Disturbi psicotici: oltre la schizofrenia

Lo spettro psicotico include molti disturbi sebbene l'attenzione spesso si concentri solo sulla schizofrenia. In questo articolo parliamo dei principali disturbi psicotici - come quello schizofreniforme o delirante - i cui meccanismi sono simili. Tuttavia, è importante sapere come distinguerli al momento della diagnosi e per stabilire il trattamento.
Disturbi psicotici: oltre la schizofrenia

Ultimo aggiornamento: 29 giugno, 2021

Contrariamente a quanto si possa credere, nell’ambito dei disturbi psicotici, le persone che soffrono di schizofrenia non sono un gruppo omogeneo. Piuttosto, potremmo dire che questi disturbi presentano un gruppo omogeneo di sintomi. Ma nel caso della schizofrenia non è esattamente così.

Nessun sintomo della schizofrenia è patognomonico. Ciò significa che non esiste un sintomo principale che possa essere considerato l’essenza di tale condizione. Per questo, più che di schizofrenia, dovremmo parlare di schizofrenie al plurale.

All’interno di questo gruppo, ci sono anche altri disturbi psicotici oltre alla schizofrenia. In questo articolo parleremo dei principali disturbi psicotici, che spesso vengono offuscati dall’ombra della schizofrenia.

I disturbi psicotici: oltre la schizofrenia

All’interno del DSM-5, il manuale che classifica tutti i disturbi psicologici, lo spettro della schizofrenia e gli altri disturbi psicotici (compreso il disturbo schizotipico di personalità) sono raccolti nella stessa sezione.

Sono raggruppati insieme perché sono definiti da alcuni sintomi comuni, quali deliri, allucinazioni, pensiero disorganizzato, comportamento motorio altamente disorganizzato e altri sintomi negativi.

Ragazza con schizofrenia.

Disturbo schizoaffettivo: un disturbo ibrido

Il disturbo schizoaffettivo presenta le caratteristiche di un disturbo dell’umore e della schizofrenia. Oltre alla presenza di un disturbo dell’umore, come la depressione maggiore, il paziente sperimenta deliri e allucinazioni per almeno due settimane.

È importante dire che questi sintomi psicotici compaiono a un certo punto senza quelli affettivi, poiché in caso contrario si parlerebbe di un disturbo dell’umore con sintomi psicotici e non di un disturbo schizoaffettivo.

Il disturbo schizoaffettivo di solito compare nel periodo intermedio del disturbo psicotico. Sebbene la schizofrenia di per sé possa portare a un deterioramento dei rapporti di lavoro, delle relazioni sociali e affettive della persona, e quindi influenzare il suo umore, la parte affettiva del disturbo schizoaffettivo è solitamente più intensa e più cronica.

Mentre la comparsa del disturbo schizoaffettivo di solito viene favorita da un fattore di stress ambientale, la schizofrenia non prevede fattori di stress né ereditarietà.

Disturbo delirante: il delirio come unico sintomo

Il disturbo delirante presenta uno dei sintomi che possono comparire nella schizofrenia: il delirio. I pazienti spesso sono ossessionati da una convinzione molto persistente che è contraria alla realtà. Di solito non presentano altri sintomi legati alla schizofrenia.

È rilevante notare che le idee che si fanno strada nella mente del paziente che soffre di disturbo delirante non sono strane o almeno non così strane come nella schizofrenia. Gli eventi immaginati potrebbero accadere, ma in realtà non stanno accadendo. Tuttavia, sebbene non strano, il delirio è molto persistente e invadente.

Inoltre, per quanto possibile, sono persone che possono condurre una vita normale e adattata. A seconda del delirio, il suo comportamento può o non può essere incluso nella sua vita quotidiana. Alcuni passano inosservati con il disturbo delirante per molti anni perché non influisce sul loro funzionamento.

Inoltre, non ci sono comportamenti stravaganti, allucinazioni o alterazioni dell’affettività o del linguaggio, come quelli che si verificano in caso di schizofrenia.

Il tipo di disturbo delirante può essere sia persecutorio che legato alla gelosia, ad esempio un uomo che crede che sua moglie sia infedele, anche se ciò non sta accadendo e non ci sono indizi che lo portino a pensare che sia così. Il disturbo delirante erotomanico, invece, si traduce nella convinzione che una persona sia innamorata della persona che soffre del disturbo, per esempio.

Disturbo psicotico breve: dura solo un mese

Questo disturbo psicotico è caratterizzato da un esordio acuto. Ciò significa che, a differenza della schizofrenia, il momento in cui insorge la condizione è chiaro ed evidente.

Presenta almeno uno dei sintomi della schizofrenia: deliri, allucinazioni, pensiero o comportamento disorganizzato e catatonia. Ciò che è veramente caratteristico di questo disturbo è che dura meno di un mese e più di un giorno. Ci sono disturbi psicotici brevi che durano una settimana e altri che durano due.

Inoltre, di solito in questi casi è un fattore di stress psicosociale a provocare l’insorgere del disturbo. Quindi il paziente sperimenta deliri e allucinazioni poco dopo che si è verificato il fattore di stress. Il disturbo psicotico breve può presentarsi anche dopo il parto. Il comportamento della persona affetta da disturbo psicotico breve solitamente è lo stesso del pre-morboso.

Disturbi psicotici condivisi: folie a deux

Il disturbo psicotico condiviso è un tipo di disturbo psicotico che compare in una persona a seguito del disturbo delirante o della schizofrenia del proprio partner o membro della famiglia. Di solito un membro della coppia soffre di delirio e l’altro membro si fa carico con grande forza dei problemi della persona.

In poche parole, diventa psicotico dopo essere stato a stretto contatto con un paziente psicotico. Questo accade in molte sette: le persone che di solito mostrano sintomi come il delirio, sono caratterizzate dall’essere vulnerabili, altamente influenzabili o isolate dal loro ambiente. Il trattamento normalmente comporta la separazione dal partner.

Disturbo schizofreniforme: schizofrenia lieve

Il disturbo schizofreniforme spesso viene definito come schizofrenia lieve, poiché presenta dei sintomi identici a quelli di questa condizione. Una delle differenze riguarda la durata del disturbo: il disturbo schizofreniforme dura meno di sei mesi, per cui non è possibile fare una diagnosi di schizofrenia.

Inoltre, di solito ha un esordio acuto, cioè molto marcato. I sintomi finiscono per scomparire in modo naturale prima dei sei mesi.

D’altra parte, nel disturbo schizofreniforme il criterio diagnostico del deterioramento non può essere stabilito giorno dopo giorno. Pertanto, le persone che soffrono di questa condizione sono in grado di mantenere i rapporti sociali, lavorativi ed affettivi.

Donna triste con crisi esistenziale.


Disturbi psicotici: la catatonia colpisce le capacità motorie

La catatonia a volte non figura all’interno dei disturbi psicotici persistenti, ma come una sindrome dovuta a molteplici cause. Questo sintomo si ritrova anche nei diversi disturbi psicotici, che sono ugualmente definiti, sebbene tutti possano presentare o meno catatonia.

La catatonia è definita dalla presenza di tre o più – su dodici – sintomi psicomotori. Questi sintomi possono derivare da una condizione medica o mentale. La risposta motoria può variare da una totale mancanza di risposta – stupore – a grave agitazione. Questa agitazione può essere semplice o coinvolgere comportamenti motori peculiari, come gli stereotipi.

Alcuni di questi sintomi motori sono: stupore, catalessi (ossia impossibilità di contrarre i muscoli), flessibilità cerosa (quando gli arti del corpo rimangono in posizioni forzate), mutismo, ecolalia, ecoprassia e manierismo.

Disturbo schizotipico di personalità: eccentricità e distorsioni cognitive

Sebbene non si tratti di un disturbo psicotico, ma di un disturbo della personalità, è importante includerlo nel primo gruppo poiché la sua diagnosi può essere confusa con quella della schizofrenia o con uno dei disturbi psicotici precedentemente descritti.

Il disturbo schizotipico di personalità è dominato dalla carenza di relazioni sociali e interpersonali che si manifesta con un disagio acuto che influisce sulla capacità di instaurare rapporti con le altre persone. Il paziente può presentare anche distorsioni cognitive e percettive e comportamenti inadeguati. Questo disturbo somiglia molto alla fase pre-morbosa, o prima fase, della schizofrenia.

Alcune delle distorsioni del disturbo schizotipico di personalità sono: strane credenze come la chiaroveggenza, la telepatia o le credenze del sesto senso; pensiero magico, idee di riferimento, illusioni corporee… Inoltre, il discorso del paziente è strano: è vago, metaforico o eccessivamente elaborato, spesso arricchito da idee paranoiche e comportamenti eccentrici.

Di solito i pazienti sono persone molto sole, che non godono di supporto sociale. Vanno in terapia per un quadro clinico di depressione o ansia, per cui non si rendono conto di avere un disturbo schizotipico di personalità. È importante ricordare che non hanno deliri o allucinazioni, anche se alcuni sintomi possono coincidere con l’insorgere della schizofrenia.

All’interno dei disturbi psicotici, si possono trovare anche condizioni psicotiche molto meno comuni come la sindrome di Capgras o la sindrome di Clérembault.

Ad ogni modo, prima di fare una diagnosi, è importante tenere presente la gamma dei principali disturbi psicotici diversi dalla schizofrenia. I tempi, così come la presenza di sintomi negativi, giocano un ruolo essenziale che nessun professionista dovrebbe ignorare.


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