L’errore non è stato conoscerti, ma pensare che fossi diverso

L’errore non è stato conoscerti, ma pensare che fossi diverso

Ultimo aggiornamento: 28 novembre, 2016

Chi ama non commette errori, perché l’atto di amare ci rende nobili, è un atto puro, autentico e istintivo. Tuttavia, quando amiamo qualcuno che non se lo merita, che non è come ci ha fatto credere all’inizio, stiamo male.

Amare la persona sbagliata è un intralcio serio, da cui di rado usciamo illesi. Tuttavia, è necessario raccogliere le forze e accendere la fiammella della nostra autostima per tornare in auge. Dobbiamo impedirci di soffrire per amore, dobbiamo amare le nostre parti rotte per trovare il nostro spazio nella solitudine e guarire.

“Gli effetti dell’amore o della tenerezza sono fugaci, ma quelli dell’errore, anche di un solo errore, non finiscono mai. Sono come un sempreverde, come una malattia senza rimedio.”

(Antonio Muñoz Molina)

In questi tempi caratterizzati dal predominio dei social Network e delle App virtuali per trovare un partner, si sta verificando un fenomeno molto particolare. Ci sono persone che hanno la sensazione di innamorarsi sempre della persona sbagliata. Continuano a credere nell’amore e impazziscono per trovare la persona giusta, per amarla e sentirsi a loro volta amati e rispettati.

Le App a cui abbiamo accennato ci offrono un’opzione molto interessante: quella di applicare un filtro a seconda degli interessi e delle caratteristiche. Questo ci regala una sensazione di controllo su ciò che vogliamo e che non vogliamo; è come se cercassimo di scovare la formula perfetta. Ciononostante, gli specialisti in ambito di relazioni affettive hanno le idee molto chiare: l’amore non è un algoritmo.

Sbagliarsi ogni tanto in amore è sostanzialmente una legge di vita. Ma a volte, tra il caos e gli imprevisti, arriva ciò che tanto agognavamo. Una relazione matura, consapevole e felice. Non bisogna mai perdere la speranza. Vi invitiamo a rifletterci su.

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Le false aspettative che ci creiamo da soli o con l’aiuto degli altri

L’abbiamo detto all’inizio dell’articolo: amare non è mai un errore. Le persone respirano, imparano, amano, piangono, ridono e vanno avanti. La ruota della vita ci invita a sperimentare e a fare parte di questo movimento intenso e meraviglioso in cui non possiamo scappare dalla nostra natura, dalla nostra essenza. Ovviamente, il problema sta nel continuare ad amare chi non ci ama.

Spesso si dice che le persone non cambiano, e che, in realtà, non sono mai state come pensavamo. In qualche modo, tutti cambiano un po’ in base a determinate esperienze; tuttavia, le radici rimangono sempre, sono sempre lì. Succede che a volte non le vediamo e, quindi, creiamo false aspettative che non si adattano alla realtà.

Questo vuole forse dire che la responsabilità di amare qualcuno che non se lo merita è sempre nostra? Che siamo noi gli ingenui che costruiscono castelli in aria? Assolutamente no. In un interessante libro intitolato “Le soluzioni del matrimonio in 7 minuti”, si spiega che le false aspettative nelle relazioni di coppia si creano e si alimentano in modo egualitario.

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C’è chi, nell’ansia di trovare la felicità, si alimenta di questi castelli in aria, fino al punto di vedere virtù dove non c’è altro che egoismo camuffato. Ma c’è anche chi è un avido specialista nell’alimentare le false aspettative.

Questi ultimi individui si comportano così per scopi ben precisi. Da una parte vogliono evitare a tutti i costi la solitudine; dall’altra, vogliono garantirsi una relazione saltuaria, quando in realtà danno a vedere di volere qualcosa di duraturo.

Amare non è un errore, continuare ad amare la persona sbagliata sì

Non dobbiamo vivere con l’amarezza di aver amato qualcuno che non se lo meritava. Dobbiamo essere orgogliosi perché abbiamo amato e perché ci siamo lasciati andare. Perché amare ci rende nobili ed essere capaci di chiudere una tappa ci rende saggi. Non dobbiamo nemmeno auto-flagellarci per aver conosciuto certe persone, esseri che hanno scelto di portarci lacrime, falsità e ricatti.

“Forse mi amava, chi può dirlo, ma quel che è certo è che aveva un’abilità speciale per ferirmi”.

(Mario Benedetti)

Vivere significa imparare e, qualche volta, incontrare grandi maestri ed abili artigiani dell’amore avvelenato. Se superiamo questi individui e li battiamo, cammineremo con più eleganza. Con più dignità e integrità. In fin dei conti, negli argomenti legati al mondo dell’affetto, non finiamo mai di imparare, perché il miglior trattamento per l’anima ferita è accettare queste lezioni di vita in cui l’unico principio valido è questo:

Dobbiamo amare noi stessi al di sopra di tutto. È sempre meglio soffrire con dignità che restare perennemente prigionieri dello sfruttamento emotivo o del ricatto dell’indifferenza.

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Pablo Neruda diceva “Mi sono innamorato della vita, è l’unica che non mi lascerà senza che lo faccia prima io”. È ovvio che non bisogna arrivare all’estremo, ma poche cose sono sane come aggrapparsi con forza al viaggio della vita, che ci dà e ci toglie tanto.

Da ogni errore impariamo qualcosa e ogni persona che incontriamo lungo il tragitto ci lascia un po’ di sé. L’importante è avanzare ricordando che l’amore varrà sempre la pena se ci prenderemo cura del capitano di questa nave meravigliosa: noi stessi.


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