Eredità: spetta a un bambino non ancora nato?

Chi può essere erede di un testamento? Un bambino che ancora non è venuto alla luce può ereditare? Vediamo cosa dice la legge.
Eredità: spetta a un bambino non ancora nato?
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 13 febbraio, 2023

L’eredità è un atto giuridico attraverso cui un soggetto, alla propria morte, trasmette beni, diritti e anche obbligazioni (vale a dire i debiti). Chi riceve l’eredità è, appunto, l’erede. Il regime giuridico che regola le eredità è il libro delle successioni del codice civile.

In linea generale, chi fa testamento – il testatore – può designare liberamente i propri eredi. Gli eredi possono essere persone fisiche o giuridiche (per esempio si può decidere di destinare i propri beni a una ONG).

Vi è però un limite, poiché oltre agli eredi indicati dal testatore, vi sono eredi legittimi regolati dal titolo II del c.c. Questi soggetti, quindi, hanno diritto a ereditare almeno una parte dei beni. Tornando alla domanda iniziale, si può considerare erede un bambino che non è ancora nato? Vediamo cosa dice in proposito il Codice Civile.

Eredità, uomo regge un barattolo con soldi

Successione: chi può ereditare?

Nel diritto di successione è importante tenere conto del concetto di erede legittimo. Questo perché, indipendentemente dalla volontà del testatore, gli eredi legittimi non possono essere esclusi dall’eredità.

La legge, infatti, attribuisce loro una parte di cui il testatore non può privarli, la quota legittima. Gli eredi legittimi sono:

  • I figli.
  • Il coniuge.
  • Se non ci sono figli, fratelli, sorelle o loro discendenti, succedono i genitori.

Secondo il Codice Civile, quindi, i figli ereditano sempre almeno la quota legittima che corrisponde loro. Una parte, in ogni caso, viene ereditata dal coniuge rimasto in vita.

Un bambino che deve ancora nascere ha diritto di eredità?

I figli non solo hanno diritto a ereditare, la legge fissa anche una quota legittima. Il problema sorge quando il figlio deve ancora nascere; in questo caso esistono alcune limitazioni. Secondo l’art. 462 del Codice Civile, “sono capaci di succedere tutti coloro che sono nati o concepiti al tempo dell’apertura della successione”.

È importante capire, innanzitutto, che per la legge chi non è ancora nato non può essere considerato una persona fisica con capacità giuridica. Secondo il diritto civile, si acquista capacità giuridica al momento della nascita, ovvero con la separazione del feto dal corpo materno e con la respirazione almeno per un istante. Non è indicata, quindi, una durata minima della vita. Sebbene il feto non venga considerato persona ai fini giuridici, gode di diritti che devono essere tutelati.

Bambino e stetoscopio

La legge non protegge soltanto la vita del nascituro, ma anche i suoi diritti, compresa l’eredità. Un bambino che deve nascere può quindi ereditare, ma è un diritto condizionato. Devono, cioè, essere soddisfatte alcune condizioni affinché il bambino erediti.

La prima condizione è essere una persona ai fini giuridici, ovvero deve essere nata viva e sopravvivere alla separazione dalla madre per almeno un istante.

Se questo requisito non si compie, per esempio perché il bambino nasce morto, dal punto di vista legale non è mai esistito. Possiamo dunque dire che l’eredità resta in sospeso e in attesa di sviluppi. Se la condizione viene rispettata, il neonato diventa erede, altrimenti l’eredità si distribuisce tra gli altri eredi.

Si può negare l’eredità a una persona?

In linea di principio, possono essere eredi tutti i soggetti che non sono considerati “indegni” espressamente dalla legge o per mezzo di una sentenza. È escluso dalla successione, ad esempio, chi ha commesso atti gravi nei confronti del defunto o dei congiunti (omicidio, calunnia, frode).

Esistono poi altre limitazioni che impediscono di accedere all’eredità. Non possono essere eredi, tranne alcune eccezioni:

  • Il tutore e il protutore.
  • Il notaio, i testimoni e l’interprete.
  • Chi ha scritto o ricevuto il testamento segreto.
  • Chi non è stato concepito al momento dell’apertura della successione se legittima e anche ai futuri figli di una persona vivente (in caso di successione testamentaria).

L’obiettivo, in ogni caso, è di soddisfare la volontà della persona rispetto ai propri beni.


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