Economia comportamentale: cos'è?

Perché alcune persone risparmiano e altre sono incapaci? Perché scegliamo di fare altro invece di andare in palestra? L'economia comportamentale studia il modo in cui prendiamo le decisioni quando è coinvolto un incentivo, come il denaro. Scopriamo di più su questa disciplina cresciuta negli ultimi anni.
Economia comportamentale: cos'è?
María Vélez

Scritto e verificato la psicologa María Vélez.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

L’economia comportamentale è emersa intorno agli anni ’80. È una disciplina che combina la conoscenza della psicologia e della sociologia con gli strumenti e la conoscenza degli economisti.

Mira a descrivere il comportamento ottimale e prevedere il comportamento effettivo. Alla luce di ciò, è possibile sviluppare modelli di comportamento economico applicabili a situazioni reali.

In questi anni l’economia comportamentale sta vivendo un periodo d’oro, poiché le sue applicazioni si estendono alla politica, l’ambito pubblico, il marketing e il mondo del lavoro.

Cos’è l’economia comportamentale?

L’economia comportamentale cerca di comprendere e spiegare le motivazioni, le decisioni e l’influenza degli incentivi. Più specificamente, i suoi argomenti chiave includono: l’analisi comportamentale di incentivi e motivazioni, l’influenza sociale, l’euristica e la pianificazione.

Incentivi e motivazioni

Il denaro è stato tradizionalmente considerato il più grande incentivo e le motivazioni possono essere intrinseche ed estrinseche. L’economia comportamentale cerca anche di studiare l’influenza delle motivazioni sociali.

A tale scopo, si serve del gioco dell’ultimatum (Güth et al., 1982). In esso, il partecipante “A” possiede una somma di denaro da condividere con il partecipante “B”. Al partecipante B viene data l’opportunità di accettare o rifiutare l’offerta. Nel caso in cui la rifiutasse, nessuno dei due riceverebbe nulla.

Questo gioco ha dimostrato che le persone sono più generose del previsto e questo dipende dall’avversione alla disuguaglianza. Da un lato, la disuguaglianza svantaggiosa può non essere gradita, perché ci fa sentire vittima della disuguaglianza. Dall’altro, si ottiene un vantaggio quando la disuguaglianza è percepita nei confronti di coloro che ci circondano.

Influenze sociali

Le influenze sociali che possono influenzare le nostre decisioni possono essere informative o normative. Si parla di influenze informative quando, per mancanza di informazioni, guardiamo quello che fanno gli altri e agiamo di conseguenza. Sono strettamente relazionate alla pressione che percepiamo dal gruppo.

Un esempio di queste influenze è quando in caso di dubbi su quale fotocamera acquistare, esaminiamo le opinioni di altri utenti. In questo modo, la decisione è più facile e veloce e la sfida cognitiva meno stancante.

Burattini di legno.


Euristica, rischio e bias

L’euristica è l’insieme di regole che usiamo per semplificare il processo decisionale. Spesso sono efficaci, ma altre volte creano pregiudizi. Kahneman e Tversky hanno identificato tre categorie di regole:

  • Disponibilità: utilizza le informazioni facilmente accessibili. Queste informazioni possono essere emotivamente vivide o recenti nel contenuto e distorcere la nostra percezione del rischio.
  • Rappresentatività: una situazione si giudica dalla sua somiglianza con altre già note.
  • Ancoraggio e regolazione: la decisione viene presa in base a un punto di riferimento.

Secondo questi pregiudizi, è chiaro che una persona prenderà le decisioni in modo prevalentemente stabile. Se mai prendesse una decisione rischiosa, a causa dei suoi pregiudizi, si comporterà allo stesso modo altre volte.

Tempo e pianificazione

Per quanto riguarda il tempo, l’economia comportamentale studia la nostra capacità di prendere decisioni che implicano la pianificazione del tempo. Così come l’economia comprende che sviluppiamo modelli di rischio stabili, anche in questo caso possono svilupparsi delle preferenze stabili.

L’economia comportamentale ha scoperto che a breve termine agiamo con molta impazienza (bias del presente). Tuttavia, quando si tratta di una decisione che si svolgerà per un lungo periodo di tempo, preferiamo rimandarla.

Per esempio, preferiamo acquistare degli auricolari oggi piuttosto che domani. Ma se dobbiamo spendere molti soldi per un’auto, preferiamo che sia entro un anno e un mese piuttosto che entro un anno.

Questo stesso pregiudizio è correlato all’eccesso di cibo, alla difficoltà a rinunciare alla nicotina o ad altre abitudini. Tale è l’interesse di questi risultati dell’economia comportamentale che hanno persino iniziato a generare benefici economici.

L’applicazione Beeminder sfrutta questo pregiudizio e addebita un costo ogni volta che rimandiamo il nostro obiettivo.

L’economia comportamentale oggi

I risultati ottenuti e i semplici strumenti usati rendono questa disciplina di enorme interesse. I suoi risultati sono facilmente applicabili ad altre aree e persino i gruppi di ricerca mostrano un interesse crescente nell’usare i suoi metodi, dalle neuroscienze all’informatica.

D’altra parte, la conoscenza ottenuta da questa disciplina può essere rilevante per i mercati finanziari e la macroeconomia in generale. Per questo motivo, sono in fase di sviluppo una serie di modelli computazionali su larga scala e machine learning con l’obiettivo di creare dei modelli e applicarli alla macroeconomia in modo coerente e significativo. Questi progressi non tarderanno ad arrivare.


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