Il Chi, la forza vitale per gli orientali

Il Chi è definito come una forza vitale che fluisce costantemente attraverso il corpo e che, se ostacolata o alterata, può causare malattie. Per gli orientali, solo se il corpo è mantenuto in salute, la mente riesce a evolversi.
Il Chi, la forza vitale per gli orientali
Sergio De Dios González

Revisionato e approvato da lo psicologo Sergio De Dios González.

Ultimo aggiornamento: 22 marzo, 2023

A molti sarà capitato di vedere uno spettacolo in cui un artista di arti marziali colpisce con la mano un mattone spezzandolo in due senza ferirsi e questo sembra essere fuori da ogni logica. La risposta che gli orientali danno a questo fenomeno è il Chi (o Qi), un concetto taoista millenario.

Il Chi è usato non solo dagli artisti di arti marziali, ma anche dai medici tradizionali cinesi. È definito come un “flusso di energia vitale”. Una forza vitale che può essere concentrata, liberata e lasciata fluire come si desidera. In un certo qual modo è quella che in occidente chiamiamo energia.

Secondo gli orientali, il Chi, ovvero il respiro vitale, governa tutto. L’obiettivo di diverse pratiche orientali come, ad esempio, il Tai-Chi, l’agopuntura o il reiki è quello di facilitare il fluire del Chi o di concentrarlo per uno scopo specifico.

“Chiunque rimane nel suo centro, dura per sempre”.

-Lao Tzu-

Persone che si allenano arti marziali

Il Chi e i suoi principi

Si ritiene che in Oriente si sia iniziato a parlare del Chi circa 4000 anni fa. Da allora, si pensa che questa forza vitale circoli nel nostro corpo attraverso una serie di “fiumi”. Nella medicina cinese questi fiumi vengono chiamati meridiani.

Da molto tempo si ritiene che il modo per far fluire il Chi consti di respirazione e meditazione. Si pensa che respirando in maniera corretta una persona possa sincronizzarsi con il ritmo del cosmo. Inoltre, attraverso la meditazione si può risvegliare questa forza vitale dalla calma e dalla stagnazione e farla fluire attraverso il corpo e la mente.

Col tempo, gli orientali hanno compreso che c’era qualcos’altro che, oltre alla respirazione e alla meditazione, poteva favorire il flusso di questa forza vitale. Individuarono nel movimento il mezzo per bilanciare e armonizzare il Chi.

Ma ciò non vola con qualsiasi movimento, di fatto ve ne sono di specifici, che sono stati raggruppati in quello che conosciamo oggi come Taijiquan o Chi-Kung.

I tipi di Chi

Per gli orientali l’energia vitale risiede in diverse parti del corpo, incluse quelle più remote. Inoltre, è presente anche all’esterno del corpo. Sicuramente è concentrato nei reni ed è da lì che rende possibile la vita e la salute. Esistono diversi tipi di energia vitale, i principali sono:

  • Zong Qi. Proviene dalla respirazione ed è considerata il carburante di cui il corpo ha bisogno per lavorare. L’ossigeno è il suo motore e influisce sul funzionamento dei muscoli, dei vari organi, dell’udito e della voce.
  • Qi del gusto. Questa energia proviene dalla terra e da tutti i processi effettuati per assorbire i nutrienti. Questo Chi è strettamente legato al sangue. Il sapore di ogni alimento definisce quale organo trarrà benefici dalla sua assunzione: piccante / polmoni, acido / fegato, dolce / milza, amaro / cuore, salato / reni.
  • Wei Chi. Si dice che provenda dal Chi degli alimenti, che protegga dalle infezioni e lubrifichi la pelle e i capelli (anche se non ci sono prove al riguardo).
Donna che pensa in un campo

La funzione energetica del Qi

Per gli orientali la salute della mente è inseparabile da quella del corpo. Uno squilibrio di una delle due influisce sull’altra.

Il Chi fluisce per mantenere una persona in vita e in salute, per ristabilire l’equilibrio e per prevenire l’indebolimento o il deterioramento del corpo e della mente.

Il primo segnale che il Chi non sta fluendo correttamente è un’eccessiva produzione di liquidi: iperidrosi o urina. Da questo punto di vista, si ritiene che la malattia sia un segno di un errato flusso di questa forza vitale.

È possibile riequilibrarla attraverso la meditazione, la respirazione, la pressione di alcune parti del corpo (attraverso l’agopuntura o il massaggio) e la pratica del Tai-Chi.

Il flusso di energia vitale dipende anche dalla dimensione spirituale di ognuno di noi. Dal punto di vista emotivo, prima di tutto bisogna cercare di entrare in uno stato di calma. Calmare la mente è un modo per ristabilire l’equilibrio energetico. Se si desidera che il corpo sia sano, quest’ultimo non deve rappresentare un ostacolo per la mente. In questo modo, la mente potrà essere libera di evolversi.

Alcune pratiche permettono di concentrare il Chi su un’area specifica del corpo. Ad esempio, nelle arti marziali si cerca di concentrarlo principalmente su mani, braccia e gambe. Questo quadro, secondo gli orientali, permette a una persona apparentemente debole di rompere un mattone o saltare molto in alto sfidando la gravità.


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  • Maratea, A., Franco, A., & Jáuregui, S. (2013). El Chi o energía vital.


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