Esperimento di Asch di psicologia sociale

Fino a che punto il pensiero della maggioranza può condizionare le nostre risposte? Asch ha dimostrato che il peso della reazione della maggioranza è notevole.
Esperimento di Asch di psicologia sociale

Ultimo aggiornamento: 13 maggio, 2021

L’esperimento di Asch è tra i più popolari nell’ambito della psicologia sociale in relazione alla conformità di gruppo. La semplicità del metodo e la generalizzabilità delle conclusioni sono alle base degli studi che indagano le influenze di una maggioranza sulle scelte e persino sulla percezione del mondo di un individuo.

Vi abbiamo incuriosito? Nelle prossime righe descriveremo uno degli esperimenti più semplici, affascinanti e illuminanti della storia della psicologia: l’esperimento di Asch.

Solomon Asch e la sua influenza sulla psicologia sociale

Solomon Asch nacque a Varsavia nel 1907. È il principale punto di riferimento in psicologia sociale per gli studi sul conformismo. Concentrò le sue ricerche sull’influenza del gruppo sull’individuo, contribuendo alla formulazione di concetti quali l’effetto alone e l’effetto primato.

Tuttavia, l’esperimento che ha segnato la sua carriera è stato condotto nel 1951. In questo studio, Asch sperava di dimostrare che gli individui sono in grado di andare controcorrente quando comprendono che la maggioranza è in errore.

Ma la vita, come sappiamo, gioca strani scherzi… E, di fatto, i risultati dimostravano esattamente il contrario. Nelle prossime righe descriveremo il modo in cui l’esperimento è stato progettato. La sua semplicità e le implicazioni che ha avuto nel tempo hanno cambiato per sempre il modello di studi sull’influenza sociale.

Schema di influenza.

Esperimento di Asch: fino a che punto ci lasciamo condizionare

L’esperimento condotto da Asch era piuttosto semplice. I partecipanti dovevano usare la vista per rispondere a una domanda a risposta multipla. La procedura era la seguente:

  • Si formavano gruppi di 7-9 persone, dove tutti, tranne il soggetto sperimentale, erano complici.
  • Ai soggetti venivano presentate due carte: una con una linea di riferimento e l’altra con tre linee di lunghezza diversa. In quest’ultimo caso, una delle tre linee aveva la stessa lunghezza della linea di riferimento.
  • Nelle prime fasi, i complici davano la risposta corretta, ma a un certo punto cominciavano a concordare sulla risposta sbagliata. Per esempio, se la linea uguale alla carta di riferimento era la A, i complici rispondevano C.

Logicamente verrebbe da pensare che, benché tutti si sbagliassero, la persona rispondesse con la soluzione che ritenesse corretta. Tuttavia, non andava proprio così: quando i complici concordavano su una risposta palesemente sbagliata, molti oggetti sperimentali rispondevano come il resto del gruppo.

Il paradigma dei risultati

Ma come è possibile? Un compito così semplice come guardare una linea e scegliere quale tra le altre è quella identica… Non dovrebbe esserci margine di errore, si vede ciò che si ha davanti agli occhi.

Eppure, è proprio questa la scoperta più importante di Asch, ovvero: molti soggetti affermavano di vedere una linea identica a quella di riferimento nonostante fosse palesemente diversa.

In tal senso, non solo l’opinione dell’individuo veniva influenzata dalla risposta della maggioranza, ma anche la sua stessa percezione fisica. D’altro canto, una delle critiche mosse all’esperimento sosteneva che, trattandosi di un compito piuttosto banale, il soggetto poteva rispondere in accordo con gli altri per il semplice fatto di evitarsi la fatica del ragionamento.

Schema e relazioni.

Riflessioni sull’esperimento di Asch

I risultati dell’esperimento hanno fatto emergere un quesito importante per la psicologia sociale: fino a che punto siamo disposti a cambiare le nostre idee, le scelte e persino le percezioni sotto l’influenza degli altri?

L’impostazione di base dell’esperimento favorisce la sua applicazione alle situazioni quotidiane, come le attività del tempo libero in gruppo, le carriere professionali fortemente condizionate dall’opinione familiare e persino i sentimenti d’odio sociale come il razzismo o il maschilismo.

Mettendo da parte l’aspetto riguardo a ciò che riteniamo importante e cosa no; spesso, la manipolazione del sistema consiste nel banalizzare alcuni aspetti della vita per ottenere la conformità dell’individuo.

Tutti noi potremmo non voler andare controcorrente per la semplice lunghezza di una linea, ma ci comporteremmo allo stesso modo alle elezioni politiche? Ad esempio, la moda è così importante da arrivare al punto di criticare che un uomo possa indossare la gonna?


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  • Asch, S. E. (1956). Studies of independence and conformity: A minority of one against a unanimous majority. Psychological Monographs, 70 (Whole no. 416)
  • Asch, S. E. (1951). OF JUDGMENTS. Groups, leadership and men: Research in human relations, 177.

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