Estanislao Zuleta, psicoanalista autodidatta

Estanislao Zuleta ha lasciato una serie di scritti e relazioni che continuano a essere oggetto di studio per le nuove generazioni.
Estanislao Zuleta, psicoanalista autodidatta
Gema Sánchez Cuevas

Revisionato e approvato da la psicologa Gema Sánchez Cuevas.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo, 2023

Il nome di Estanislao Zuleta non è molto conosciuto, se non in Colombia, ma dovete sapere che questo filosofo e psicanalista ha lavorato per l’ONU e ha dato un importante contributo alla cultura.

Estanislao Zuleta ha lasciato una serie di scritti e relazioni che continuano a essere oggetto di studio per le nuove generazioni. Uno degli aspetti più importanti della sua vita è che ha sempre rifiutato l’educazione tradizionale preferendo una formazione da autodidatta.

Ha fatto dell’oralità la sua principale via di comunicazione di contenuti e conoscenza. Buona parte della sua opera, infatti, consiste nella trascrizione di conferenze che ha tenuto nel corso della sua carriera.

La povertà e l’impotenza dell’immaginazione non si manifesta mai in maniera tanto chiara come quando si prova a immaginare la felicità. Allora cominciamo a inventare paradisi, isole felici, paesi dei balocchi. Una vita senza rischi, senza lotta, senza ricerca di superamento personale e senza morte. E quindi anche senza mancanze e senza desiderio.

Estanislao Zuleta

Estanislao Zuleta ha innanzitutto analizzato la politica, l’educazione e i rapporti di potere in America Latina, seguendo un approccio principalmente etico. Era seguace di Freud e di Lacan, ma ha apportato la sua personale interpretazione delle loro tesi. E questa è una caratteristica della psicoanalisi stessa: si dice che si ciano tante forme di psicoanalisi quanti siano gli psicanalisti.

I primi anni della carriera di Estanislao Zuleta

Zuleta nacque a Medellín, in Colombia, nel 1935, da una famiglia che aveva una propensione per i libri e la cultura. Il padre morì in un incidente aereo, quando Zuleta aveva appena cinque mesi. La notizia dell’incidente all’epoca fece molto scalpore, vi trovò la morte anche Carlos Gardel, idolo del tango.

Durante la giovinezza, Estanislao Zuleta decise di lasciare la scuola perché la riteneva uno strumento che assopiva le capacità invece di potenziarle. Da allora, cominciò un processo di formazione autodidatta che non interruppe mai. Era attratto dai classici greci, da Nietzsche, da Marx e da Freud. Combinò in maniera molto particolare queste correnti di pensiero.

Foto di Estanislao Zuleta

Il suo grande mentore fu Fernando González, filosofo colombiano che si distinse per le sue acute riflessioni e per aver scandalizzato la società conservatrice dell’epoca, sostenendo la libertà di pensiero e di espressione. Estanislao Zuleta è stato forse il suo studente più promettente.

La carriera di filosofo e psicoanalista

Nonostante non avesse avuto un’istruzione accademica tradizionale, Estanislao Zuleta fu docente universitario per quasi tutta la sua vita. Nel 1980 L’Università del Valle gli conferì il dottorato Honoris Causa in Psicologia. In quell’occasione, tenne uno dei suoi discorsi più famosi, L’elogio della difficoltà, che ha ispirato intere generazioni.

La sua vita personale non fu esattamente improntata sull’ordine e la misura, anzi, tutto l’opposto. Era noto per i suoi eccessi con l’alcol e le notti brave con i colleghi poeti, scrittori e intellettuali.

Nonostante tutto, una delle sue grandi virtù fu la rigorosità con cui si dedicava alla lettura, un aspetto che privilegiava nell’ambito dell’educazione, della politica e del pensiero. In questo senso, la sua opera più famosa è il saggio Sobre la lectura, ovvero “Sulla lettura”, in cui esalta non solo l’azione di leggere, ma l’importanza fondamentale di “digerire” ciò che si legge.

Quotidianità di un’opera vibrante

Estanislao Zuleta frequentava bar e caffè. Si sedeva a un tavolo e non rifiutava mai la compagnia di chiunque volesse sedersi a conversare con lui. Uno dei suo saggi è un’apologia della conversazione, un’arte che lui rappresentava alla perfezione.

Secondo Zuleta, durante uno scambio di opinioni con chi la pensa diversamente, l’unica cosa etica da fare è cercare tutti gli argomenti che consentono di dar ragione all’interlocutore, invece di contrariarlo. Se non si trovano questi argomenti, allora si può continuare a portare avanti il proprio modo di pensare.

Credeva che con la psicoanalisi si potesse cambiare il mondo, perciò formulò diverse riflessioni psicoanalitiche applicate alla società. Una delle sue opere più interessanti è Sobre la idealización de la vida individual e colectiva, cioè “Sull’idealizzazione della vita individuale e collettiva”, in cui dimostra che il tentativo di costruire “paradisi sociali” porta solo a creare società autoritarie in nome della perfezione.

Libro sulla vita di Estanislao Zuleta

Jorge Vallejo Morillo, grande amico di Estanislao Zuleta, scrisse per lui una biografia qualche anno dopo la sua morte. È intitolata La rebelión de un burgués, cioè “La ribellione di un borghese”, e racconta la storia di un uomo pieno di contraddizioni, ma con una lucidità e generosità senza limiti. Attualmente, vi è un centro di pensiero che si dedica esclusivamente allo studio dell’opera di Zuleta, un pensatore sicuramente meno famoso di altri, ma che vale la pena conoscere.


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