Élan Vital: la forza vitale che ci spinge a realizzarci

Cos'è che ci spinge ad andare avanti e a sviluppare le nostre potenzialità nonostante tutto?
Élan Vital: la forza vitale che ci spinge a realizzarci
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Scritto Sonia Budner

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

Chi non ha mai visto crescere delle radici dalle patate conservate in casa? Senza essere state ripiantate o coltivate, pur in condizioni non favorevoli, continuano a lottare per la loro sopravvivenza, per il loro ciclo vitale, per il loro sviluppo. È proprio questo l’élan vital, o impulso vitale, un concetto che il filosofo francese Henri Bergson ha espresso nella sua opera L’evoluzione creatrice di cui parleremo in questo articolo.

L’élan vital è una concettualizzazione della forza vitale che permette a tutti gli organismi viventi di adattarsi alle situazioni che la vita presenta loro. Carl Rogers la chiamava tendenza attualizzante e Ralph Waldo Emerson forza vitale.

Come possiamo vedere, diversi autori nel corso del tempo hanno usato termini diversi per parlare dello stesso concetto. Andiamo più a fondo.

Henri Bergson e la percezione

Lo slancio vitale è l’impulso che ha permesso lo sviluppo e l’evoluzione degli esseri viventi. Una forza, secondo Bergson, strettamente relazionata alla nostra percezione del tempo e, in particolare, al modo in cui percepiamo il presente.

Secondo questo autore, lo spazio non è né esterno né oggettivo, così come il tempo non è interno né soggettivo. Esiste solo il presente, che è unificato nella percezione data dalla forza vitale di ogni individuo.

Questa idea è utilizzata nel campo della psichiatria per gestire le distorsioni della percezione in alcuni disturbi come la schizofrenia, in cui l’unità percettiva è interrotta.

Bergson difese l’idea che questa forza vitale non potesse venire dalla ragione. Diceva infatti che l’intelligenza si allontana dalla visione del tempo e non ci consente di creare. Al contrario, la ragione sarebbe al servizio di questo impulso vitale o élan vital. La ragione rimane in relazione con la vita, ma non rappresenta la vita stessa.

Ragazza che osserva un orologio.

Carl Rogers e la tendenza attualizzante

Rogers sosteneva che la motivazione umana più importante fosse l’autorealizzazione. La motivazione, o drive, è intrinseca a ogni essere vivente e si manifesta attraverso le emozioni. Questa tendenza innata a sviluppare le proprie potenzialità è data per assicurare la conservazione e l’appagamento di ogni essere vivente.

Si tratta in realtà di una capacità latente per comprendere se stessi e sviluppare l’efficacia di cui abbiamo bisogno per agire in modo appropriato e ottenere la soddisfazione che tutto questo comporta.

“Non è una comprensione completa e assolutamente corretta, ma un grado di comprensione imperfetto. Esso è però sufficiente in ogni passo del processo di adattamento e integrazione in cui consiste l’esistenza umana”.

-Carl Rogers-

Secondo questa idea, l’essere umano vive un continuo processo di miglioramento, crescita e cambiamento. L’élan vital è l’impulso che genera lo sforzo necessario per raggiungere l’autorealizzazione. In breve, è la forza che ci fa cercare la felicità.

Élan vital: ognuno di noi conosce la propria strada

Rogers sostenne inoltre che ogni persona e ogni organismo conosce perfettamente ciò che è meglio per sé e la direzione dello sviluppo delle sue piene potenzialità. È vero che alcune condizioni favorevoli sembrano essere necessarie, ma non sono necessariamente le stesse per tutti. Ognuno di noi, dunque, conosce intuitivamente la propria strada per svilupparsi pienamente.

L’intervento terapeutico che Rogers sviluppò come risultato di questa teoria dell’élan vital o tendenza attualizzante fu di vedere il terapeuta come un compagno. Il terapeuta aiuta l’individuo adattando le sue risorse ai bisogni che ogni situazione richiede.

In realtà, si tratterebbe di un supporto affinché ognuno possa fare ordine dentro di sé e trovare la sua strada per realizzarsi.

“Se apprezziamo l’indipendenza, se siamo disturbati dal crescente conformismo di conoscenze, di valori, di atteggiamenti, che il nostro sistema attuale induce, possiamo desiderare di stabilire condizioni di apprendimento che permettano l’unicità, l’auto-direzione e l’apprendimento auto-iniziato”.

-Carl Rogers-

Ragazza in mezzo alla natura con le braccia aperte.

Élan vital: i potenziali sono unici

Secondo quanto detto, noi esseri umani siamo destinati a svilupparci in modi diversi secondo la nostra natura. A differenza di un fiore, il potenziale di ognuno di noi è unico e singolare.

Rogers era convinto che gli esseri umani fossero fondamentalmente buoni e creativi. Essi diventano distruttivi quando il loro concetto di sé è carente o qualche vincolo esterno interferisce con il processo di sviluppo.

Questo avviene perché affinché l’autorealizzazione avvenga, la persona deve raggiungere uno stato di congruenza. In questo modo, l’autorealizzazione a cui questa forza vitale ci spinge avviene quando il “sé ideale” è congruente con la sua immagine di sé.

Tutte queste teorie sull’élan vital, la tendenza attualizzante o la forza vitale difese da alcuni autori fanno riferimento all’idea che questo impulso porta l’essere umano a nutrire fiducia in sé ed è la base su cui si è costruita poco a poco l’educazione emotiva.


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