I super anziani: fenomeno inspiegabile

Molti super anziani manifestano abilità cognitive simili a quelle di un ventenne. Per qualche motivo che ancora la scienza non conosce, il loro cervello invecchia molto più lentamente del previsto.
I super anziani: fenomeno inspiegabile
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

I super anziani sono essere speciali che sfidano ciò che fino a poco tempo fa veniva considerato l’invecchiamento cerebrale. Si tratta di persone che raggiungono gli 80 o i 90 anni mantenendo le stesse funzionalità cognitive -se non di livello superiore- di persone più giovani.

Non esiste organo del corpo umano più soggetto al cambiamento del cervello. Tra gli 0 e i 6 anni cresce fino a quattro volte rispetto alle sue dimensioni iniziali. Dalla nascita alla vita adulta moltiplica in modo esponenziale le sue abilità e le sue funzioni. Infine, invecchia.

Nel caso dei super anziani questo non succede. Queste persone mantengono intatta la memoria e nel pieno delle sue funzioni. Perché succede? In che modo il cervello di alcune persone sfida il tempo e si mantiene giovane?

Abbiamo bisogno di un secondo progetto di vita e non solo di intrattenimento per passare il tempo libero che abbiamo una volta in pensione.

-F. Javier González-

Coppia di anziani.

Il normale processo di invecchiamento del cervello

Il naturale processo di invecchiamento del cervello dipende da diversi fattori, per questo non c’è un’età fissa a partire dalla quale si sviluppano questi processi. Solitamente a 60 anni entrano in gioco alcuni cambiamenti, ma influisce anche lo stile di vita: l’invecchiamento può avere inizio anche prima.

In ogni caso, a partire dai 40 anni il cervello inizia a “restringersi” a un ritmo pari al 5% ogni anno. A partire dai 70 anni, questo processo accelera. I principali cambiamenti che hanno luogo di pari passo all’invecchiamento cerebrale sono i seguenti:

  • Riduzione del volume cerebrale. Avviene con una contrazione del lobo frontale e dell’ippocampo. Questo succede, in genere, a 60 0 70 anni.
  • Assottigliamento delle circonvoluzioni. Ciò provoca un rallentamento delle funzioni cerebrali.
  • Riduzione della mielina. L’effetto è un rallentamento delle abilità cognitive.
  • Minore attività dei neurotrasmettitori. Ne conseguono difficoltà di memoria e di apprendimento. Oltre a ciò, predispone alla depressione.

Tutti questi sono processi naturali che uniti alla ridotta acutezza dei sensi ostacolano l’apprendimento, l’elaborazione delle informazioni e della memoria.

Il fenomeno dei super anziani

Sulla base di diversi studi di ricerca sulle persone anziane, si è giunti alla conclusione che alcuni anziani mantengono un cervello più giovane rispetto ai loro coetanei. La scienza però non ne conosce ancora il motivo.

Ciò che sappiamo, però, è che queste persone rispondono a test della memoria e di tipo cognitivo alla pari di un giovane di 20 anni. È stato possibile osservare che in qualche modo i loro cervelli invecchiano a un ritmo molto più lento del solito.

Secondo studi scientifici, nei super anziani la riduzione del volume cerebrale è pari all’1% per ogni anno e rimane tale dopo i 70 anni. Le immagini registrare rivelano che il cervello è molto spesso e presenta pochi segnali di invecchiamento anche in età avanzata.

Anziano in forma.

Genetica e stile di vita

Attualmente si pensa che nei super anziani sia presente un fattore genetico determinante per il rallentamento del ritmo di invecchiamento cerebrale. Non sono necessariamente più intelligenti dei loro coetanei né hanno condotto uno stile di vita particolarmente sano.

In effetti, è in corso uno studio che ha lo scopo di determinare la presenza di una sostanza nel plasma che potrebbe rendere possibile questo fenomeno. A dirigere questa ricerca è il geriatra cileno Felipe Salech, che ipotizza la possibilità che una sostanza associata ai linfociti sia responsabile di un rallentamento del processo di invecchiamento del cervello.

Gli studi indicano inoltre che, in ogni caso, buona parte di questi super anziani condivide uno stile di vita simile. In generale, molti di loro fanno regolarmente attività fisica, partecipano ad attività intellettualmente stimolanti, vivono una vita attiva e dormono bene.

Buona parte di loro ha seguito una dieta sana. A quanto sembra, infatti, i cibi ricchi di Omega 3 incidono sulla gioventù del cervello. Tutto fa pensare che questa sostanza abbia un influsso positivo sulla rete neuronale. Una cosa simile vale per la dieta mediterranea. Per adesso i super anziani sono ancora una straordinaria incognita che una volta risolta, sarà vantaggiosa di certo per tutti noi.


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  • Cabrera, S., & Osorno, D. (2013). Envejecimiento cerebral y cognoscitivo en el adulto mayor. Rev Asoc Colomb Gerentol Geriatr, 27, 1764-citation_lastpage.

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