I lavoratori sovraqualificati non trovano impiego

Vi sentite come grandi pesci in un piccolo stagno? Le persone sovraqualificate che lavorano ben al di sotto delle loro competenze mostrano maggiore insoddisfazione e disagio psicologico. Cosa fare?
I lavoratori sovraqualificati non trovano impiego
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 16 febbraio, 2023

Il problema dei lavoratori sovraqualificati è sempre più evidente nella nostra società. Sono persone con un’istruzione superiore che non riescono a trovare un’occupazione che risponda alle loro conoscenze e capacità.

L’incapacità di fare carriera non dipende sempre dalla mancanza di iniziativa, impegno o perseveranza. La colpa forse risiede in un mondo sempre più dominato dalle incongruenze. Ci sono così poche opportunità di lavoro per dipendenti altamente istruiti che non c’è altra opzione che abbassare le aspettative.

L’unica via d’uscita è candidarsi per un ruolo inferiore, ridurre le aspettative e persino l’entusiasmo di contribuire al progresso nello specifico campo in cui si è esperti.

Questo spiega, per esempio, perché quando viene offerta una posizione di tecnico in un’azienda, compaiono 100 ingegneri. A un posto in amministrazione si candidano centinaia di laureati con una o due lauree e vari titoli. Si deve al bisogno di lavorare, percepire uno stipendio, inserirsi nel mercato del lavoro e sentire di valere.

Tuttavia, non è facile. Persino le persone altamente qualificate hanno difficoltà a trovare un lavoro, persino se ben al di sotto delle loro qualifiche. Ciò si traduce in profonda angoscia.

Viviamo in un contesto in cui l’offerta formativa di livello universitario non corrisponde alle esigenze del sistema produttivo.

Donna stressata che simboleggia i lavoratori sovraqualificati.
Il datore di lavoro non preferirà sempre un candidato con una qualifica accademica superiore.

Lavoratori sovraqualificati, una sofferenza taciuta

Sono molte le persone che si trovano in questa situazione. Controllano quotidianamente le offerte di lavoro e si candidano alla prima che potrebbe adattarsi al loro profilo.

Segue una telefonata e il processo di selezione. Infine, al candidato viene comunicato che il suo curriculum è eccezionale, ma che è stato scartato proprio perché sovraqualificato.

Tuttavia, quando le offerte di lavoro per lavori qualificati sono minime, la persona è costretta a optare per lavori di grado inferiore. Ed ecco che sorge il problema: si scopre che molti datori di lavoro non vogliono lavoratori sovraqualificati.

Chiaramente c’è un paradosso latente. l’effettiva offerta di lavoro è ben al di sotto del numero di laureati che si affacciano sul mercato ogni anno. Allo stesso modo, ci sono sempre delle eccezioni e questa sovraqualificazione non colpisce tutti i laureati allo stesso modo.

Pur così, la maggior parte si ritrova in questo crocevia personale, lavorativo ed esistenziale. Le conseguenze di questa situazione sono molteplici.

Il problema della sovraqualificazione non è esclusivo della popolazione più giovane e dei neolaureati. Ci sono molte persone con una lunga esperienza e con qualifiche elevate che si trovano senza lavoro in un dato momento e con grandi difficoltà a rientrare nel mercato del lavoro.

Frustrazione, demotivazione e infelicità

La sovraqualificazione può essere intesa come la percezione di possedere competenze di gran lunga superiori ai requisiti di uno specifico lavoro. Questa realtà è vissuta da una parte significativa dei lavoratori nell’attuale mercato del lavoro.

Quando finalmente riescono a ottenere un lavoro, è normale che la frustrazione faccia capolino. La Florida International University ha condotto una meta-analisi di come viene percepita la sovraqualifica.

Sono state analizzate le ricerche svolte durante un arco temporale pari a 25 anni per chiarire i risultati e raggiungere le conclusioni che hanno pubblicato in uno studio: i lavoratori sovraqualificati si sentono come grossi pesci in piccoli stagni.

Non sono soddisfatti del lavoro che svolgono, non si sentono impegnati nell’organizzazione e sperimentano anche stress, tensione psicologica, infelicità. Manager e datori di lavoro sono consapevoli del fatto che quando un dipendente sovraqualificato inizierà ad arrivare in ritardo e chiederà più congedi per malattia a causa del disagio provato.

Lavoratori sovraqualificati, un fenomeno sempre più diffuso

Michael Harari, autore del lavoro citato, fa notare che quasi la metà di tutti i laureati negli Stati Uniti svolgono mansioni che non richiedono una laurea.

Lo stesso accade in altri paesi. In Italia, ad esempio, ci sono 10 milioni di laureati, ma solo 6 milioni di posizioni hanno richiedono una laurea. Ciò significa che gran parte di questi saranno lavoratori sovraqualificati.

In altre parole, saranno costretti a candidarsi per posizioni al di sotto dei loro studi e conoscenze. A questo si aggiunge che non tutti i datori di lavoro vogliono assumere lavoratori sovraqualificati. Cosa provoca un simile scenario?

Vite troncate, frustrazione e necessità di aggiornare un modello educativo che non si adatta al mercato del lavoro. Una società che non sta al passo con i tempi, che parla di progressi, un mondo che sostiene di essere sempre più sensibile ai bisogni umani, ma che non risponde in modo pratico e reale a queste realtà.

Donna che pensa ai lavoratori sovraqualificati.
Molte persone scelgono di omettere titoli o esperienze dai loro curriculum per ottenere un lavoro migliore.

Qual è la soluzione?

Sono tante le persone che, bisognose di lavoro, decidono di omettere studi ed esperienze dal proprio curriculum. Tuttavia, questa strategia non è sempre una buona opzione.

La strategia migliore, quando possibile, è scegliere lavori in base alla formazione posseduta. Bisogna essere pazienti, ma anche innovativi. C’è chi avvia un’attività, mentre altri decidono di tentare la fortuna in altre città e addirittura paesi.

Tuttavia, la sfida più grande riguarda i lavoratori qualificati senior che perdono il lavoro. In questi casi è sempre difficile tornare sul mercato.

Comunque sia, è importante non scoraggiarsi, cercare supporto da amici, familiari e altri colleghi professionisti. Il problema non sono le proprie aspirazioni, bensì un sistema produttivo che non apprezza il talento e non risponde ai bisogni della società.


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  • Harari, Michael & Tedone, Archana & Viswesvaran, Chockalingam (Vish). (2017). Who Thinks They’re a Big Fish in a Small Pond and Why Does it Matter? A Meta-Analysis of Perceived Overqualification. Journal of Vocational Behavior. 102. 28. 10.1016/j.jvb.2017.06.002.
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