Droghe e disturbi mentali: che relazione esiste?

Droghe e disturbi mentali: che relazione esiste?
Sergio De Dios González

Scritto e verificato lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 27 giugno, 2018

Nell’articolo di oggi cercheremo di fare chiarezza sulla relazione che esiste tra droghe e disturbi mentali. Prima di tutto, vediamo che i decessi per consumo di droga sono in continuo aumento in tutto il mondo, in qualsiasi periodo dell’anno. Nel 2017 l’ONU ha condotto un’inchiesta globale sui decessi per consumo di sostanze stupefacenti, constatando che il numero era aumentato dell’11,4%.

Gli effetti piacevoli che le sostanze hanno sul cervello e il modo in cui influenzano il sistema di ricompensa creano dipendenza. Un loro consumo prolungato può causare il deterioramento neuronale intaccando la motivazione, le emozioni, la cognizione e il controllo esecutivo. Tutto questo, alle volte, può tramutarsi in seri disturbi mentali.

Cosa si intende di preciso con “disturbo mentale”? Seguendo la definizione clinica riportata nel DSM-5, si intende una sindrome caratterizzata da un’alterazione clinicamente significativa dello stato cognitivo, della regolazione delle emozioni o del comportamento dell’individuo, che si riflette in una disfunzione dei processi psicologici, biologici o dello sviluppo della funzione mentale.

Le droghe e il loro rapporto con la dopamina

La dopamina è un neurotrasmettitore secreto dal cervello. Una delle sue funzioni che più ci interessa in questo contesto è quella della ricompensa del piacere. In altre parole, quando facciamo qualcosa che ci piace, viene secreta dopamina generando in noi una piacevole sensazione. Di conseguenza il nostro corpo cerca nuovamente le attività che generano sensazioni positive, così da poter sperimentare ancora una volta un sentimento di pienezza.

Mangiare e avere rapporti sessuali, per esempio, sono azioni che inducono il corpo a secernere dopamina, accade lo stesso con le droghe. Queste attività attivano alte quantità di dopamina all’interno di precise aree, come il nucleo accumbens. Quest’ultimo partecipa nel sistema di ricompensa cerebrale e nell’integrazione della motivazione e dell’azione. È un’area che mantiene elevate le connessioni con il sistema limbico e l’ippocampo.

Formula chimica della dopamina

Come agiscono le droghe sul cervello?

I neuroni sono le cellule del sistema nervoso incaricate della ricezione, trasformazione, gestione e immagazzinamento delle informazioni. Tra un neurone e l’altro esiste uno spazio denominato spazio sinaptico, fondamentale in quanto al suo interno vengono secreti i neurotrasmettitori che consentono la comunicazione chimica tra neuroni. La dopamina viene dunque rilasciata e ritrovata in questo spazio sinaptico.

Quando si consuma una qualsiasi sostanza capace di creare dipendenza, aumentano i livelli di dopamina nello spazio sinaptico. In questo senso, le droghe possono aumentare la secrezione di dopamina in questo spazio, ma possono anche bloccarne parzialmente la ricaptazione, ottenendo lo stesso risultato. L’aumento dei livelli di dopamina nello spazio sinaptico genera sentimenti piacevoli ed euforici.

In fondo le droghe causano a livello fisiologico lo stesso effetto di qualsiasi altro rinforzo naturale, come una chiacchierata complice con un grande amico. Il problema risiede nell’elevata intensità del loro effetto, che a lungo andare fa sì che i rimedi naturali appaiano sempre meno efficaci. A ciò si deve il potere delle droghe.

Alcune teorie sulla dopamina e sulla droga

Alcune ipotesi – sebbene gli studi a supporto siano ancora pochi – parlano di come un deficit di dopamina (dovuto a cause naturali o per carenza di rinforzi, di fonti che producano piacere o sensazione di benessere) ci predisporrebbe al consumo di droghe.

Quando una persona non ottiene naturalmente la giusta dose di dopamina, potrebbe arrivare ad abusare di alcune sostanze per ottenere gli stessi livelli di piacere. Sebbene esistano diversi studi su questa teoria, è opportuno sottolineare che non è ancora stata convalidata da prove empiriche.

Droghe e disturbi mentali

Come già anticipato all’inizio di quest’articolo, il consumo di droghe può essere il fattore scatenante di un disturbo mentale, che sia transitorio o permanente.

Il manuale DSM-5 definisce la stessa intossicazione da sostanze e l’astinenza come un disturbo di per sé. Tuttavia, queste sostanze inducono anche altri disturbi mentali. Alcuni sono più incidenti di altri o si presentano in momenti specifici. I più caratteristici sono: disturbi psicotici, bipolari, depressivi e d’ansia. Tutti questi non si presentano soltanto nel momento dell’intossicazione (l’effetto immediato delle droghe), bensì anche durante l’astinenza. Talvolta, alcune droghe possono portare al verificarsi di casi di schizofrenia.

In questo senso, i disturbi psicotici sono caratterizzati dall’alterazione delle funzioni cognitive determinando anche una perdita delle capacità intellettive. Tali anomalie nelle componenti cognitive possono essere di diversi tipi.

Donna effetti collaterali droghe

Droghe e disturbi mentali: alterazione percettiva

Trattasi di alterazioni che colpiscono i sensi:

  • Allucinazioni: si vedono oggetti che in realtà non esistono (es. una nave spaziale).
  • Illusioni: l’oggetto esiste nella realtà, ma viene deformate (es. si crede che una persona reale sia il diavolo mascherato).
  • Parassitosi allucinatoria: conosciuta anche con il nome di Sindrome di Ekbom, consiste nella sensazione di avere il corpo infestato da insetti come formiche. Il fastidio porta la persona a prendere decisioni drastiche per eliminare gli insetti (es. utilizzare coltelli o forbici).

Droghe e disturbi mentali: alterazione cognitiva

Può essere divisa in due gruppi:

  • Alterazione nel corso del pensiero: perdita di attenzione e capacità associativa. La persona che presenta questa disfunzione è incapace di delimitare gli stimoli che riceve. Per dirlo in altro modo, quando parliamo con una persona captiamo contemporaneamente diversi stimoli: altre voci, le macchine che passano, le luci dei negozi… Le persone sane sono in grado di concentrarsi esclusivamente sulle informazioni che vogliono trasmettere; al contrario, una persona affetta da questa disfunzione non si limiterà a dire quello che vuole dire, ma introdurrà nel suo discorso le luci dei negozi, le macchine che passano e le voci dei passanti.
  • Alterazione nel contenuto: idee deliranti. Si pensano cose che non sono reali dando però esse accezione di realtà. Il pensiero è realistico e potrebbe succedere davvero (ad esempio, convincersi che il partner sia infedele sebbene non sia così), ma il contenuto è del tutto disorganizzato e totalmente illogico (la gente mi segue, gelosia morbosa…).

Le droghe producono effetti nocivi su diversi piani o livelli, per questo i loro effetti sono così devastanti. Non danneggiano soltanto la forma fisica, bensì anche quella mentale. È per questo che si può parlare di una relazione tra droghe e disturbi mentali. Il trattamento deve essere individuale, in linea con la patologia di cui soffre il soggetto e deve tenere conto di tutte le circostanze sociali, ambientali e psicobiologiche che hanno portato al consumo e alimentato lo stesso.


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