Il bambino prepotente può trasformarsi in un adulto violento e narcisista

Un bambino prepotente manca di empatia e non è consapevole delle emozioni negative e della bassa autostima che abitano in lui. Tutto questo è una bomba a orologeria per l'adulto di domani, che sicuramente continuerà a usare le stesse strategie di intimidazione nei confronti degli altri.
Il bambino prepotente può trasformarsi in un adulto violento e narcisista
Valeria Sabater

Scritto e verificato la psicologa Valeria Sabater.

Ultimo aggiornamento: 15 novembre, 2021

Il bambino prepotente non conosce limiti e non è stato educato al rispetto e all’empatia. Rappresenta un pericolo, perché può diventare un adulto narcisista e machiavellico.

I bambini che si comportano in modo prepotente a scuola continueranno a usare il bullismo in futuro per acquisire potere e aumentare la propria autostima. Siamo di fronte a una realtà sociale con un impatto maggiore di quanto pensiamo.

Allora ha proprio ragione chi dice che il bullismo è un mostro con la faccia di un bambino. La situazione peggiora soprattutto perché non sempre si tiene conto dell’impatto che questo tipo di comportamento dannoso può avere nel futuro.

Sappiamo che la vita non è affatto facile per le vittime di bullismo. Le esperienze negative di sopraffazione e abuso lasciano un segno indelebile che, in molti casi, si trasforma in trauma.

Le conseguenze a livello sociale sono immense. Chi diventerà domani un bambino prepotente? Cosa succederà all’adolescente che prova piacere ad imporsi attraverso il bullismo fisico, psicologico, verbale e persino il cyberbullismo?

Il bullo del liceo, quel ragazzo o quella ragazza a cui nessuno ha posto dei limiti quando avrebbe dovuto, in un futuro non troppo lontano potrebbe trasformarsi in un adulto violento e narcisista, con una personalità pericolosa per la nostra società.

“Quando qualcuno si comporta in modo crudele e prepotente, non metterti al suo livello. Più loro cadono in basso, più noi dobbiamo rimanere in alto.”

-Michelle Obama-

Il bambino prepotente rappresenta un fallimento per la società

La figura del bambino prepotente è, in un certo senso, l’essenza del nostro fallimento come società. Sebbene il termine ‘bullismo’ sia emerso negli anni ’80, sappiamo bene che in realtà la violenza a scuola e per le strade è sempre esistita.

Tuttavia, oggi ci sono più mezzi a disposizione per esercitare tale intimidazione. Ad esempio, le nuove tecnologie purtroppo offrono maggiore spazio e in alcuni casi intensificano e facilitano l’aggressività da parte dei bulli.

Quando ci si interroga sull’origine di questo tipo di dinamiche, basate sulle molestie e sulla violenza tra pari nei centri educativi, è necessario precisare che siamo di fronte a una realtà multifattoriale.

Ciò significa che entrano in gioco l’educazione, i modelli genitoriali, la normalizzazione della violenza, la mancanza di meccanismi di prevenzione efficaci e strumenti di azione. Ma anche l’assuefazione di quegli studenti che assistono agli atti di bullismo quotidianamente e non fanno altro che voltarsi dall’altro lato e tacere.

Potremmo citare di molti altri fattori, ma ci interessa anche un altro aspetto. Cosa bisogna fare con un bambino prepotente? La classica strategia di concentrarsi sulla punizione del molestatore e sul supporto del molestato si è dimostrata inefficace.

Abbiamo bisogno di strategie e approcci migliori e di sensibilizzare non solo la vittima ma anche l’autore della violenza in tutte le sue forme.

Non agire nel modo giusto, o semplicemente lasciare da parte il molestatore e concentrarsi solo sulla vittima, può avere gravi conseguenze.

Il bambino prepotente può trasformarsi in un adulto violento e narcisista

A scuola ci sono molti ragazzi e ragazze prepotenti che possono essere inquadrati nel profilo del bullo. Alcuni agiscono in gruppo, altri da soli, ma quasi tutti godono del sostegno di un gruppo affiatato e, naturalmente, del silenzio di chi assiste all’abuso e non lo denuncia.

Comunque sia, è un individuo in particolare a detenere il potere fin dall’inizio e si tratta di un profilo molto specifico.

Nel 2015, i dottori Effrosyni Mitsopou e Theodoros Giovalias, dell’Università di Atene, hanno condotto uno studio per capire quali fattori della personalità possono spiegare il bullismo nei bambini e negli adolescenti. Dallo studio è emerso che:

  • Il fattore più evidente era la mancanza di empatia, sia affettiva che cognitiva. Il bullo non riesce a mettersi nei panni della vittima; il suo unico obiettivo è umiliare e ottenere potere e rinforzo attraverso la pratica quotidiana del bullismo.
  • Questi bambini mostrano una notevole mancanza di autostima, una chiara incapacità di gestire le emozioni negative, nonché il rifiuto di assumersi la responsabilità delle proprie azioni.
  • Si tratta di bambini e adolescenti con un pensiero molto rigido, che tengono conto solo delle proprie posizioni e prospettive personali.
  • Infine, l’aspetto forse più preoccupante è che questi bambini hanno normalizzato del tutto la violenza. È il loro strumento e lo usano quotidianamente; è il linguaggio che usano con loro a casa ed è anche la valvola di sfogo che usano per tirare fuori la propria frustrazione.

Il bambino prepotente è l’adulto narcisista di domani

Nel 2013 i dottori Holly M. Baughman Sylvia Dearing del Dipartimento di Psicologia dell’Università dell’Ontario occidentale in Canada hanno scoperto qualcosa di sorprendente. Il bambino prepotente in molti casi finisce per delineare in età adulta quella che è nota come la triade oscura. Cosa significa questo?

La triade oscura è un modello di personalità caratterizzato da tre dimensioni: narcisismo, machiavellismo e psicopatia. I tratti più caratteristici di una personalità definita dalla triade oscura sono:

  • Instabilità emotiva.
  • Impulsività.
  • Bisogno di stare al centro dell’attenzione.
  • Sono abili e freddi manipolatori.
  • Hanno bisogno di avere sempre il controllo ed esercitare il potere sugli altri.
  • Il narcisismo e la mancanza di empatia che era già visibile nell’infanzia e nell’adolescenza, si manifesta più chiaramente nell’età adulta.
  • In molti casi, manifestano un comportamento antisociale.
  • Mancanza di rimorso quando mettono in atto comportamenti abusivi o negativi nei confronti delle altre persone.

Conclusioni

La nostra società spesso si vanta di essere matura, empatica, inclusiva, giudiziosa ed equilibrata. Tuttavia, è sufficiente grattare un po’ la superficie e andare più a fondo per accorgersi che non è affatto così.

I dati a nostra disposizione ci dicono che i bulli aumentano ogni giorno di più, sono sempre più giovani e, quel che è peggio, più aggressivi.

Già a sette anni alcuni bambini maltrattano i loro coetanei. Quando raggiungono l’adolescenza, imparano a essere complici del bullismo, osservare, deridere, mettere a tacere e nascondere la sofferenza delle vittime. Raggiungendo l’età adulta, questi modelli di comportamento e personalità si sono completamente normalizzati.

Guardare al futuro è una responsabilità di tutti. Il bambino prepotente ha molte probabilità di diventare un leader narcisista privo di empatia, che gestisce un’impresa o che assume un ruolo di potere. Potrebbe anche diventare il nostro partner o anche quel vicino che ci sorride ma che maltratta la sua famiglia dentro le mura della propria casa.

Pensandoci bene, solo essendo più consapevoli di questa realtà possiamo operare dei cambiamenti. Perché se il bullismo oggi ha il volto di un bambino, domani sarà un adulto che ha imparato a usare la violenza come stile di vita.


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  • Baughman, HM, Dearing, S., Giammarco, E., y Vernon, PA (2012). Relaciones entre las conductas de acoso y la Tríada Oscura: un estudio con adultos. Personalidad y diferencias individuales , 52 (5), 571–575. https://doi.org/10.1016/j.paid.2011.11.020
  • Mitsopoulou, E., y Giovazolias, T. (2015, 1 de marzo). Rasgos de personalidad, empatía y comportamiento de acoso: un enfoque meta-analítico. Agresión y comportamiento violento . Elsevier Ltd. https://doi.org/10.1016/j.avb.2015.01.007
  • Swearer, S. M., Collins, A., & Berry, B. (2012). Bullying. In Encyclopedia of Human Behavior: Second Edition (pp. 417–422). Elsevier Inc. https://doi.org/10.1016/B978-0-12-375000-6.00077-X

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