Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene
Adriana Díez

Scritto e verificato la psicologa Adriana Díez.

Ultimo aggiornamento: 22 dicembre, 2022

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene ho potuto notare tutte quelle cose che mi perdevo quando non mi tenevo in considerazione. Aspetti che avevo conservato nel mio interiore e che non avevo mai immaginato. Mi sono resa conto di quanto sono coraggiosa e soprattutto che avevo bisogno di dirlo a me stessa. Il giorno in cui ho incominciato a volermi bene ho potuto vedermi attraverso lo specchio e, stranamente, mi è piaciuto quello che ho visto. E da quel momento sono diventata cosciente della mia importanza.

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene mi sono resa conto che non avevo bisogno di nessuno e ho sconfitto la paura dell’abbandono e del rifiuto. Perché non ho bisogno degli altri, ma li preferisco al mio fianco. Da quel momento apprezzo molto di più tutta la gente che mi circonda. Adesso ho chiaro il fatto che gli altri non riempiono nessun vuoto; se mi manca qualcosa, questo qualcosa non si colma con ciò che risiede all’esterno bensì con quello che c’è all’interno. Le relazioni non colmano dei vuoti, semplicemente accompagnano, regalano un affetto e creano dei momenti.

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene ho cominciato a investire su me stessa, per non mettermi da parte. Quello stesso giorno ho appreso che le mie decisioni mi hanno portato dove mi trovo oggi e questo mi piace, con i miei pro e contro, ma mi piace dove sono e, di conseguenza, come sono.

Una donna che si abbraccia

Cercare fuori a volte non è la soluzione: quando ho iniziato a volermi bene

Volermi bene è la miglior decisione che ho preso. Grazie ad essa so che posso iniziare a cercare del materiale all’esterno solo una volta portato a termine quel processo di ricostruzione, di aggiustamenti e cambiamenti interni. È fondamentale risolvere tutto per bene e non lasciare questioni irrisolte. I miei pensieri e le mie emozioni, tutti i miei comportamenti sono mi fanno essere come sono, insieme a quello che mi circonda. Per questo motivo, quando qualcosa va storto, devo guardare prima dentro e poi fuori.

Forse cercare qualcosa e non trovarlo è un segnale che mi fa capire che sto cercando nel posto sbagliato. A volte, serve anche desistere. Iniziare a volermi bene me lo ha insegnato. E non solo questo, ma anche che mi resta molta strada ancora da fare. Ma non importa perché ho una grande motivazione: essere la migliore versione di me stessa, vale a dire, mettere in pratica l’amor proprio tutti i giorni della mia vita.

“Tu stesso, proprio come qualsiasi altro nell’intero universo, meriti il tuo amore e affetto”.

-Budda-

Una donna che fa la forma del cuore

Volermi bene non vuol dire essere egoista

Volermi bene non vuol dire essere egoista, né narcisista, ma è semplicemente un aspetto fondamentale che mi induce a rendermi conto di come sono realmente e che mi aiuta a essere felice. Perché se mi voglio bene, non ho bisogno di essere superiore, né di competere; neppure di essere la migliore, ma semplicemente migliorare e avanzare verso le mie mete.

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene l’ho sfruttato al massimo e da quel momento vivo con passione. Mi voglio bene, sì e lo dico ad alta voce. Non mi fa paura, mi proteggo e mi lascio andare, apprezzo quello che c’è fuori ancor di più e mi piace il fatto di essere circondata da persone ed essere amata, ma non perché mi sento inferiore o perché ne ho bisogno, ma perché mi rende felice e lo sperimento con intensità.

Un cuore disegnato sulla finestra

Il giorno in cui ho iniziato a volermi bene è stato magico. Desidero solo che quel giorno arrivi anche per voi così potrete sentire quanto siete favolosi; perché così scoprirete tutto ciò che avete dentro e che non mostrate a causa della paura e soprattutto quanto potete sfruttare la vostra stessa compagnia. Io ho già iniziato a volermi bene, e voi che cosa aspettate?


Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.