Cuori d'acciaio che nascondono i sentimenti

Alcune persone possono apparire fredde e insensibili, e a ciò si deve l'epiteto cuori d'acciaio. Ma quello che provano dentro è ben diverso.
Cuori d'acciaio che nascondono i sentimenti
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 05 gennaio, 2023

I cuori d’acciaio sono freddi, antipatici e possono persino sembrare indolenti. Queste persone sembrano avere un cuore talmente duro da essere scalfito solo da poche emozioni.

Hanno occhi che non piangono, labbra che non sorridono, mani che non si toccano. Non abbandonano mai il ruolo di spettatori, danno la sensazione che nulla di ciò che accade li interessi o stia loro a cuore. Eppure, in realtà sono estremamente fragili.

A volte indossiamo una corazza, credendo che in questo modo non proveremo dolore, ma non ci accorgiamo che isolandoci ci facciamo solo del male.

Chi sono i cuori d’acciaio?

Quando parliamo di “cuori d’acciaio”, ci riferiamo a coloro i quali hanno difficoltà a esprimere quello che provono. Alcune caratteristiche tipiche di queste persone sono:

  • Presunzione. Possono arrivare a credere che gli altri sappiano come si sentono, dunque smettono di mostrarlo.
  • Perfezionismo. Sono soggetti che hanno difficoltà ad ammettere che possono commettere degli errori. E mostrare debolezza è un errore per loro.
  • Bassa autostima. Li rende incapaci di mostrare i loro sentimenti, perché si sentono così inutili che pensano che non valga la pena esprimersi.
  • Paura. Possono avere paura di affrontare i conflitti e mostrare le proprie emozioni.
  • Pensiero catastrofico. Potrebbero pensare che sia tutto perduto. Allora perché sforzarsi?
  • Scarsa comunicazione. Potrebbero essere incapaci di comunicare.
  • Timidezza. Ci sono persone che, pur sentendo il desiderio di condividere quello che accade loro, sono frenate dall’ansia prodotta dall’idea di iniziare a camminare su un terreno sconosciuto.
  • Meccanismo di difesa. Le persone con il cuore d’acciaio potrebbero nascondere quello che sentono per proteggersi. Lo fanno come meccanismo di difesa contro la possibilità di essere vulnerabili.
  • Sensazione di difficoltà. Difficilmente si ascoltano, quindi è difficile per loro capire come si sentono.
Donna triste e in lacrime.

Ogni persona è diverso, e in ciò risiede l’autenticità di ognuno di noi. I cuori d’acciaio possono avere una o più di queste caratteristiche. Il comune denominatore è che non sono in grado di riservare uno spazio per le emozioni.

Sebbene non esprimano le loro emozioni, godono di un universo emotivo come il nostro. Il problema è che non lo sanno o non vogliono comunicarlo. I meccanismi attraverso i quali ciò accade possono essere più o meno coscienti.

Ma come agiscono i cuori d’acciaio? Queste persone possono mostrarsi agli altri come dure o distanti. Motivo per cui danno l’impressione di essere insensibili.

Le persone fredde come il ghiaccio, al punto da non provare compassione o empatia nei confronti degli altri, esistono, ma soffrono di una forma di psicosi. Per fortuna, non tutti i cuori d’acciaio sono così. Come abbiamo anticipato, alcuni si mostrano così per timidezza, paura, paura di sbagliare, ecc.

Come imparare a gestire le emozioni

È importante imparare a gestire le proprie emozioni. Perché? In questo modo si è più assertivi con se stessi e con gli altri. Ecco alcune linee guida per riuscirci:

  • Accettare i propri sentimenti. Riconoscere le emozioni e accettarle aiuta a crescere e a conoscerci meglio.
  • Migliorare l’autostima. Quando riconosciamo il nostro valore, ci accorgiamo quanto siamo importanti. Questo ci aiuterà a sapere che anche le nostre emozioni lo sono. In questo modo potremo concentrare la nostra attenzione su di esse quando necessario, per crescere e migliorare le nostre relazioni.
  • Liberazione. Quando la timidezza ha il sopravvento, ci chiudiamo in noi stessi e buttiamo via la chiave a causa dell’ansia provocataci dall’incontro con l’altro.
  • Affrontare le paure. Potremmo avere paura, ma oltre a riconoscerla, dobbiamo capire perché si manifesta e lasciarla uscire. Così sarà più facile esprimere quello che proviamo. Oltre a ciò, se ignoriamo quello che diranno gli altri o le nostre supposizioni su come reagiranno o su come dovrebbero farlo, vivremo momenti autentici e ci esprimeremo senza pressioni.
  • Provare a esprimere le proprie emozioni. Quando trascorriamo buona parte della nostra vita senza mostrare quello che proviamo, diventa sempre più difficile farlo. Farci aiutare dalle persone a noi più care ci faciliterà il compito.
  • Auto-conoscenza. Conoscerci ci permetterà di identificare le nostre emozioni ed esprimerle in modo assertivo.

Gestire le emozioni non è semplice, ma nemmeno impossibile. L’essenziale è riconoscerle, viverle, saperle esprimere e riconoscere i momenti giusti per farlo.

Non siamo tutti uguali, quindi ognuno le esprime in modo diverso. Sebbene a prima vista possa sembrare di poca importanza, questo accumulo di sentimenti a lungo andare può sopraffarci.

I cuori di acciaio non riescono a esprimere i loro sentimenti.


Allontanare i cuori d’acciaio

Con ciò non ci riferiamo alle persone, ma a quei cuori rigidi e freddi che a volte portiamo dentro. Ciò ci offrirà grandi vantaggi. Vediamo quali:

  • Calma l’ansia.
  • Aumenta l’empatia.
  • Diminuisce lo stress.
  • Incoraggia a conoscersi di più.
  • Aumenta la conoscenza di sé.
  • Rafforza i rapporti con gli altri e con se stessi.
  • Migliora l’autostima.
  • Favorisce la comunicazione assertiva.

Per godere di questi benefici, è opportuno conoscere precise tecniche che ci rendano più consapevoli delle nostre emozioni. È quanto suggerito da molti psicoterapeuti, che sottolineano l’importanza dell’educazione emotiva sia per gli insegnanti sia per gli studenti.

Sebbene esistano cuori d’acciaio, ciò non significa che non possano essere ammorbiditi poco per volta. Attraverso una corretta gestione emotiva, saranno più assertivi e, a poco a poco, si toglieranno quella forte armatura che li fa apparire insensibili.


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  • Redó, N.A. (2010). La educación emocional y la comunicación escolarVivat Academia, 113, pp. 79-87.

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