I segreti del tatto e Nobel per la medicina
Il premio Nobel per la medicina 2021 è stato assegnato ai dottori David Julius e Ardem Patapoutian per un’impressionante ricerca sui segreti del tatto.
Sebbene non sia uno dei sensi più apprezzati in un mondo sempre più visivo, la verità è che si tratta di una vera meraviglia della natura.
L’uomo si interroga sui sensi fin dall’antichità. L’attenzione si è concentrata soprattutto sulla vista e sull’udito, poiché attraverso di essi stabiliamo il legame più evidente con l’ambiente circostante. Per questo motivo i segreti del tatto sono rimasti un enigma fino a poco tempo fa.
Nel XVIII secolo, Renato Cartesio disse che sulla pelle era presente di una sorta di reti che assolveva alla funzione di inviare informazioni al cervello. Aveva ragione, ma la sua ipotesi non vantava prove o spiegazioni dettagliate. Ci sono voluti due secoli per cominciare a svelare i segreti del tatto.
” Le scoperte rivoluzionarie (…) dei premi Nobel di quest’anno ci hanno permesso di capire come il calore, il freddo e la forza meccanica possono avviare gli impulsi nervosi che ci permettono di percepire il mondo e adattarci a esso.”
-Premio Nobel della Giuria per la Medicina 2021-
Una ricerca in corso
Nel corso del XIX secolo e nei primi decenni del XX, si è lentamente avanzati lungo la strada per svelare i segreti del tatto. Già prima degli anni ’40 era nota l’esistenza dei neuroni sensoriali, il cui ruolo è quello di registrare alcuni cambiamenti nell’ambiente e trasmetterli al cervello tramite la pelle.
Nel 1944 si registrò una prima pietra miliare sull’argomento. Due ricercatori di nome Joseph Erlanger e Herbert Gasser scoprirono le fibre nervose specializzate a rilevare e tradurre gli stimoli associati al tocco al cervello. Queste consentono di distinguere le superfici ruvide da quelle lisce, tra gli altri aspetti.
Erlanger e Gasser hanno vinto il Premio Nobel per la Medicina grazie a questi risultati. Tuttavia, molti dei segreti del tatto erano ancora sconosciuti.
Per esempio, non era noto il meccanismo attraverso il quale fenomeni come la temperatura o la pressione vengono tradotti in segnali elettrici che poi viaggiano attraverso il sistema nervoso.
I segreti del tatto
David Julius, biochimico americano dell’Università della California, San Francisco, decise di approfondire i segreti del tatto alla fine degli anni ’90. Ormai era già nota la sostanza chiamata capsaicina, un composto che genera la sensazione di bruciore nei peperoncini.
Questa sostanza provoca una sensazione di bruciore e dolore sulla pelle, ma il motivo di ciò restava un enigma. Il Dottor Julius e il suo team hanno creato una gigantesca biblioteca di geni presenti nelle cellule sensoriali. Tutti reagivano al calore e al dolore.
I ricercatori sono partiti dall’idea che alcuni di questi geni reagissero alla capsaicina. Dopo una lunga ricerca, hanno trovato un gene da cui ha origine a una proteina.
Questa, a sua volta, attiva un recettore a cui è stato dato il nome do TRPV1. Un recettore è una parte della cellula che rileva quello che gli sta intorno.
È stata poi confermata la capacità della proteina di rispondere al calore. I ricercatori hanno dunque scoperto un recettore del calore. A ciò si devono gli studi su altri recettori simili al fine di svelare il meccanismo con cui operano.
I segreti del tatto: la pressione
Ardem Patapoutian, biologo dello Scripps Research, ha condotto diversi esperimenti per scoprire i recettori che si attivano sotto pressione. In altre parole, quelli che consentono di distinguere superfici ruvide e lisce, tra gli altri aspetti.
È così che ha scoperto i geni Piezo1 e Piezo2, che quando assenti rendono il corpo insensibile alle forature. Quindi, ha scoperto che Piezo2 è fondamentale per il tatto, ma anche per un altro senso chiamato propriocezione, associato alla posizione e al movimento del corpo.
Conclusioni
Oltre a svelare i segreti del tatto, le ricerche citate sono diventate la base per nuovi studi volti a trovare soluzioni innovative per il dolore fisico.
Ecco perché sia Julius sia Patapoutian sono stati insigniti del Premio Nobel, poiché le loro scoperte danno speranza all’essere umano.
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Castro Alonso, P. L. (2021). El tacto, los ojos de la piel. The conversation.