Memoria olfattiva: cos'è e come funziona?

Grazie alla memoria olfattiva, siamo in grado di scegliere prodotti o attività che ci ricordano un odore della nostra infanzia o semplicemente un momento per noi piacevole.
Memoria olfattiva: cos'è e come funziona?
María Paula Rojas

Scritto e verificato la psicologa María Paula Rojas.

Ultimo aggiornamento: 25 gennaio, 2023

Avete mai comprato un prodotto il cui odore vi ricordava la vostra infanzia? Vi è mai capitato di acquistare dei biscotti il cui profumo vi ricordava vostra nonna? Tutto questo ha a che fare con la cosiddetta memoria olfattiva, profondamente connessa alle nostre emozioni. I grandi marchi ne sono consapevoli e se ne servono per spingerci ad acquistare i loro prodotti.

È importante chiarire che l’olfatto è un senso chimico, ovvero ha lo scopo di individuare gli agenti chimici responsabili dei profumi diffusi nell’ambiente. Questa elaborazione è fondamentale per la sopravvivenza, poiché ci aiuta a individuare persino sostanze potenzialmente rischiose per la nostra vita, come gli alimenti in cattivo stato.

Al tempo stesso è uno dei sensi più efficaci. Questo perché entra direttamente in contatto con le strutture cerebrali che elaborano l’informazione. Affinché avvenga il processo di assimilazione degli odori, devono verificarsi alcune condizioni in sequenza:

  • Le molecole dell’odore, disperse nell’aria, raggiungono le narici per mezzo delle mucose. L’odore si disperde sotto forma di molecole in modo da poter essere captato.
  • Al di sotto delle mucose si trova uno strato che prende il nome di epitelio olfattivo. Questo tessuto ha neuroni recettori specializzati nella captazione di odori.
  • I neuroni si occupano di inviare le informazioni al bulbo olfattivo, struttura cerebrale che si trova proprio dietro il naso.
  • Il bulbo contiene recettori sensoriali che inviano messaggi al sistema limbico. Tale sistema ha il compito di elaborare le informazioni relative alle informazioni e aiuta a fissare i ricordi. Al tempo stesso invia le informazioni alla corteccia dorsale, che aiuta a modificare i pensieri di cui si ha consapevolezza.

Alla fine, dunque, le informazioni giungono alle aree cerebrali che favoriscono lo sviluppo della memoria olfattiva. Grazie a essa, mettiamo in relazione odori e ricordi, stimolando così il processo di rievocazione e di individuazione di diversi aspetti della nostra vita quotidiana.

Donna che attiva la memoria olfattiva annusando un girasole.

Sistema limbico e memoria olfattiva

Il sistema limbico è fondamentale per fissare le informazioni associate alla memoria olfattiva. Questo sistema è composto da strutture quali amigdala, talamo e giro cingolato, per fare qualche esempio. È associato a risposte involontarie o istintive; inoltre consente l’elaborazione di informazioni a carattere emotivo e attribuisce agli stimoli tale caratteristica.

Nel processo di attribuzione delle emozioni l’amigdala diventa protagonista, poiché si attiva immediatamente in caso di percezione olfattiva. Questo aspetto può favorire l’associazione tra un’emozione e un aroma e risvegliare i ricordi a esso associati. Ciò attiva il consolidamento delle informazioni nuove oppure l’evocazione o la conservazione delle stesse.

L’amigdala è tra le aree cerebrali più ancestrali e si occupa delle azioni meno razionali. In seguito a ciò, l’informazione acquisita dalla memoria olfattiva porta a prendere determinate decisioni senza che queste attraversino il filtro della riflessione.

Meccanismo cognitivo coinvolto nella memoria olfattiva

Le percezioni olfattive non vengono filtrate in fretta, ma hanno un impatto su aspetti emotivi e sociali. Sono diversi i meccanismi cerebrali che si attivano per consolidare le informazioni della memoria olfattiva. Tra questi ricordiamo:

  • Percezione. Si tratta di captare l’odore esterno in modo da individuarlo e distinguerlo dagli altri. Il risultato sarà una rappresentazione mentale dell’aroma che verrò associato a un significato.
  • Sensazione. Così si realizza un’interpretazione e una rappresentazione soggettiva dell’ aroma in questione. Nella maggior parte dei casi lo riconosceremo come piacevole o sgradevole. Questa classificazione è strettamente associata alle variabili individuali, sociali e culturali.
  • Emozione. Nella memoria olfattiva questo aspetto assume un certo protagonismo, come già descritto, e viene elaborata soprattutto dal nostro cervello emotivo. La dimensione emotiva è in primo piano, non a caso la memoria olfattiva ci consente di evocare le emozioni molto più facilmente di qualsiasi altro tipo di memoria.

E per finire…

  • Associazioni. In questo caso tende ad acquisire un ruolo di prim’ordine l’emozione, ma comunque in presenza di un pensiero cosciente. In altre parole, gli odori attivano associazioni tra elementi e situazioni ben precise, e nel tempo sarà possibile rievocare volontariamente tale ricordo.
  • Conservazione. È associata alla memoria a lungo termine, che riguarda la maggior parte delle informazioni olfattive. Questo meccanismo tende a subire l’influenza del contesto e della personalità.
Donna annusa indumenti profumati.

Memoria olfattiva e marketing

Nel marketing gli odori e la memoria olfattiva diventano protagonisti di un affare. Questa associazione viene spesso sfruttata a scopo promozionale per vendere al meglio un determinato prodotto. Lo scopo è stimolare o promuovere specifiche emozioni che potrebbero spingere al consumo.

Il marketing si serve dunque di uno dei sensi che più influisce sulla decisione di acquisto: l’olfatto. A tale fine, viene impiegato un logo di tipo olfattivo, tramite il quale si aiuta a fissare il ricordo di una specifica marca.

È importante che l’odotipo rievochi sensazioni, valori, emozioni e ricordi. Al tempo stesso, deve essere facilmente riconoscibile e differire da altri odori, soprattutto da quelli di altre marche dirette concorrenti. L’odore in questione viene apprezzato di più quando è in grado di rievocare ricordi positivi.

Potremmo dire che la memoria olfattiva gioca un ruolo importante nella nostra vita perché in diretta comunicazione con il nostro centro decisionale. Ciò è noto alle grandi aziende, che non esitano a sfruttarla in quanto opzione per risvegliare il nostro desiderio di consumo in caso di decisione razionale.


Tutte le fonti citate sono state esaminate a fondo dal nostro team per garantirne la qualità, l'affidabilità, l'attualità e la validità. La bibliografia di questo articolo è stata considerata affidabile e di precisione accademica o scientifica.


  • López, D., & María, C. (2013). Marketing olfativo: ¿qué olor tienes en mente? = Olfactive marketing : what smell have you in mind? [Universidad de León]. https://buleria.unileon.es/handle/10612/2828
  • López-Mascaraque, L., & Ramón, J. (2017). ¿Qué sabemos de? El olfato. CSIC.
  • Ramírez, C. G. (2012). La identidad olfativa: Una estrategia invisible y silenciosa. Revista Virtual Universidad Católica del Norte, 1(37), 156-179.
  • Rodriguez-Gil, G. (2004). El poderoso sentido del olfato. Servicios de California para la sordo-ceguera, 11(2), 12.

Questo testo è fornito solo a scopo informativo e non sostituisce la consultazione con un professionista. In caso di dubbi, consulta il tuo specialista.