I falsi miti a cui credono in molti
Pur trovandoci in pieno XXI secolo e nell’era dell’informazione, non sono pochi i falsi miti che sopravvivono perché condivisi dalla maggior parte della società. Idee a cui in molti credono ciecamente.
La verità è che l’essere umano è per indole credulone e tende ad accettare che se la maggioranza, in generale o all’interno del suo gruppo, sostiene una tesi, allora questa è corretta.
Il primo dei falsi miti ritenuti veri dalla maggior parte delle persone è che chi crede ad affermazioni infondate dimostra scarsa intelligenza o istruzione. Questo non è vero, poiché persino grandi scienziati e premi Nobel hanno mostrato di credere a delle bugie. Queste “false verità” acquisiscono una tale forza da far cedere talvolta anche i più scettici.
Tutto fa credere che l’essere umano sia portato a lasciarsi trasportare dall’intuito e dall’impatto che ha su di lui la maggioranza. Inoltre, ci piace dire la nostra opinione su tutto e lo facciamo partendo da quello che abbiamo sentito dire, senza valutare la validità di dati e analisi.
I miti hanno più potere della realtà. La rivoluzione come mito è la rivoluzione definitiva”.
-Albert Camus-
Ecco qui di seguito spiegati 4 falsi miti che la maggior parte della gente ritiene veri nonostante siano stati smentiti dalla scienza.
I 4 falsi miti più diffusi
1. Uno degli emisferi cerebrali è dominante
Uno dei falsi miti a cui la maggior parte della gente crede riguarda l’idea che uno dei due emisferi cerebrali sia dominante sull’altro, influenzando e determinando così la nostra personalità. Secondo questa teoria, a seconda di quale emisfero domina, saremmo più razionali o emotivi, più scientifici o artistici.
È vero che il cervello presenta delle aree specializzate, ma nessuna compete con le altre per il dominio; al contrario, sono tutte interconnesse e si influenzano a vicenda.
Se siamo maggiormente portati per un’area rispetto a un’altra non è perché uno dei nostri emisferi si impone sull’altro; ciò si deve ad altri fattori come la genetica, l’istruzione, le esperienze e così via.
2. Calcolare l’intelligenza è uno dei falsi miti a cui la gente crede
Poter calcolare l’intelligenza è uno dei miti ai quali la maggior parte della gente crede, inclusi psicologi, pedagoghi e maestri. Si dice che l’intelligenza possa essere valutata tramite test psicometrici, ma pensandoci con raziocinio quest’idea può risultare alquanto discutibile.
L’esperto Julián de Zubiría ricorda che un tempo si credeva che le dimensioni socio-affettive e inerenti alla prassi, come le conoscenze acquisite, non influissero affatto sull’intelligenza. Adesso è stato dimostrato il contrario, oltre al fatto che tali prove non possono misurare la metacognizione. Zubiría afferma, di fatto, che in nessun caso “esistono prove per valutare processi complessi in tempi brevi”.
3. L’alcool uccide i neuroni
Sono molti i miti a cui la gente crede in merito all’alcool, pur essendo sbagliati. Si dice, per esempio, che bere uccida i neuroni, ma in realtà non è così. Naturalmente bere in eccesso e per molto tempo può danneggiare le connessioni tra neuroni e causare atrofie, oltre alla degenerazione degli stessi.
Un altro mito diffuso e pericoloso sostiene che l’alcool serva a mantenere il corpo al caldo. Questa sostanza può generare la sensazione di calore nel corpo, ma in realtà abbassa la temperatura corporea. Per questo motivo, è pericoloso bere alcool quando fa molto freddo.
4. Perdere la motivazione
Tra i falsi miti più diffusi vi è l’idea secondo cui le persone abbandonano un’attività o la lasciano in sospeso perché hanno perso la motivazione. La verità è che c’è sempre una motivazione che ci spinge a iniziare o ad abbandonare un’attività. Quello che succede è che a volte le nostre motivazioni non coincidono con le aspettative degli altri.
Accade una cosa simile quando si dice che una persona “non trova un senso” alla vita o a un’attività specifica. Noi esseri umani in realtà diamo un senso a tutto, semplicemente a volte è quello sbagliato. Una persona che “non trova un senso alla vita“, in realtà sta dando un significato sbagliato all’esistenza, per esempio di astio, tristezza ecc.
Come abbiamo visto, tutti questi miti ci mostrano che a volte diamo per certe delle realtà soltanto perché lo fanno gli altri. Alla luce di ciò, sarebbe bene aumentare il nostro senso critico, anche quando ci troviamo di fronte a ipotesi condivise da tantissime persone, magari andando a cercare le versioni di chi è davvero esperto in materia.
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Campbell, J. (2017). El poder del mito. Capítán Swing Libros.