Essere assertivi al lavoro
Sul posto di lavoro bisogna fare uso di diverse abilità al fine di migliorare la motivazione, produttività e sintonia con i colleghi. Essere assertivi al lavoro, ad esempio, è estremamente importante.
L’assertività viene spesso confusa con altri atteggiamenti, come aggressività o ostilità. In realtà sono completamente diverse, in quanto la prima si basa principalmente sul rispetto. Significa conoscere e difendere i propri diritti di individuo e cittadino, senza nuocere agli altri. Come vedremo, l’assertività si trova anche agli antipodi della passività, che corrisponde invece alla tendenza a lasciare la decisione in mano ad altri.
Essere assertivi al lavoro apporta importanti benefici sia per il lavoratore che per l’azienda. Per questo è importante sapere come sviluppare e mettere in pratica questa dote.
Come essere assertivi al lavoro
Difendere il proprio lavoro
Talvolta i superiori tendono a prendersi il merito del lavoro dei loro impiegati, causando grande frustrazione per chi non vede riconosciuti i propri meriti.
Immaginate di aver lavorato a lungo su una relazione chiave per la vostra azienda, ma che al momento dell’esposizione al cliente il vostro superiore non vi menzioni o non vi convochi nemmeno alla presentazione.
Essere assertivi al lavoro ci spinge a non restare in silenzio e a manifestare il nostro malessere al superiore. Una volta che la riunione si è conclusa, per esempio, possiamo andare parlargli e chiedergli di dare il giusto valore al nostro lavoro. Non bisogna arrabbiarsi né usare un tono di sfida, bensì esprimere la propria demotivazione, frutto di un diritto non riconosciuto.
Dare la propria opinione con calma, ma senza esitare
Viene convocata una riunione di tutto il dipartimento per il quale lavorate. È un incontro chiave: si prenderanno decisioni importanti per il futuro che vi riguardano direttamente. Per questo, si chiede l’opinione di tutti gli impiegati del piano. In una tale situazione, la maggior parte dei lavoratori assume due tipi di atteggiamento: aggressivo o passivo.
Immaginiamo che il nocciolo del dibattito sia questo: credete che l’impresa debba aumentare il budget dedicato al vostro dipartimento? Come rispondereste?
- Aggressività: “Assolutamente sì. Non abbiamo soldi neanche per la macchinetta del caffè.”
- Passività: “Fa lo stesso. In questo momento non mi interessa.”
- Assertività: “Dallo scorso anno a oggi ci sono stati dei grandi cambiamenti in negativo a causa del ridotto budget a disposizione. Sarebbe opportuno aumentarlo di nuovo per poter svolgere adeguatamente i compiti del dipartimento.”
La prima e la seconda risposta generano tensione. La terza lascia intendere che essere assertivi al lavoro è un’abilità sociale che permette di comunicare in maniera più efficace con gli altri. Tramite l’assertività esprimiamo i nostri bisogni comprendendo le possibili reticenze di chi ci ascolta e facilitando una soluzione intermedia qualora le nostre richieste non possano essere soddisfatte.
Valorizzarsi
Se siete già in grado di dare la vostra opinione in modo assertivo, non commettete un errore da principianti: svalutare il vostro messaggio. “Non so se servirà…”; “è solo un’idea…”; “magari è ancora presto…”; “potrà sembrare una sciocchezza…”.
Evitate queste precisazioni: non sono buone alleate, anzi. Denotano mancanza di sicurezza e scarsa fiducia di sé. Inoltre, le vostre opinioni saranno difficilmente accolte se date l’impressione che voi per primi non ne siete sicuri.
Comunicazione soggettiva
La comunicazione soggettiva implica la capacità di manifestare in prima persona quello che si pensa o prova. Ci permette di parlare senza colpevolizzare, giudicare, criticare o cercare responsabilità altrui.
Ecco un esempio. Dati i risultati che la vostra azienda sta ottenendo grazie al vostro sforzo e alla vostra dedizione, ritenete giusto un aumento. Esistono due modi per comunicarlo al capo del personale: “mi piacerebbe parlare del mio stipendio” o “dobbiamo parlare del mio stipendio”.
Il primo è molto meno aggressivo del secondo, che è più impersonale. Come vediamo, un semplice dettaglio può aumentare il rispetto, la naturalezza e l’importanza di quello che si sta dicendo.
Essere chiari e concisi
Per poter essere assertivi al lavoro, bisogna chiarire due aspetti. Da un lato, gli obiettivi che si vogliono ottenere; dall’altro, la linea guida del messaggio.
Se avete in mente è i vostri obiettivi, potrete avvicinarvi a essi in maniera graduale. Altrimenti, mettere in pratica questa abilità sociale sarà molto più difficile e potrebbe addirittura ritorcervisi conto. Un errore molto comune delle persone che cercano di essere più assertive è non saper dire di “no” a qualunque proposta venga fatta loro. Negatevi quando qualcosa entra in conflitto con i vostri diritti.
Evitate anche di dilungarvi. Se riuscite a dire in un minuto quello che direste in cinque, tanto meglio. Troppi giri di parole distrarranno gli altri e il discorso perderà di importanza.
Secondo la teoria dei Big Five di McCrae e Costa, l’assertività è racchiusa nel tratto della personalità dell’estroversione. Nessuno è assertivo per natura, si tratta piuttosto di un’abilità sociale che può essere allenata; che richiede sforzo e consapevolezza.