Essere conformisti: 3 campanelli d'allarme

Dietro il conformismo si nasconde l'insicurezza. Non si sperimenta nulla di nuovo, né si compie un passo in avanti perché la paura è grande.
Essere conformisti: 3 campanelli d'allarme
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 28 marzo, 2023

A volte non ci accorgiamo di essere conformisti perché immersi in un sistema di vita che ci impedisce di riconoscerlo. Pensiamo semplicemente di compiere il nostro dovere e che questo è ciò che ci si aspetta da noi. Tuttavia, non ci fermiamo a riflettere se questo atteggiamento ci permette di evolvere oppure no.

Di frequente, dietro il conformismo si nasconde l’insicurezza. Non si sperimenta nulla di nuovo, né si compie un passo in avanti perché la paura è grande.

Molte volte evitiamo di ammettere di essere conformisti poiché significherebbe confrontarci con la dissonanza di un aggettivo che non crediamo ci appartenga.

La domanda chiave è: siamo soddisfatti del nostro modo di vivere? Se la risposta è positiva, non importa come viviamo, lo stiamo facendo bene. Se la risposta è negativa, probabilmente stiamo vivendo da conformisti, semplicemente per la paura che ci provoca addentrarci in nuove strade.

Come sapere se sta succedendo? Ecco tre indizi che possono aiutarci a capirlo.

“Perché il male trionfi, è sufficiente che i buoni rinuncino all’azione.”

-Film L’ultima alba

Essere conformisti

1. Identificazione con le figure di potere

L’identificazione totale con le figure di potere molte volte indica il nostro essere conformisti. Per identificazione si intende il processo per il quale si assumono come propri i tratti e i valori estranei.

Ciò è normale e salutare. Entriamo a far parte della cultura per identificazione con i tratti e gli schemi familiari.

Tuttavia, a volte l’identificazione non rappresenta realmente i nostri desideri e bisogni. Molte volte facciamo nostri i valori di una figura di potere, come conseguenza di un sentimento di insignificanza verso noi stessi o per paura di coloro che esercitano l’autorità.

Accade quando, per esempio, ci adattiamo perché lo esige il nostro leader politico, religioso, sociale o aziendale. Dopotutto, alle figure di potere conviene sempre che gli altri siano sottomessi. Pertanto, in maniera impercettibile, viviamo da conformisti, ma non ce ne accorgete poiché ci è stato imposto da qualcuno che vediamo superiore a noi.

Essere conformisti con il datore di lavoro

2. Interiorizzazione incosciente della norma

È un caso simile al precedente, ma applicato alla norma, non alle figure di potere. Consiste nel canalizzare passivamente le regole e le norme, senza contestarne validità e convenienza.

Proprio quello che fanno i bambini durante il loro percorso di formazione. Negli adulti, dovrebbe operare un meccanismo diverso. Durante l’infanzia, non possediamo la maturità emotiva e comportamentale necessaria per valutare la convenienza di una norma. Le cose si fanno perché una figura autoritaria lo ordina.

Crescere implica, tra gli altri traguardi, sviluppare un criterio proprio per orientare il nostro comportamento.

Se non ci riusciamo, finiamo con l’aderire a valori che non comprendiamo, solo perché comuni alla maggioranza o perché così lo impone qualche figura al potere. E questo ci priva della libertà. Innanzitutto, abdichiamo alla nostra coscienza e poi viviamo da conformisti e siamo passivi di fronte a ciò che, forse, conviene solo ad altri, ma non a noi.

Uomo tra i pezzi degli scacchi

3. Zelo eccessivo per il rispetto

Anche lo zelo eccessivo per il rispetto è un comportamento che molte volte nasconde la paura di essere liberi e autonomi.

Accade quando non assolviamo a un impegno per convinzione, o per piacere, ma quando avvertiamo di non poter fare altrimenti. Agiamo, come un bambino ammaestrato, per non infastidire coloro che sanno di avere autorità su di noi.

L’aspetto peggiore è che il desiderio di agire scrupolosamente genera angoscia e frustrazione. Dobbiamo imparare a valutare quello che facciamo dagli occhi di coloro che esercitano potere su di noi. Dobbiamo abbandonare il nostro criterio per adottarne un altro, per identificazione o per ottenere un riconoscimento.

Non si tratta di ribellarsi a ogni forma di potere o autorità. A volte questo atteggiamento è solo il riflesso di un problema.

Tuttavia, quello che è importante davvero è chiederci, onestamente, è se viviamo da conformisti. Se la risposta è sì, è il momento di valutare con onestà cosa sta accadendo.

Se dietro il nostro essere conformisti si celano insicurezza e paura, forse è giunto il momento di rifondare alcune norme e condotte di vita. Forse stiamo abbandonando molto di noi in cambio di poco.


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.