamo per elencare. Per vedere i risultati bisognerà avere pazienza, forza d’animo e speranza. Si tratta di un processo lento ma produttivo, se lo vorrete.

Tolleranza al malessere

Più facile a dirsi che a farsi! starete pensando. Ed è vero, ma non al punto da non poterci provare. La tolleranza al malessere consiste nell’imparare e interiorizzare una volta per tutte che il dolore è inevitabile e imprevedibile. Sia quello emotivo come quello fisico.

Non potete sapere quando vi pungerà un’ape, ma se accadrà, dovrete tollerare il dolore finché non applicherete la pomata giusta. Per riuscire a superare quella fase, bisogna attuare, nell’ordine, queste tre strategie: distrarsi, rilassarsi e affrontare.

Una volta fatto questo sarà molto più facile accettare radicalmente le emozioni e le amarezze della vita, per non farsi abbattere dai problemi.

Ragazza con gambe raccolte in un prato.

Distrazione per controllare gli impulsi

Le emozioni sono intense, ma durano poco, per questo diventa essenziale distrarsi finché non calano. Il modo migliore per distrarsi? Stare con gli altri: chiamare un amico, chiacchierare su un argomento irrilevante, chiedergli come sta.

Per distrarci possiamo anche dedicarci alle nostre attività preferite, come occuparsi del giardino, uscire a correre, andare in spiaggia o fare un bagno bollente.

La distrazione serve a non farci prendere decisioni o scelte impulsive delle quali poi potremmo pentirci. Con un po’ di tempo, la potenza delle nostre emozioni calerà e si tornerà a vedere la situazione con più chiarezza.

Rilassamento per controllare gli impulsi

Per rilassarsi è fondamentale educare i cinque sensi per sforzarsi di prestare attenzione al presente. Rilassatevi con l’olfatto, la vista, l’udito, il gusto e il tatto, nel modo che sapete essere efficace con voi.

Lasciate il telefono a casa, sedetevi su una panchina al parco e ascoltate quello che accade intorno a voi. Cosa vedete? Bambini? Di che colore hanno gli occhi? Sentite un profumo? Fiori? Sentite le risate dei bambini che giocano?

Affrontare

Questo è il passaggio più difficile perché implica trovare una soluzione al proprio problema. Per farlo, è necessario prendere carta e penna e focalizzarsi sul problema in sé, non sull’emozione. Non affliggetevi ripetendo a voi stessi che state male, che le emozioni vi stiano soffocando è un dato di fatto. Lasciatele da parte e pensate a una soluzione.

Rispondete a queste domande: di che problema si tratta? Ha a che vedere con il lavoro, il partner, gli amici? Cosa voglio ottenere? Quale strada posso prendere? Se faccio questa scelta qualcuno ci resterà male? Qual è l’alternativa più sana?

Dopo aver risposto a queste domande, sarete finalmente in grado di prendere una decisione coerente in merito al problema e al piano da seguire.

Conclusioni

Perché non provare fin da subito a ad attuare queste strategie? Se avvertite che lo tsunami delle vostre emozioni è in arrivo, dite STOP e mettete in pratica i nostri consigli.

Con costanza e sforzo, uscirete pian piano dalla trappola che vi imprigiona. Fidatevi di voi stessi e non sbaglierete!


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