Elasticità emotiva: il segreto per stare meglio

L'elasticità emotiva è una grande abilità per le relazioni sociali, sia con gli altri che con noi stessi. Parliamo di una risorsa inestimabile se sappiamo farne buon uso.
Elasticità emotiva: il segreto per stare meglio
María Alejandra Castro Arbeláez

Scritto e verificato la psicologa María Alejandra Castro Arbeláez.

Ultimo aggiornamento: 12 febbraio, 2023

Nel tentativo di far quadrare tutto alla perfezione e di trovare un senso a ogni cosa, a volte diventiamo un po’ rigidi. Che succederebbe se facessimo lo stesso con le nostre emozioni? Ci pentiremmo di esserci lasciati sfuggire la vita. Per questo motivo è importante allenare l’elasticità emotiva.

Si tratta di accettare la perfezione, ma anche di scartarla per non farsi carico di tanta tensione. Così facendo, lasciamo che la disinvoltura spicchi il volo creando un ambiente più sano, una migliore qualità della vita.

Oggi vi invitiamo a intraprendere un viaggio nel mondo dell’elasticità emotiva, vi diremo in cosa consiste, come conquistarla e quali benefici offre.

Essere elastici significa avere la capacità di essere se stessi, e far sì che l’autostima muoia dal ridere.

-Walter Riso-

Cosa si intende per flessibilità emotiva?

Si tratta della capacità di adattarsi alle circostanze emotive. Consiste, dunque, nella capacità di lasciar scorrere le proprie emozioni e di essere aperti al cambiamento; questo deve verificarsi in diversi contesti. In altre parole, è l’arte di adattarci emotivamente agli eventi.

Un’abilità difficile da allenare e da acquisire, visto che la vita è fatta di continui cambiamenti e scartare di default una valida soluzione per andare alla ricerca di una migliore può diventare stancante. Ma è comunque possibile. L’importante è sforzarsi di essere assertivi, perché le nostre emozioni hanno sempre poco spazio per respirare.

Donna a occhi chiusi.

Come si acquisisce l’elasticità emotiva?

Esistono diversi modi per migliorare la propria flessibilità emotiva. A seguire presentiamo alcune strategie che possono rivelarsi utili se si desidera intraprendere tale percorso:

  • Mollare la presa per rendere il cammino più leggero. Perché rimanere aggrappati a ciò che ci fa male? Mettere da parte quello che è tossico ci fa sentire liberi e ci aiuta ad adattarci meglio ai cambiamenti futuri.
  • Essere consapevoli del valore di ogni emozione. Allontanarle non è sano, visto che ogni emozione svolge una sua funzione; ognuna ha un’energia della quale possiamo nutrirci e ci lascia una lezione da imparare.
  • Allenare la resilienza. Consiste nella capacità di andare avanti dinnanzi ai problemi. Non importa quanto ci sentiamo frustrati: possiamo trasformare quei sentimenti in coraggio e impegno che poi verranno ricompensati con momenti importanti.
  • Imparare dal passato. Ci sono momenti in cui perdere il controllo è facile; se impariamo proprio da quei momenti, allora possiamo sfruttare quella lezione preventiva per essere pronti a ciò che potrebbe succedere proseguendo lungo lo stesso cammino.
  • Addio ai rimorsi. Il senso di colpa soffoca e ci fa vivere nel passato. Anche se imparare è importante, non è sano rimanere aggrappati a un evento passato e che non possiamo cambiare.

Altri modi per reagire

  • Abbracciamo le nostre paure. Difficilmente la paura non emergerà, visto che rappresenta la parte più potente del nostro meccanismo di allerta. Invece di voltarci dall’altra parte, ovvero di fare come se non esistessero, abbracciamo le nostre paure, entriamo in contatto con ciascuna di esse; scoprirne le origini ci permetterà anche di conoscere meglio noi stessi.
  • Diamoci il permesso. Ovvero, lasciamo scorrere le emozioni. Lasciamo che esistano e impariamo a convivere con esse.
  • Coltivare rapporti sani. Per riuscirci, dobbiamo approfondire la conoscenza di noi stessi e della nostra autostima: valorizzandoci e conoscendoci riusciremo a essere più flessibili e a costruire rapporti fondati su questa abilità. Oltretutto, è essenziale circondarsi di persone non tossiche, visto che farlo indebolisce la nostra elasticità emotiva.
  • Dedicarsi a diverse attività. Per esempio, lo sport ci aiuta a concentrarci di più e a stare meglio grazie ai neurotrasmettitori e alle endorfine che vengono rilasciati durante l’attività sportiva. Dal canto suo, l’arte ci permette di trasformare le nostre angosce in qualcosa di piacevole.

Ricordiamo, però, che non abbiamo tutte le risposte. Per questo è fondamentale dare spazio anche alla soggettività, ascoltando le opinioni altrui. La loro verità, a tal proposito, sarà sempre un valore aggiunto per la nostra.

Non dimentichiamo poi che a volte bisogna allentare il controllo delle emozioni. Non fa nulla se piangiamo, urliamo o ridiamo. Essere irrazionali, scoprirci irrazionali e pieni di contraddizioni ci fa bene.

Accettandoci, la dissonanza smetterà di essere una minaccia e reclamerà il diritto di modificare il presente con i nostri pensieri e le nostre azioni, senza che qualcuno si arroghi il diritto di giudicarci.

Per vantare una certa elasticità emotiva, bisogna essere connessi ai nostri pensieri e alle nostre azioni. Per riuscirci possiamo contare su svariate pratiche, come la mindfulness e l’autocompiacimento.

Shadi Beshai, Jennifer L. Prentice e Vivian Huang in un articolo pubblicato sulla rivista Mindfulness descrivono uno studio in cui è emerso che la piena attenzione e l’autocompassione agiscono in difesa dello stato d’animo e degli sbalzi d’umore.

Donna che fa bolle di sapone.

Quali sono i benefici dell’elasticità emotiva?

I benefici che possiamo trarre dall’elasticità emotiva nella nostra vita sono i seguenti:

  • Conoscenza più approfondita di se stessi.
  • Maggiore autostima.
  • Migliore gestione delle emozioni.
  • Maggiore tolleranza.
  • Maggiore capacità di concentrazione.
  • Incremento dell’autocompassione.
  • Migliori rapporti sociali con gli altri, con noi e con l’ambiente circostante.

Inoltre…

  • Migliora la capacità di prendere decisioni.
  • Apprendimento costante.
  • Attenuazione della tensione.
  • Maggiore resilienza.
  • Diminuisce il numero di rapporti e di ambienti tossici.

Per riassumere, la flessibilità emotiva può essere ricondotta alla capacità di accettare che il ventaglio delle emozioni che possono travolgerci è ampio e che quasi sempre veniamo colpiti da un turbinio di emozioni e non da una sola.

È strettamente legata all’accettazione senza giudizio, all’onestà verso se stessi, a una intelligenza emotiva che ci unisce all’essenza più primitiva -e forse più affascinante- della nostra natura.

Coltivarla ci aiuterà a percepire ogni emozione come unica e valida. Ma anche a capire quando esprimerla e quando non farlo, e a trasformare i momenti caotici in attimi di armonia. Così facendo, avremo intrapreso la strada verso una migliore qualità della vita.


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  • Beshai, S., Prentice, J.L., & Huang, v. (2018). Buildinf blocks of emotional flexibility: Trait mindfulness and self-compassion are associated with positive and negative mood shifts. Mindfulnees, 9 (3), 939-948.

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