Esaurimento emotivo: obbligarsi a essere forti

Esaurimento emotivo: obbligarsi a essere forti
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

L’esaurimento emotivo è uno stato che viene raggiunto in seguito a uno sforzo eccessivo. In questo caso non parliamo solo di eccessi lavorativi, ma di uno smodato farsi carico di conflitti, responsabilità o stimoli di tipo emotivo o cognitivo.

Non si arriva all’esaurimento emotivo da un momento all’altro. Si tratta di un processo che si incuba lentamente, finché la persona  non crolla. Questa rottura immerge il soggetto in uno stato di paralisi, di depressione profonda o di malattia cronica. Si produce un collasso nella vita del soggetto, perché letteralmente non ce la fa più.

 “Riposati ogni tanto; un campo che ha riposato dà un raccolto abbondante”.

-Ovidio-

Nonostante l’esaurimento emotivo si sperimenti come stanchezza mentale, di solito è accompagnato da un enorme affaticamento fisico. Quando sopravviene, subentra una sensazione di pesantezza, di impossibilità a procedere. Si cade, quindi, in un’inerzia dalla quale è difficile uscire.

Le cause dell’esaurimento emotivo

L’esaurimento emotivo si verifica poiché vi è uno sbilanciamento fra quello che si dà e quello che si riceve. Chi è vittima di questo meccanismo dà tutta se stessa al lavoro, in casa, nella relazione di coppia o in qualsiasi altro settore.

Donna circondata da uccelli

In linea generale, qu esto accade in ambiti dove vi è una grande esigenza che, a sua volta, sembra richiedere grandi sacrifici. Per esempio, un lavoro ad alto rischio di licenziamento oppure una famiglia piena di problemi e i cui membri richiedono molte attenzioni. Accade anche quando abbiamo un partner conflittuale o con gravi difficoltà.

La cosa normale è che la persona esaurita non abbia molto tempo per se stessa. E non riceve neanche il riconoscimento , l’affetto o la considerazione sufficienti. Da lei ci si aspetta solo un perenne “dare”. Come se non avesse bisogni, o come se fosse più forte degli altri e potesse sopportare tutto.

I primi sintomi dell’esaurimento emotivo

Prima che compaia l’esaurimento emotivo vero e proprio, si presentano alcuni indizi che lo annunciano. Si tratta di segnali ai quali, in linea di massima, non diamo molta importanza. Se gliela dessimo, potremmo prendere dei provvedimenti in tempo.

I sintomi iniziali dell’esaurimento emotivo sono:

  • Stanchezza fisica. La persona si sente spesso affaticata. Sin da quando apre gli occhi al mattino, è sopraffatta da tutto quello che la aspetta nel corso della giornata.
  • Insonnia. Una persona emotivamente esaurita non dorme bene. Pensa di continuo ai suoi problemi, il che le rende difficile conciliare il sonno.
  • Irritabilità. Si è di frequente infastiditi e si perde l’autocontrollo. La persona esaurita è di cattivo umore e troppo sensibile a qualsiasi critica o gesto di disapprovazione.
  • Mancanza di motivazione. Chi soffre di esaurimento emotivo comincia ad agire in modo meccanico. Come se fosse obbligato a fare quello che fa. Non prova entusiasmo, né interesse per le sue attività.
  • Distaccamento affettivo. Le emozioni cominciano a essere sempre più piatte. Come se, in realtà, non si provasse praticamente nulla.
  • Frequenti dimenticanze. La saturazione di informazioni e/o stimoli causa problemi di memoria. Si dimenticano con molta facilità le cose di minore importanza.
  • Difficoltà a pensare. La persona si sente facilmente confusa. Ogni attività le genera un maggiore spreco di tempo rispetto a prima. Ragiona lentamente.
Donna che soffre di esaurimento emotivo

Come uscire dall’esaurimento emotivo

Il miglior modo per superare l’esaurimento emotivo è, ovviamente, riposarsi. Occorre trovare del tempo libero per rilassarsi e stare tranquilli. Le persone che pretendono troppo da se stesse passano diversi anni senza andare in vacanza, per esempio. Questo non va fatto. Prima o poi, ciò causa solo stanchezza e sfinimento. Sarebbe una buona idea prendersi qualche giorno da dedicare al riposo.

Un’altra soluzione è lavorare per costruire un atteggiamento diverso nei confronti dei compiti quotidiani. Ogni giorno devono esserci momenti da dedicare agli impegni e altri per riposarsi e realizzare le attività che risultino gratificanti. Bisogna mettere da parte la perfezione o l’ottemperanza.

Infine, è molto importante sensibilizzarci nei confronti di noi stessi. Non c’è niente di meglio che dedicarci un poco di tempo ogni giorno. Respirare, riconnetterci con noi stessi e con quello che desideriamo. È fondamentale sviluppare un atteggiamento di comprensione e bontà con noi stessi. In caso contrario, prima o poi, ci risulterà impossibile andare avanti.

Immagini per gentile concessione di Mahyar Kalantar


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