Dipendenza dalle TIC e intervento psicologico
La dipendenza dalle TIC, acronimo che indica le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, è diventato un vero problema. Questa situazione, che spesso associamo a bambini e adolescenti, sta diventando un problema anche per un certo numero di adulti.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la definisce una malattia psicoemotivo e fisica che crea il bisogno impellente di realizzare un’attività associata alle tecnologie dell’informazione o della comunicazione.
I dati dell’ISTAT riferiscono che al momento attuale il 99,2% delle famiglie italiane possiede almeno un televisore. Il 96,4% dei cittadini possiede un cellulare e oltre il 75% ha accesso a internet. Le statistiche dimostrano anche che la popolazione tra i 16 e i 74 anni utilizza attivamente il web in una percentuale che supera l’80%.
Questo significa che l’uso delle TIC è piuttosto diffusa al giorno d’oggi. Praticamente tutti controlliamo il cellulare durante la giornata, giochiamo a un videogioco o ci colleghiamo a internet.
La dipendenza non è altro che un sostituto piuttosto degradante di una vera esperienza di piacere.
-Deepak Chopra-
Il problema della dipendenza dalle TIC
Succede spesso che un gesto semplice come guardare lo smartphone per verificare se abbiamo ricevuto un messaggio entra a far parte della nostra routine quotidiana a tal punto da provare ansia se non abbiamo con noi il cellulare.
Se in assenza di connessione internet la persona accusa ansia eccessiva, si parla di dipendenza dalle TIC. In questi casi si verifica un abuso delle nuove tecnologie che rientra nel gruppo delle dipendenze secondo la prospettiva psicologica.
Le conseguenze di questa dipendenza sono diverse a seconda dell’individuo. Ognuno di noi è vulnerabile a una forma di dipendenza piuttosto che a un’altra e ciò dipende da diversi fattori.
Tra i sintomi più comuni troviamo nervosismo, aggressività, isolamento o disturbi del sonno. Ma non sono gli unici, poiché la dipendenza da TIC colpisce il soggetto a tutti i livelli, dall’aspetto sociale a quello personale e fisiologico.
Trattamento psicologico in caso di dipendenza dalle TIC
Un’equipe di psicologi specializzati in dipendenze dell’Università Internazionale di Valencia ha stilato una breve guida sul trattamento psicologico più adatto per trattare la dipendenza dalle TIC.
Secondo il team di esperti, il trattamento di una dipendenza -come nel caso delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione- deve concentrarsi su due obiettivi principali. Da un lato, l’abbandono della dipendenza; dall’altro, la prevenzione di recidive.
Sono diversi gli specialisti da coinvolgere per trattare una dipendenza: psichiatri, psicologi e servizi sociali. Avranno un ruolo molto importante anche la famiglia e il contesto di provenienza del paziente.
Questa squadra multidisciplinare di specialisti condurrà un’analisi utile a definire ogni caso specifico, in modo da poter trattare il problema risalendo alle origini e al contesto lavorativo, familiare e sociale della persona in cura.
Fasi di intervento sulla dipendenza delle TIC
L’intervento sulle dipendenze viene definito sulla base di quattro fasi di azione. Vediamole brevemente:
- Fase I. Motivazione: è la fase in cui il paziente deve riconoscere il suo problema e capire che va risolto. Ecco che cercherà un aiuto professionale. In questo momento, il contesto più prossimo sarà fondamentale.
- Fase II. Disintossicazione: interviene un team di esperti che aiuterà il paziente a prendere consapevolezza della propria dipendenza dalle TIC mostrandogli le conseguenze a livello personale e sociale.
- Fase III. Disassuefazione: si tratta di un momento critico, poiché il paziente deve dimostrare forza di volontà e grande pazienza. Ha bisogno di aiuto per recuperare uno stile di vita sano mentre impara a controllare la sua dipendenza.
- Fase IV. Riabilitazione: infine, il paziente recupera le abilità precedenti alla dipendenza. Ristabilirà relazioni sane e naturali con il contesto di appartenenza.
Riflessioni conclusive
La dipendenza dalle TIC può essere prevenuta. È importante che genitori e tutori siano consapevoli dei rischi che corrono i più giovani, sempre esposti alle nuove tecnologie.