Disturbo psicotico: nuove prospettive sulla natura della malattia

I sintomi classici del disturbo psicotico includono allucinazioni, deliri, discorsi disorganizzati, disturbi del pensiero, catatonia e difficoltà di concentrazione. A seconda della causa scatenante, la psicosi può insorgere prima o dopo.
Disturbo psicotico: nuove prospettive sulla natura della malattia
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 10 ottobre, 2022

Il termine disturbo psicotico (psicosi) indica una grave patologia psichiatrica caratterizzata dalla perdita del contatto con la realtà. Tradizionalmente, tale malattia è stata considerata una condizione medica a sé; tuttavia, secondo la prospettiva transdiagnostica, il disturbo psicotico può essere inteso come il sintomo comune di diverse patologie mentali.

È questo l’approccio che prenderemo in esame nelle prossime righe; ci riferiremo dunque al disturbo psicotico come a un modo per designare le esperienze sensoriali di un individuo, con cose che non esistono o con credenze senza fondamenti reali.

Durante un episodio psicotico, l’individuo può sperimentare allucinazioni e deliri. Può vedere o sentire cose che non esistono. Ciò può risultare estremamente spaventoso per il soggetto in questione, ma anche per chi gli sta accanto.

Sintomi del disturbo psicotico

I sintomi classici del disturbo psicotico includono allucinazioni, deliri, discorsi disorganizzati, disturbi del pensiero, catatonia (mancanza di risposta) e difficoltà di concentrazione. A seconda della causa, la psicosi può insorgere più o meno rapidamente.

Ragazza con disturbo delirante

Lo stesso avviene nel caso della schizofrenia. Sebbene i sintomi tendano a comparire gradualmente e a manifestarsi con una forma più lieve di disturbo psicotico; alcuni soggetti potrebbero sperimentare una transizione più rapida verso la psicosi se smettono di assumere i farmaci prescritti. I sintomi iniziali e più lievi del disturbo psicotico includono:

  • Pensieri di carattere sospettoso.
  • Ansia generalizzata.
  • Percezioni distorte.
  • Depressione.
  • Pensieri ossessivi.
  • Insonnia.

Le allucinazioni possono coinvolgere tutti i sensi (vista, udito, olfatto, gusto e tatto) dell’individuo affetto da psicosi, ma in circa i due terzi dei pazienti affetti da schizofrenia le allucinazioni sono di tipo uditivo: sentire certe cose e ritenerle reali quando non lo sono affatto.

Natura del disturbo psicotico: una nuova visione

La psicosi è tradizionalmente associata ai disturbi dello spettro schizofrenico e, sebbene sussistano altri sintomi, uno dei criteri che definiscono la schizofrenia è la presenza del disturbo psicotico. Un recente rapporto presentato dalla British Psychological Society (ottobre 2017) offre alcune informazioni sulla natura del disturbo psicotico che mettono alla prova le conoscenze più comuni sulla natura di tale malattia.

Il rapporto offre una panoramica dello stato attuale delle conoscenze raggiunte, e le sue conclusioni hanno profonde implicazioni sia sul modo di intendere la “malattia mentale” che per il futuro dei servizi di salute mentale.

Profili di teste in bianco e nero

Molti credono che la schizofrenia sia una terribile malattia mentale che rende le persone imprevedibili e potenzialmente violente, e che può solo essere tenuta a bada con i farmaci. Tuttavia, tale rapporto suggerisce che non è così.

Nuovo rapporto sul disturbo psicotico

Il rapporto in questione, intitolato Understanding Psychosis and Schizophrenia: Why people sometimes hear voices, believe things that others find strange or appear out of touch with reality, and what can help, solleva interessanti domande su tali disturbi mentali.

Diamo un’occhiata al suo contenuto in modo più dettagliato:

  • Per cominciare, afferma che i cosiddetti disturbi psicotici (sentire voci, credere a cose che gli altri trovano strane o che sembrano fuori dalla realtà) possono essere considerati alla stregua di altri problemi psicologici come l’ansia o la timidezza.
  • In tal senso, aggiunge il rapporto, considerarli una malattia è solo un modo di pensare a essi, che non è condiviso da tutti i professionisti o da tutte le culture. Spesso, inoltre, in parte o totalmente, sono reazioni a eventi che possono accadere nella vita di ciascuno di noi: abusi, intimidazioni, mancanza di alloggio o razzismo.
  • Il rapporto spiega che le persone affette da tali disturbi raramente sono violente. Tuttavia, il perdurare degli stereotipi può far sì che tali soggetti vengano maltrattati dalla polizia o dai servizi di salute mentale.
  • Un altro aspetto interessante è quello secondo cui nessuno può affermare con certezza cosa abbia causato i problemi di una persona. L’unica cosa da fare è sedersi con lei e cercare di risolverli.
  • Di conseguenza, gli operatori della salute mentale dovrebbero evitare che i pazienti si percepiscano come malati. Alcuni di loro, ad esempio, preferiscono pensare ai propri problemi come aspetti della personalità che a volte li mette nei guai, ma ai quali non vogliono rinunciare.

Conclusioni

Il rapporto termina affermando che sono necessari maggiori investimenti nella prevenzione, tenendo conto del modo in cui trattiamo noi stessi in questa società. In particolare, bisogna occuparsi seriamente di problemi come la povertà, il razzismo e la carenza di alloggio, nonché l’abuso, l’abbandono e il bullismo nell’infanzia. Concentrare le risorse esclusivamente sulla gestione dei problemi contingenti è come asciugare il pavimento, ignorando una perdita d’acqua.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.